Rimini - Volantinaggio #Facciamocispazio. In caserma 4 attivisti

20 / 7 / 2013

Dopo che le scorse settimane sono state  attraversate da una vergognosa campagna sui luoghi abbandonati e contro gli homeless che hanno trovato rifugio in alcuni di essi - dibattito che nasce con l'intento di innescare visioni alterate e superficiali stimolando la paura fra i cittadini e la necessità di maggiore militarizzazione a protezione degli interessi lobbistici della città balneare per eccellenza - la campagna #FacciAMOcispazio torna a farsi sentire.

Alcuni attivisti del Lab.Paz Project nella tarda mattinata di oggi e in una giornata come quella del 20 luglio che ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria di chi ha attraversato le giornate del G8 di Genova e ha vissuto l'assassinio di Carlo Giuliani come quello di un fratello, hanno svolto un volantinaggio nei pressi dell'ex macello - un'enorme area a ridosso del centro storico - oggetto negli anni di numerosi tentativi di speculazione edilizia e di fenomeni di disagio trasformati in tautologia della paura.

Lo scopo del volantinaggio era ricordare a tutti e a tutte che dobbiamo rivendicare il diritto a vivere la città: le piazze e le strade, i parchi e la spiaggia o i luoghi abbandonati contro speculazione, interessi privati, paura, isolamento sociale e cittadinanze escluse.

E', infatti, da più di dieci anni che il collettivo Lab.Paz Project libera spazi da sottrarre al degrado e all'abbandono per produrre laboratori di cooperazione sociale contro la crisi e la finanziarizzazione della vita, incontrando solo repressione, stigmatizzazione, denunce e la retorica della legalità.

Il volantino invitava inoltre a stimolare una riflessione sul fatto che il momento della delega è finito, ricordando come già nelle giornate del G8 di Genova del luglio del 2001 migliaia di persone manifestavano per un mondo più giusto, contro il neoliberismo, per difendere i beni comuni, anticipando di più di un decennio le lotte che oggi stanno attraversando lo spazio euromediterraneo, che infiammano Gezy Park e il Brasile contro la finanziarizzazione delle nostre vite e delle nostre terre.

Avevamo ragione allora e oggi ancora di più.

Mentre si svolgeva il volantinaggio quattro attivisti sono stati fermati da una volante dei carabinieri, chiamata da un vicino dell'ex Macello che segnalava "individui strani" nei pressi della struttura abbandonata. I quattro attivisti dopo l'arrivo di una seconda volante sono stati portati in caserma e denunciati per "deturpamento e imbrattamento di cose altrui", perché trovati fermi nei pressi di una scritta "facciamoci spazio basta povertà riutilizziamo/recuperiamo" e con due bombolette e un pennarello nello zaino.

Le bombolette sono state accuratamente ispezionate, oramai si sa sono considerate armi letali e improprie nelle città di provincia.

Lo Stato di polizia nel tentativo accurato di produrre mostri e criminali incontra l'istituzionalizzazione del controllo sociale e della paura nelle menti di cittadini che chiusi dentro le loro abitazioni guardano le strade della città come grandi prigioni piene di estranei, farabutti “extracomunitari” da rinchiudere perchè intenti a compiere chissà quali reati. Queste persone, misere e povere di cultura, schiacciate dalla loro ignoranza e dai loro pregiudizi non meritano nulla e non avranno nulla dalla loro vita. Una vita ripetitiva, noiosa, già morta, già vista.

Per chi ha le ali, la capacità di sognare e di continuare ad immaginare e a costruire un altro mondo possibile rimane invece la gioia, il coraggio di aver difeso la propria libertà e quella altrui. Di essere donne e uomini liberi.

"Ognuno di noi deve dare qualcosa, per fare in modo che alcuni di noi non siano costretti a dare tutto."

Carlo vive in tutti noi che non ci siamo mai arresi...

Lab.Paz Project