Roma - "Il primo ottobre blocchiamo i camion"

23 / 9 / 2013

Una scommessa riuscita, una manifestazione di popolo determinata e consapevole della posta in gioco quella di ieri (21 settembre), diecimila persone hanno sfilato ieri per il centro di Roma contro discariche e inceneritori, contro tutte le nocività, fischietti e cartelli fatti in casa, tanti contro il commissario Sottile ma anche contro Zingaretti e Marino. Non solo “no” ma anche la voglia di imporre dal basso un ciclo dei rifiuti basato sul cento per cento della raccolta differenziata porta a porta.

La forza della manifestazione di ieri nasce da un fatto importante ma per nulla scontato: per la prima volta i comitati sono scesi in piazza tutti assieme, le periferie, le propaggini sacrificabili della metropoli, territori troppo a lungo martirizzati per smaltire la monnezza della capitale hanno occupato lo spazio del centro della città. In prima fila i comitati di Falcognana e del Divino Amore, che annunciano il blocco dei camion per il primo ottobre quando dovrebbe aprire (il condizionale è d’obbligo) la discarica “temporanea” alternativa a Malagrotta, poi i comitati dei Castelli Romani che si battono contro l’inceneritore, e ancora quelli della Valle Galeria e della Valle del Sacco, le realtà sociali del IX e del XII municipio e tanti altri.

Cittadini che non hanno intenzione di essere avvelenati per le colpe della politica e dei suoi intrecci perversi con un capitalismo senza scrupoli rappresentato al meglio dall’imperatore di discariche e rifiuti Manlio Cerroni. In Campania come nel Lazio si comincia a parlare di biocidio, parola grave ma che disegna perfettamente il mix di avvelenamento irreversibile dei territori e di danni alla salute che discariche e inceneritori provocano. Cerroni e Marino intanto favoleggiano di un fantastico parco naturale che sorgerà sulle vestigia di Malagrotta.

Alla fine del corteo un’assemblea in Piazza Ss Apostoli, di fronte alla Prefettura e a pochi centinaia di metri dal Campidoglio, che ha sfiduciato il Ministro dell’ambiente Orlando, Marino e Zingaretti, il commissario Sottile, il prefetto di Roma. Un’assemblea che ha denunciato con forza come la gestione commissariale ha lasciato aperta una questione di democrazia, l’emergenza ha prodotto altro emergenza, deciso chi , come e dove doveva essere avvelenato, garantito privilegi e profitti. Assente la politica che non solo non era vicina ai manifestanti, ma che neanche si è degnata di interloquire a distanza con la manifestazione.

Le prossime settimane saranno decisive, serve costruire una coalizione larga attorno all’emergenza rifiuti, non lasciare soli i comitati nella loro battaglia, perché un diritto al città pieno passa anche da qua, dalla gestione dei rifiuti e finalmente con la manifestazione di ieri tutti quelli che vogliono costruire una Roma diversa ne hanno preso consapevolezza.

Tratto da:
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