Rimini - Paz: la memoria è un ingranaggio collettivo. No alle mistificazioni

Comunicato stampa sulla causa civile intentata dall'ex vicino del Paz iscritto a Forza Nuova contro il Comune di Rimini

21 / 3 / 2013

In riferimento all'articolo pubblicato sul Corriere di Rimini “Il Mandante dell'attentato (nda di Forza Nuova) chiede i danni al Comune”, a firma di Andrea Rossini, in cui si riportano fatti riguardanti anche il Laboratorio Paz, presso lo spazio sito in Rimini Via Montevecchio n.7, il Collettivo Lab.Paz Project desidera fare alcune precisazioni.

In particolare nell'articolo si menzionano 57 esposti con cui il “73enne pensionato riminese” residente in Via Montevecchio avrebbe denunciato “i disturbi, le molestie e le contumelie che sostiene di aver subito dal popolo del Paz”.

Si legge di “disturbi del sonno, aritmie, crisi d’ansia sfociate in patologie ancora in corso” patologie, indubbiamente, di cui il sig. Borriello era già affetto.

La programmazione del Laboratorio sociale Paz, infatti, non prevedeva di certo grossi eventi musicali ogni weekend, né serate con migliaia di partecipanti (viste anche le ridotte quadrature dell’immobile).

Inoltre parlare genericamente di “popolo del Paz” è errato così come è errato attribuirgli tali fatti lesivi che gettano una luce negativa su una delle realtà più vive e fertili della nostra città.

E' opportuno precisare che quando si parla di “laboratorio sociale occupato PAZ” non ci si riferisce ad una associazione ma ad uno “spazio autogestito”, cioè uno spazio di aggregazione e di proposta di attività culturali e politiche che viene gestito in maniera comunitaria e collettiva, permettendo a chi partecipa alle iniziative di esserne al tempo stesso promotore e organizzatore.

Nel periodo in cui il Laboratorio PAZ ha avuto sede presso la scuola di via Montevecchio ha dunque attuato una serie di proposte, manifestazioni, dibattiti o concerti, attraverso una forma di autogestione ed autonomia organizzativa.

All’interno dello spazio autogestito dell’immobile di Via Montevecchio, inoltre, aveva la propria sede l’associazione No Border che tra i propri scopi (art.3 dello Statuto), vi era quello di intervenire nel campo del disagio sociale e della marginalità (prostitute, migranti, senza dimora) pertanto.

Nessuna “molestia, disturbo o contumelia”, quindi, ma una serie di attività e proposte culturali, tra cui anche quella della Associazione Rumori Sinistri attività che ricevettero, a più riprese, il sostegno del Centro servizi del Volontariato “Volontarimini” e il Patrocinio della Regione.

A differenza del vicino di cui hanno parlato i giornali, i residenti di via Montevecchio avevano accolto positivamente la presenza di questa realtà, e alcuni di loro si complimentarono per “la presenza del centro che toglieva la zona da uno stato di abbandono”. Tant'è che durante i quattro anni in cui quell’esperienza si è data si sono sempre avuti ottimi rapporti informali con il vicinato, con cui molto spesso ci si scambiava favori reciproci.

Chi può rivolgersi ed iscriversi ad un’organizzazione di estrema destra come quella di Forza Nuova, che ha nel suo dna ideali violenti, razzisti, discriminatori nei confronti del diverso, dell’altro, che fronteggia a suon di bastoni, coltelli, aggressioni punitive, spranghe e litri e litri di nitroglicerina, catene e corde, come accaduto nel 2007 a Rimini, con il fine di aggredire persone e dare fuoco a proprietà pubbliche e oggetti privati?! Se non qualcuno che condivida tali intenzioni?

Non ci sono stati esposti o denunce da parte di altri residenti della Via Montevecchio - ha dichiarato in seguito alla pubblicazione dell'articolo l'avvocato Paola Urbinati, che difende il Laboratorio Paz come parte civile nel processo scaturito dall'attentato di Forza Nuova - inoltre uno dei procedimenti contro gli occupanti si è concluso con assoluzione in quanto - prosegue l'avvocato Urbinati - nella condotta degli imputati vi era la volontà di recuperare spazi pubblici non già di sottrarli con l'occupazione”.

La memoria è un ingranaggio collettivo. Ad ognuno di noi il compito di tenerla viva con il fine che nessuno mistifichi la realtà degli avvenimenti accaduti.

Ad oggi di quegli spazi vivi e vitali non resta nulla. Solo erbacce e il nuovo abbandono...

Lab.Paz Project Rimini

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