Ci vogliono raccontare che la scuola pubblica si sta riprendendo dopo i duri tagli inflitti dalla
Riforma Gelmini, ma non è così: il sistema educativo si sta riducendo al minino e le manovre verso
lo smantellamento delle scuole non finiscono.
Il CONTINUO AUMENTO DEL COSTO DEI LIBRI è un chiaro segnale di come la
scuola stia diventando privilegio di pochi e non bene comune come
dovrebbe essere, così come i TEST INVALSI vogliono solo ancora di più
classificare le scuole come di serie A e di serie B, togliendo fondi a partire dalla raccolta di dati sterili che non tengono conto delle differenze delle
varie scuole e dei loro progetti formativi.
Dopo le manifestazioni
dello scorso anno dell’Istituto Savioli di Riccione e dell’Istituto
Einaudi è facile rendersi conto come l’EDILIZIA SCOLASTICA sia in grave
difficoltà: strutture fatiscenti e numeri spropositati di alunni nelle
classi sono il pane quotidiano di chi vive la scuola.
Non possiamo
più tollerare che ciò accada.
Vogliamo politiche che parlino di scuola e
non soltanto di tagli, che parlino con i docenti e con gli alunni prima
di prendere decisioni che vanno inevitabilmente a ledere tutto il corpo
studentesco.
I dati parlano chiaro: la dispersione scolastica aumenta man mano che aumentano i tagli all’istruzione e si intensifica la crisi economica e finanziaria che sta colpendo l’Italia, l’Europa e il mondo intero.
All’interno di questa crisi stanno prendendo piede, anche nelle nostre scuole, movimenti di estrema
destra che con la loro propaganda inneggiano all’odio, al razzismo e alla xenofobia. Non possiamo permettere a questi soggetti di manifestare nelle nostre città: noi vogliamo una scuola pubblica e solidale a differenza di coloro che fanno dell’odio e della violenza il proprio stile di vita.
Partendo dai tagli all'istruzione e al mondo della formazione ci siamo
resi conto che questo attacco si inserisce in un disegno molto più
grande: in gioco ci sono i diritti di tutti noi, il lavoro, i beni
comuni, i diritti di cittadinanza; ed è così che la nostra lotta, seppur
limitata, non si è fermata e non si deve fermare al mondo della
formazione, ma deve andare oltre.
Nelle scorse manifestazioni del 14
e 24 novembre 2012, anche a Rimini si è vista la degna rabbia degli
studenti che sono scesi in piazza rivendicando il proprio diritto ad un
futuro all’altezza delle proprie aspettative. Così come durante la contestazione del
17 novembre 2012 all’allora Ministro degli Interni, Annamaria
Cancellieri, invitata a Rimini per la giornata della legalità, dopo che
tre giorni prima aveva permesso gli abusi da parte dei plotoni in divisa
verso studenti come noi che manifestavano reclamando i propri diritti.
Mentre il 6 dicembre 2012 ci siamo affiancati ai lavoratori stagionali
di cui fanno parte anche molti studenti, in un corteo fino alla sede
dell'INPS denunciando i gravissimi effetti della Riforma Fornero sugli
ammortizzatori sociali.
Dopo queste manifestazioni tre studenti, fra i
più attivi nel movimento, sono stati denunciati, ma non ci stanno a
farsi intimidire e reprimere. Per questo continueremo a scendere
in piazza, a riprenderci scuole, diritti e città. Perché secondo noi il
cambiamento viene dal basso e non dall’alto dei palazzi del potere.
Be student be rebel!
RITROVO ORE 8.30 ALL'ARCO D'AUGUSTO!
Collettivo Studenti Rimini
Rimini - L'11 Ottobre si ritorna nelle strade!
Manifestazione studentesca ritrovo ore 8.30 Arco d'Augusto
8 / 10 / 2013
Eventi
11/10/2013 08:30 > 11/10/2013 00:00