Report multimediale del corteo

Rimini - La scuola è nostra difendiamola!

17 / 11 / 2010

"Il Collettivo Studenti Riminesi si è radunato al centro studi alle 7 di mattina per dare la sveglia ai primi studenti in arrivo a scuola: l’appuntamento per il corteo, previsto per le 8:30, viene così annunciato con megafoni e striscioni.

Nel corso di questa prima ora i ragazzi cominciano a radunarsi, nell’aria è forte il sentimento di lotta che la giornata promuove. La mattina si anima immediatamente di cori, canti e grida. Quando finalmente il corteo parte, abbandonando il centro studi, quasi mille sono gli studenti che marciano per i diritti della scuola pubblica: gli striscioni portati con orgoglio gridano per la libertà di un futuro ora più che mai incerto, denunciano l’indisponibilità degli studenti a farsi usare e ad accettare i tagli senza far sentire la propria voce.

La data del 17 novembre è significativa e globale: è la giornata internazionale dello studente, ed il Collettivo si è interfacciato con le altre realtà della Regione legate ad alcuni spazi sociali per muoversi insieme e individuare percorsi comuni.

I primi interventi rivolgono un appello agli studenti: la protesta contro i tagli alla scuola fa parte di un disegno più complesso, che si interseca con la lotta dei migranti e dei precari, e le voci dei relatori spingono i ragazzi ad una riflessione: “noi non lottiamo solo per i nostri diritti, ma anche per quelli di tutti coloro presi in mezzo da questa crisi e da chi la crisi l’ha voluta.”

E’ questo uno dei punti più sottolineati: con il grido di “Non rubateci il futuro” gli studenti proiettano la loro rabbia anche al di fuori del fattore puramente scolastico; fanno capire alla città che lo studente di oggi sarà il precario di domani, che il precario di oggi lotta insieme al migrante, che ognuna di queste soggettività si rende conto della necessità di unirsi per far fronte alla crisi: è solo uniti che si può vincere, ovviamente ognuno occupandosi principalmente del proprio campo.

Il corteo è compatto e ricco di contenuti: i cori più cantati spaziano dal classico “Gelmini, Tremonti, fate bene i conti” fino al più semplice ma globale “Tutti uniti contro la crisi”. Nel momento in cui il corteo incrocia i semafori di via Tripoli e via Pascoli gli studenti si siedono a terra, ricordando il flash mob organizzato dal Collettivo il 30 ottobre, nel quale un centinaio di ragazzi si sono seduti a studiare in pieno centro di Rimini al silenzioso grido di “Scuola privata piazza pubblica”.

Quando gli studenti passano di fianco alla scuola elementare le maestre e i bambini si sporgono a salutare: è un momento commovente, sottolineato dalla musica che accompagna il corteo. Arrivati all’arco d’Augusto la situazione è quasi epica: i ragazzi entrano in centro cantando, accolti da una folla già presente in città. I contenuti vengono arricchiti da interventi che ricordano tutte le vittime del fascismo e dell'attualità dell'antifascismo di oggi come monito che dovrebbe animare il cuore di ogni individuo. Non a caso la meta prevista di conclusione del corteo è Piazza Tre Martiri. In quest’occasione viene denunciato un attentato neofascista ai danni di un gruppo studentesco di Bari, ragazzi e ragazze aggrediti nell’atto di attaccare volantini e striscioni di propaganda per la giornata del 17 novembre.

Il corteo si conclude con un piccolo dibattito in piazza, in cui gli studenti esprimono i propri pensieri in libero confronto: ovviamente non tutte le idee a livello politico/sociale sono le stesse, ma il successo di questa manifestazione sta proprio nella diversità dei gruppi presenti.

"Questa giornata ha trasmesso il senso di una profonda collettività: tanti e diversi, ma il fine che ci muove è lo stesso", queste le ultime parole prima di concludere l'iniziativa e rilanciarne di nuove.

Il prossimo appuntamento è, infatti, domani Venerdì 19 novembre ore 20.30 per il secondo incontro di Casa della pace Open Lab.". L'Assemblea sul sapere come bene comune. Saranno presenti realtà dei collettivi studenteschi regionali e di Bartleby Bologna.

Collettivo Studenti Riminesi