Roma - Occupata la sede di Porta Futuro

Nella giornata nazionale di mobilitazione contro la truffa della garanzia giovani e del jobs act, precari e studenti occupano Porta futuro. 14n sciopero sociale.

7 / 11 / 2014

Oggi, 7 novembre 2014, noi precar* e student* del laboratorio romano per lo sciopero sociale, nell'ambito della campagna #garantiamociunfuturo, abbiamo occupato gli uffici di Porta Futuro, sede del centro per l'impiego, motivo di grande orgoglio per il centrosinistra romano rispetto alle politiche attive del lavoro.

L'intento è stato quello di far emergere le criticità e le profonde insufficenze del programma europero sulla disoccupazione giovanile e della sua attuazione da parte della Regione Lazio.

Siamo riusciti ad ottenere un incontro con l'A.D. di Capitale Lavoro S.p.A, che gestisce Porta Futuro, e con il capo della Segreteria dell'Assessorato regionale al lavoro.


1- trasparenza nella gestione dei fondi investiti sui tirocini, con relativo monitoraggio sulle aziende aderenti; 2- erogazione mensile (e non bimestrale) dei rimborsi per i tirocini; 3- aumento significativo del contributo mensile o diminuzione delle ore di tirocinio; 4- delucidazioni sul termine di 4 mesi previsto per ricevere offerte di tirocinio; 5- carenza strutturale delle offerte di lavoro e inadeguatezza del rapporto tra profilo professionale ed effettiva proposta 6- reali possibilità di reinserimento nel mondo della formazione previsti nel programma ma non attuati (master, corsi di formazione etc..)Ci siamo voluti confrontare su alcuni punti specifici

Il confronto ci ha portati ad ottenere la riconvocazione di un tavolo presso la Regione entro la fine mese: nel prossimo incontro avremo intenzione di parlare non soltanto della Garanzia Giovani, ma anche di altri punti della piattaforma nazionale dei laboratori per sciopero sociale, come il salario minimo europeo e il reddito di cittadinanza. Riteniamo necessario ampliare ad altri temi la discussione in quanto è difficile poter risolvere le criticità della Garanzia Giovani ed i disagi vissuti dai partecipanti senza tener conto delle condizioni complessive del mercato del lavoro.


Le mobilitazioni di oggi sono servite a lanciare la giornata di sciopero sociale generale del 14 novembre: quello che sta iniziando è un percorso che sta ponendo le basi e gli strumenti per costruire l'autorganizzazione dei precari e le precarie, dei sicoccupati, dei neet e un'opposizione larga alle politiche neoliberiste italiane e europee.Diverse azioni, in Italia, oggi, hanno segnalato in luoghi diversi, le criticità del programma Garanzia Giovani, divenuto simbolo dell'incapacità delle politiche di rispondere alla disoccupazione e allo stesso tempo della precarietà come condizione esistenziale.

laboratorio romano per lo sciopero sociale

#garantiamociunfuturo

Di seguito il volantino distribuito durante l'azione

Garantiamoci il futuro: 7 novembre giornata di azione nazionale verso lo sciopero sociale generale

"Garanzia giovani è un progetto che ha la forza di mettere le mani sulla carne viva del problema generazionale ed europeo, vale a dire la disoccupazione giovanile, e ci porta a fare finalmente i conti con le pigrizie e i limiti della nostra burocrazia, portando a una seconda vita i centri per l'impiego, imponendo a tutti l'innovazione, e spingendoci a superare quel tabù a volte ideologico del rapporto pubblico-privato, con un modello di governance e garanzia pubblica ma operatività privata".


Sono le parole pronunciate dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, intervenendo martedì 13 maggio, al convegno "Giovani al lavoro, la Youth Guarantee in Italia". L'iniziativa si è svolta Porta Futuro, lo spazio ispirato alla catalana “Puerta 22” finanziato dalla Provincia di Roma, che “dovrebbe” offrire ai giovani servizi per il lavoro, orientamento e formazione professionale. Al convegno parteciparono l’assessore regionale al Lavoro, Lucia Valente, il presidente della Camera, Laura Boldrini ed il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. In quell’occasione abbiamo contestato il convegno prendendo parola rispetto alle già evidenti criticità del programma “Garanzia Giovani”, attuato come un vero e proprio “business della disoccupazione” con l’accreditamento dei privati nella gestione dell’accompagnamento al lavoro. L’operatività privata annunciata dal presidente della regione si traduce in enormi guadagni per enti di formazione, agenzie interinali, associazioni degli imprenditori, bonus assunzionali alle imprese. Dopo 6 mesi dall’inizio del programma rientriamo a Porta Futuro per denunciare pubblicamente i ritardi, le inadempienze e responsabilità della Regione Lazio e del Ministero del lavoro nella gestione dell’unico intervento attualmente in vigore contro la disoccupazione giovanile in Italia. Nella giornata di oggi, 7 novembre, in diverse città italiane si stanno svolgendo in contemporanea azioni, sit-in e manifestazioni contro il Jobs Act e la Youth Gurantee. La campagna “Garantiamoci un futuro” significa per milioni di precarie, disoccupati e neet riconquistare reddito, welfare e diritti, è partito il countdown verso lo sciopero sociale generale del 14 novembre. Chiediamo un incontro immediato con il presidente della regione Lazio e gli assessori regionali competenti sulle seguenti proposte operative:

Chiediamo trasparenza amministrativa su i fondi investiti sui tirocini (15 milioni di euro). Un monitoraggio costante delle aziende che stanno attivando i tirocini, in modo da non permettere abuso o sfruttamento intensivo senza un piano formativo reale. In cosa consisteranno realmente i tirocini nel settore edilizio, della grande distribuzione o della ristorazione? in 6 mesi di lavoro gratuito per le imprese retribuito attraverso i fondi del co-finanziamento europeo. Inoltre è necessario un aumento immediato dei rimborsi per i tirocini. Attualmente sono previste 400 euro al mese per un impegno di 140 ore, questo significa che lo stagista dovrebbe ricevere un rimborso di circa 2.8 euro l’ora. Chiediamo che queste prestazioni siano retribuite con uno standard che si adegui quantomeno ad i minimi livelli salariali europei, quindi non meno di 10 euro l’ora, come abbiamo affermato nella terza Declaration dello sciopero sociale.

L’erogazione dell’Inps per i rimborsi devono essere mensili, non possiamo permetterci di aspettare ritardi o erogazioni bimestrali o addirittura trimestrali.

Garanzia giovani è scaduta, infatti la decisiva scadenza prevista dal piano europeo è quella che prevede che entro 4 mesi - dalla sottoscrizione del patto dei servizio con il centro per l’impiego - al giovane sia prospettata un’offerta concreta formativa, di lavoro o di tirocinio oppure ancora che sia indirizzato verso il servizio civile o l’autoimprenditorialità. Il termine è scaduto e migliaia di beneficiari non hanno ricevuto nessun tipo di offerta. Le proposte attive del programma nella regione Lazio riguardano esclusivamente i tirocini.

Ad oggi sono pochissime le offerte di lavoro visibili (meno di 30 mila su circa 300 mila iscritti) sul portale nazionale del programma sono solo basse qualifiche per di più inserite da agenzie di lavoro interinale. Per la gran parte poi sono 'normali' ricerche di personale non mirate al target dei giovani, già presenti su altri siti.

L’accreditamento degli enti di formazione e delle agenzie per il lavoro rappresenta un vero e proprio business per far arricchire società come ad esempio la Manpower.

I beneficiari del programma sono classificati, secondo un sistema di profilazione nazionale, in quattro categorie, che ne dovrebbero misurare la distanza dal mercato del lavoro “in termini di occupabilità”, in verità su tale sistema si fonda il vero l’affare per enti accreditati oltre che per le imprese che assumono con i bonus occupazionali. Vogliamo che i fondi (137 milioni di euro nella regione Lazio) siano redistribuiti in maniera diretta ai beneficiari iscritti al programma, attraverso la garanzia del reddito di base.

Ma quale garanzia giovani! Vogliamo reddito, welfare e diritti. 14 novembre incrociamo le braccia, incrociamo le lotte.