Verso il 14N

Rimini - Studenti contro la farsa della #buonascuola

5 / 11 / 2014

Questa mattina  il Collettivo Studenti Rimini, nella giornata dedicata alle consultazioni del Governo Renzi  sul tema ‘La Buona Scuola’, si è ritrovato davanti all’IITIG Belluzzi per denunciare la farsa di queste ‘’consultazioni’’ e l’assenza di democrazia all’interno delle scuole. Agli studenti e alle studentesse è stato infatti proibito, come accaduto anche in tante altre città, di partecipare alle consultazioni portando il loro punto di vista sulla scuola che si trovano a vivere tutti i giorni, poiché gli unici invitati a partecipare sono stati i componenti delle consulte delle varie scuole.

Ritorna il tema della mancanza di democrazia e di libertà di parola ed espressione all’interno dell’istituzione scolastica, una mancanza che viene difesa strenuamente dagli stessi dirigenti scolastici (alla pari degli agenti della digos che ha eseguito le identificazioni al termine dell'iniziativa) con i quali gli studenti e le studentesse si sono interfacciati e funzionale a mantenere la scuola un luogo in cui la promozione di uno spirito critico ed analitico rispetto all’esistente è un esercizio sempre più negato ed impedito.

Una mattinata in cui studenti e studentesse presenti – compresi i/le tanti/e solidali affacciati alle finestre dell’Istituto – hanno dimostrato con determinazione di non essere disponibili a farsi sottrarre più nulla, rilanciando la giornata di sciopero sociale di venerdì 14 novembre che vedrà anche a Rimini iniziative di lotta e mobilitazione.

Di seguito il testo del volantino distribuito:

Mercoledì  5 novembre a Rimini si terranno le famose “consultazioni” del governo Renzi sulla “buona scuola”.

In diverse città italiane infatti si stanno svolgendo e si svolgeranno dibattiti ''aperti'' per la famosa ''consultazione'' chiesta dal governo. Consultazione che viene applicata principalmente online con domande chiuse dettate dal governo e risposte a crocette, oppure con finti dibattiti aperti. I dibattiti infatti sono chiusi ad un numero limitato di studenti e persone con legami alla Consulta e i loro interventi mirati e pilotati a favore della riforma, il tutto organizzato da un Ministero dell'Istruzione totalmente di parte.

Quali sono le caratteristiche della riforma? Un modo interessante per scoprirlo è constatare che nel documento “La Buona Scuola” compaiono le parole “valutazione” 51 volte, “impresa” (o azienda) 19 volte, “merito” 8 volte, “competizione” 5 volte; non compaiono neanche una volta le parole “cooperazione”, “compresenze”, “alunni per classe”, “edilizia scolastica”. Questa riforma, in pieno accordo con le riforme dell'ex-ministro Gelmini (che ha, fra l'altro, applaudito questo documento), è un nuovo attacco neoliberale alla scuola pubblica: l'obiettivo è far prevalere la competizione sulla cooperazione, lasciare che la scuola sia finanziata e controllata dal mercato, far si che la scuola non riduca le disuguaglianze sociali, economiche e culturali per dare pari opportunità di accesso al sapere (suo compito costituzionale), rafforzare la valutazione e il controllo degli studenti, eliminare gli scatti di anzianità e garantire sempre più lavoro gratuito alle aziende private con l'alternanza scuola-lavoro, da svolgersi più in azienda che a scuola. Insomma, una scuola trasformata in azienda in tutto e per tutto.


Al contrario di queste consultazioni che nascondono i fatti, noi la consultazione aperta la pratichiamo tutti i giorni nelle piazze e nelle nostre scuole, all'interno delle quali portiamo conflitto, idee, competenze, capacità critiche e rivendicazioni di ciò che ci spetta. La nostra buona scuola quindi non è quella del governo Renzi, non è quella delle false consultazioni; la nostra scuola parla di diritti, accessibilità per tutt*, edilizia scolastica, sviluppo delle capacità critiche e del pensiero libero. Vogliamo quindi costruire la Scuola con la S maiuscola, dal basso e insieme, riprendendo spazi di agibilità all'interno delle istituzioni scolastiche. Noi non ci facciamo abbindolare dalle false promesse, dalla falsa democrazia e dalle belle parole che spendono per la LORO ''buona scuola''. Sappiamo bene che questo ''patto educativo'' parla di tagli, di precarietà, di privatizzazione e di scuola-azienda basata sul lavoro e sul nozionismo, noi a tutto ciò non ci stiamo e continueremo a lottare tutti i giorni per difendere e migliorare la NOSTRA scuola pubblica. Essa infatti è di chi ogni giorno la vive e la attraversa, è di chi ogni giorno prende l'autobus e paga abbonamenti esorbitanti, è delle insegnati che vedono il loro lavoro sempre più precario e minacciato dalla malsana meritocrazia, è degli studenti che camminano per i corridoi con il rischio che il soffitto gli cada in testa, è del personale ATA anch'esso vittima dei tagli alla formazione e NON è dei Governanti, delle Banche e dei privati!

LA SCUOLA E' NOSTRA! RIPRENDIAMOCELA!

Collettivo Studenti Rimini

Rimini - Presidio al Belluzzi contro la #buonascuola