Rimini – Per la città che viene. Fuck Fascism, Fuck Austerity!

Valutazioni dopo il presidio antifascista

12 / 5 / 2014

Una “piazza matura” è uno spazio politico collettivo in grado di difendersi dalle provocazioni di neonazisti, rappresentanti di organizzazioni di destra e da quelle della polizia. 

Ieri tale maturità politica si è data con molta difficoltà. Nonostante tali limiti, la piazza ha mostrato elementi nuovi in termini di partecipazione ed analisi (migranti, studenti, diritti vs povertà) che vanno letti e rafforzati in una dimensione di progettualità comune e di rivendicazione generale.  

Un elemento su tutti emerge in modo dirompente dalla giornata di ieri, rafforzato anche dagli ultimi avvenimenti nazionali, dagli applausi agli assassini di Aldrovandi alla gestione del pre-partita Fiorentina-Napoli del 3 maggio.

La gestione della piazza da parte del Questore Terribile è stata vergognosa.

Non lo diciamo solamente per le provocazioni avvenute durante il pomeriggio ma anche per gli ostacoli e gli impedimenti che la Questura ha cercato di mettere in campo durante l'intera settimana che ha anticipato il presidio in piazza Tre Martiri promosso dall'Anpi.

Prima la concessione all'organizzazione neo-nazifascista per il proprio comizio dell'Arco d'Augusto, luogo in cui fu fucilato il gappista Silvio Cenci, di cui ricorreva l'anniversario nella giornata di sabato, mentre Venerdì 9 maggio i funzionari della Questura hanno negato il diritto a manifestare all’Anpi, attraverso un presidio Antifascista in Piazza Tre Martiri, poi una volta sbloccata la questione, sono state poste due limitazioni: negato l'uso di impianti audio e il presidio promosso dall'Anpi avrebbe dovuto posizionarsi, secondo la questura, sotto la statua tatua di Giulio Cesare (luogo utilizzato da FN per i propri banchetti) anziché davanti al cippo commemorativo dei Tre Martiri. 

Entrambe le richieste sono state rispedite con determinazione al mittente.

Ricordiamo inoltre che Giunta comunale e Assessori di Rimini sono stati tenuti all'oscuro di tutto il piano di gestione dell’ordine pubblico, anzi hanno ricevuto dalle forze dell’ordine informazioni false e fuorvianti. 

A ciò si aggiungono due elementi: il suono della sirena e i lampeggianti di una volante della PS che ha interrotto l'intervento del presidente dell'Anpi di Rimini (il partigiano Valter Vallicelli) e le due provocazioni dei nazifascisti e di rappresentanti delle forze politiche di estrema destra, consentite dalle forze dell'ordine presenti in modo ingente. 

La prima quella della consigliera provinciale di Fratelli d'Italia Marina Mascioni e di un noto affiliato a Forza Nuova, che hanno cercato di passare molto maldestramente in mezzo al presidio antifascista dal quale sono stati prontamente allontanati. 

La seconda, quella di quattro squadristi che in C.so d'Augusto hanno cercato di avvicinarsi al presidio nonostante nei pressi delle poste centrali fosse schierato un ingente schieramento di polizia con i blindati. 

Crediamo che dopo questi fatti e il tentativo di spostare la piazza su un terreno scivoloso e di morsa repressiva, che non avrebbe prodotto nessun avanzamento in termini di partecipazione e di pratiche di radicalità diffusa, si debba aprire una riflessione sulle forme e modalità per auto-proteggere le piazze, i presidi e i cortei delle organizzazioni democratiche. 

Ma soprattutto valorizzare lo sforzo dei compagni e le compagne, che nonostante le tante differenze e diversi percorsi politici, hanno deciso di stare quattro ore in piazza portando contenuti e analisi che vanno ora più che mai praticate e diffuse.

Per la città che viene.

Contro i vecchi e i nuovi fascismi, per un'Europa libera dai confini, dalle frontiere, dal razzismo e dalla xenofobia.

Per una lotta radicale al sistema capitalistico e ai suoi effetti: crisi, povertà, sfruttamento.

No Nazi in My Town!

Lab. Paz Project - Casa Madiba Occupata - AutSide Social Football

Rimini - 11 maggio No Nazi in My Town. Video racconto della giornata

Rimini - 11 maggio 2014 - Presidio antifascista