E'
tempo di bilanci per l'attività dello Sportello stagionali dell'Ass.
Rumori sinistri. Rimandiamo ad un report specifico, che renderemo
pubblico nelle prossime settimane, il dettaglio relativo all'analisi dei
casi, dei contatti e della narrazione dello sfruttamento relativa
all'estate 2011. Ci preme però anticipare alcune cose.
E'
oramai conclusa la stagione estiva, con un'enorme quantità di
controlli da parte delle Dpl, dei nuclei investigativi della Guardia di
Finanza ecc - come ci restituiscono gli articoli di rassegna stampa pubblicati anche sul nostro blog -
numeri che ci dicono come il grave sfruttamento lavorativo si sia
rafforzato grazie alla crisi e di come esso si leghi a doppio filo a
forme sempre più efferate di illegalità nell'applicazione del CCNL del
Turismo, in una sfrenata evasione fiscale così come alla criminalità
organizzata.
In
un'epoca storica in cui la crisi strutturale e i debiti degli Stati
provocati dalla speculazione finanziaria, ci impongono politiche di
austerity che “affamano” ulteriormente i ceti medio bassi e quelli
poverissimi, in cui i costi di questa crisi vengono pagati sempre dagli
stessi, in cui le mancate politiche a sostegno dei redditi e i salari
perdono enormemente potere d'acquisto, l'evasione fiscale degli
imprenditori turistici della Costa romagnola, accompagnata dal lavoro
paraschiavistico,rappresentano un buco nero per la democrazia locale e per la ridistribuzione della ricchezza
prodotta da questo territorio. È pertanto l'intero sistema a risentire
di questo stato di cose. Qualcosa che riguarda tutti e tutte noi.
I
soldi per i servizi sociali, per tutto il sistema del Welfare locale,
per la mobilità, per l'emergenza casa si potrebbero ricavare dai milioni
di euro evasi dagli imprenditori del sistema turistico stagionale,
come segnalano ed evidenziano le numerose ricerche dei vari istituti
finanziari pubblicati dal Sole 24 ore. Nel marzo del 2011 infatti - sulla base dei dati diffusi dal dipartimento delle Finanze sull'addizionale comunale – il territorio
della provincia di Rimini risulta contemporaneamente tra i territori
più ricchi d’Italia nel 2008/2009 ma fra le province più povere per
reddito medio annuo. Tant'è che con un reddito medio di 21.800 euro
dichiarati nel 2009, Rimini risulta fra le ultime province, 103esima su
119 capoluoghi. Questo non può che riportare chiaramente al tema
dell'evasione fiscale nonché alla necessità che le Istituzioni locali,
in vista anche dei pesanti tagli della maxi manovra estiva, agiscano
immediatamente per attuare politiche serie di contrasto al fenomeno
dello sfruttamento e dell'evasione fiscale e non solo facendo ricadere i
tagli su le fasce sociali più deboli già enormemente tartassate (vedi i
tagli agli assegni di cura, all'assistenza domiciliare ecc...).
Facciamo
riferimento a questi aspetti, per noi di enorme importanza, proprio
perché fin dall'inizio della stagione abbiamo cercato di operare e di
promuovere il tema del turismo come bene comune. Se il turismo è
senza dubbio uno dei settori economici più importanti dell'area vasta o
metropoli costiera, non è più tollerabile ne politicamente sostenibile un sistema economico che si struttura e rafforza grazie al lavoro paraschiavistico e all'evasione fiscale,
ovvero creando sacche di privilegi per gli imprenditori che detengono
la ricchezza prodotta dall'intero sistema, senza che questa venga
ridistribuita in maniera equa ai lavoratori e alle lavoratrici
stagionali, ne tanto meno al sistema territoriale degli Enti locali.
Sopratutto ora, quanto agli organi di informazioni, tutte le forze politiche e sindacali hanno ammesso che negli
ultimi decenni si è usata, tollerata e praticata l’illegalità diffusa
nella stragrande maggioranza delle aziende turistiche romagnole.
Siamo
consapevoli che molto ancora c'è da costruire e da cambiare,
considerando soprattutto le drammatiche testimonianze che anche
quest'anno abbiamo raccolto ai nostri sportelli. Ma crediamo che questo
sia sicuramente il momento più opportuno per proseguire nella direzione
di costruire un'alternativa a questo modello economico: da un turismo dello sfruttamento e dell'evasione fiscale ad un turismo dei beni comuni
che comprenda anche una riqualificazione delle strutture ricettive e
della zona litoranea, un diverso rapporto con il mare, il rispetto
delle normative sulla balneazione.
Dobbiamo,
pertanto, provare ad iscrivere all'interno del movimento europeo di
lotta contro le politiche di austerity e contro il sistema
capitalistico che ha causato questa crisi – attraverso la quale sta
ridefinendo un nuovo modello di società in cui lo sfruttamento e la
precarietà del bios sono lo scenario futuro per tutti e tutte noi - la
battaglia contro il lavoro paraschiavistico nel settore
turistico/stagionale, auspicando che siano tanti se non tantissimi i
lavoratori stagionali che parteciperanno alla giornata di mobilitazione
europea contro l'austerità e per costruire l'alternativa del 15 ottobre a Roma..
Solo
se saremo capaci di agire in questo senso, percorrendo questa strada
certo non semplice, insieme a tutte le altre soggettività attive sul
tema, potremo provare a cambiare questo sistema ingiusto, disumano e che è sopravvissuto grazie alla sordità e alla cecità di molti.
Riteniamo
che tutto l'intervento prodotto dalla nostra associazione a partire
dall'inchiesta sulla tratta di esseri umani dall'Est Europa, passando
per gli sportelli estivi, gli scioperi, i presidi ecc... abbia
contribuito a tracciare questa strada così come abbia contribuito
all'emersione del fenomeno e ad una maggiore presa di coscienza dei
sindacati e delle forze politiche, così come della stampa locale.
C'è un sistema criminale da abbattere ma anche una cultura del lavoro e dell'illegalità diffusa
così radicata e tollerata nel territorio tanto da rendere necessaria
anche una riflessione sui linguaggi comunicativi e informativi nonché
sulla necessità di una nuova narrazione dello sfruttamento. Per queste
ragioni stiamo lavorando alla realizzazione di una mostra fotografica
che verrà presentata al convegno dell'autunno della Filcams nazionale
che si terrà a Cesenatico.
La
stagione si è conclusa, ma è comunque il tempo di agire per i propri
diritti calpestati, attraverso le vertenze sindacali, che sono possibili
anche dopo la cessione del contratto (regolare e irregolare che sia) e
alle opportune verifiche relative ai requisiti necessari per presentare
la domanda di disoccupazione ordinaria o a requisiti ridotti, pur nella
consapevolezza che tutti gli strumenti di contrattazione sociale dei
diritti dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali, non solo sono
obsoleti, ma totalmente insufficienti a respingere nonché a contrastare
il fenomeno.
Per
queste ragioni ripubblichiamo online (anche per i numerosi quesiti che
riceviamo via mail da lavoratori stagionali di tutto il territorio
nazionale) la guida per il lavoratori e le lavoratrici stagionali che
abbiamo riaggiornato a causa di alcune modifiche normative avvenute
nell'ambito dell'Unione Europea, certi che questa guida - che abbiamo
diffuso durante l'estate - e le informazioni che contiene rappresentino
un piccolo contributo per continuare la strada intrapresa contro lo
sfruttamento e per un'alternativa reale a questo turismo.
I volontari e le volontarie dell'Associazione Rumori sinistrihttp://associazionerumorisinistri.blogspot.com/