Rimini - Per un accesso al diritto all'abitare pieno e garantito a tutti!

5 / 3 / 2015

Questo pomeriggio, presso la sala consigliare, si è svolta una conferenza stampa congiunta promossa dallo Sportello per il diritto all'abitare dell'Associazione Diritti Lavoratori (ADL Cobas - Rimini) e dai consiglieri Pazzaglia (Fare Comune) e Tamburini (M5S) sul tema del diritto all'abitare.

Tra i temi centrali affrontati, l'esposizione di diverse proposte pratiche per bloccare il dramma dell'emergenza abitativa che interessa migliaia di cittadine/i nel territorio riminese. Tra queste anche la richiesta di abbassare la soglia di ISEE minima (15.000 euro) prevista tra i requisiti di accesso per usufruire dei contributi predisposti dall'"Agenzia sociale per la locazione", per la creazione della quale il Comune di Rimini ha utilizzato 700.000 euro.

Recuperare lo sfitto, cancellare lo stigma della povertà, rivedere i requisiti di accesso ai contributi per l'emergenza abitativa. Per un accesso al diritto all'abitare pieno e garantito a tutti!

La situazione vissuta da Davide e Jessica, genitori di due bambini di 10 e 7 anni è l'ennesimo caso concreto dell'inefficacia delle politiche abitative attuate nella nostra città.

Da 6 anni in lista nelle graduatorie ERP, hanno più e più volte richiesto e provato ad ottenere, in questi anni, contributi e forme di sostegno da parte dell'amministrazione comunale al fine di garantirsi una sistemazione più dignitosa e conforme alle esigenze di due bambini piccoli rispetto a quella offerta dalla loro attuale “casa”: una roulotte. L'ultima muraglia incontrata è quella del valore ISEE, troppo basso per avere forme di aiuto e sostegno. Troppo basso, sì, perché in linea con la propaganda falsificata del PD che governa il nostro territorio e che si mostra sempre più forte con i deboli e debole con i forti, se sei povero, se non hai un reddito mensile superiore ai 1.000 euro, se non sei seguito da un'assistente sociale che ti permette di aumentare il punteggio in graduatoria ERP, non ti puoi vedere riconosciuto l'accesso alla casa.

Così Davide e Jessica, quando pensavano finalmente di poter garantire ai loro figli un tetto e una sistemazione stabile mediante l'accesso ai fondi stanziati dal Comune per la creazione dell'Agenzia sociale per la locazione (700.000 euro), si sono sentiti rispondere che tra i requisiti, per un nucleo di 3-4 persone, è previsto il possesso di un valore ISEE di 15.000, lontano miraggio per la maggior parte dei cittadini se pensiamo agli attuali livelli di disoccupazione e precarietà.

Con quali mezzi e quali risposte l'assessorato alle politiche abitative vuole rispondere ud una situazione drammatica ed esplosiva che stanno vivendo migliaia di cittadini nel nostro territorio? Quali sono le risposte alle 1800 persone bloccate nelle graduatorie per un alloggio popolare? Quali quelle ai 1621 sfratti eseguiti da gennaio a novembre 2014 e alla media di 4 richieste di sfratto al giorno? Quali, ancora, quelle per aggredire un patrimonio immobiliare sfitto che tocca le 15.000 unità e che continua ad alimentare meccanismi di speculazione e rendita? E ai 967 homeless presenti nella nostra città, l'assessore Lisi pensa siano sufficienti i 7 giorni di pernottamento in Caritas o le 4 notti offerte dalla Capanna di Betlemme? É accettabile che nella nostra città quest'anno non sia stato rinnovato il Piano Freddo e il Comune non disponga di nemmeno una una struttura pubblica da destinare alle circostanze di grave emergenza abitativa?

Ma poniamo anche una critica molto forte al criterio con il quale l'amministrazione comunale sta gestendo le risorse pubbliche: da un lato lo stanziamento di cifre considerevoli che sono nei fatti blindate da requisiti restrittivi e discriminatori (ad esempio nei confronti dei cittadini migranti): si vedano i 700.000 euro per l'Agenzia sociale per la locazione o i 285.000 euro del contributo per gli inquilini morosi incolpevoli, richiesto finora solo dall'1,1% dei residenti a causa della mancata informazione alla cittadinanza. Dall'altro lato lo sperpero di denaro pubblico mediante la scelta di aiutare le persone sfrattate attraverso il pagamento di 3 mensilità di residence, soluzione che di certo non permette di riacquistare una propria indipendenza economica e che finanzia al contempo un mercato di denaro grigio e importanti dispositivi di speculazione. Con un filo rosso che collega tutte le scelte adottate fino ad oggi: l'emergenzialità e la temporalità.

Vogliamo che la garanzia e la sicurezza di una casa sia garantita a tutti: chiediamo allora che il fondo per gli inquilini morosi incolpevoli venga triplicato; che si proceda con l'abbassamento del tetto dei redditi ISEE per il rinnovo delle convenzioni negli alloggi ERP che permetterebbe di riavvare un turn-over degli alloggi bloccato al 3-4%; che il Comune inizi ad aggredire l'abuso della proprietà privata e della rendita finanziaria recuperando le innumerevoli strutture abbandonate e sfitte esistenti e che parallelamente ampli il patrimonio pubblico mediante l'acquisizione di appartamenti messi all'asta che permette un ribasso del valore di acquisto anche del 40-50%; che si rivedano i requisiti di accesso all'Agenzia sociale per la locazione, portando l'ISEE minima richiesta a 6.000 euro.

Basta con le risposte dei tecnici, con i codicilli dei regolamenti e delle burocrazie comunali, con i parametri e le linee guida frutto della Troika e delle politiche di austerità!

Casa, reddito, dignità per tutte e tutti!

Federica Montebelli - Sportello per il diritto all'abitare Associazione Diritti Lavoratori (ADL Cobas)
Gianluca Tamburini - gruppo consiliare Movimento 5 Stelle
Fabio Pazzaglia - gruppo consiliare Fare Comune