I draghi ribelli hanno occupanto simbolicamente il cantiere del TRC a Riccione per ribadire la contrarietà a quest'opera dannosa per l'ambiente e che comporterà un enorme impegno economico che ricadrà sulle spalle delle amministrazioni comunali e dei cittadini senza rappresentare una reale soluzione al problema della mobilità.
Crediamo che sia in realtà un passo verso la totale privatizzazione dei servizi pubblici dal momento che l'Agenzia Mobilità dovrà aprire un mutuo per sostenere i costi dell'opera che ricadranno conseguentemente sulle casse dei Comuni, già violentate dai tagli del governo ( tagli del 75%).
Si va, di fatto, contro la volontà popolare espressa con il referendum del 12 e13 giugno sull'acqua e i beni comuni, la stessa volontà popolare che viene calpestata in questo territorio ignorando le migliaia di firme raccolte per un referendum sul TRC di cui si discuterà giovedì 24 novembre presso il consiglio comunale di Riccione.
Chiediamo pertanto che tutti gli amministratori dei Comuni della Provincia aprano un confronto con i cittadini per un'alternativa a questo progetto che veda la mobilità come un bene comune. Chiediamo agli amministratori di dire da che parte stanno se dalla parte della rendita e della speculazione finanziaria o dalla parte dei cittadini.
La contrarietà al Trc non è una battaglia di destra o di sinistra e quindi di parte contro l'altra, ma una battaglia per la vita contro la dittatura finanziaria.
La contrarietà al Trc non è una battaglia di chi è contro il progresso e quindi conservatore ma di chi vuole mettere al centro un nuovo modello di sviluppo del TPL contro la privatizzaione, per un'accessibilità alo stesso in base a fasce di reddito, per un'alternativa ecologica e sostenibile al trasporto privato.
Sappiamo che tutto questo non solo è necessario ma che dobbiamo costruirlo insieme ad altri, le alternative esitono, realizziamole.
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