Rimini - Giù le mani dal Campo Mutoid!

Comunicato di solidarietà del collettivo Lab. PazProject

27 / 6 / 2013

Era il 1991 quando la Mutoid Waste Company arrivò a Santarcangelo di Romagna su invito degli organizzatori del Festival internazionale del teatro in piazza Santarcangelo dei Teatri e a Santarcangelo, sulle sponde del fiume Marecchia, ha deciso di stabilirsi, facendo di un'area invasa da canneti e zanzare un laboratorio a cielo aperto di creatività e riutilizzo, socialità e autorecupero, comunità e arte, mettendo in pratica anche un nuovo modo di abitare. Qualche giorno fa la notizia dell'arrivo di un'ordinanza di sgombero a seguito di una sentenza del Tar.

E' una notizia che ci ricorda in parte la nostra storia, quella della scuolina di via Montevecchio n.7 e degli anni successivi caratterizzati dall'incapacità da parte della politica della rappresentanza di cogliere, riconoscendo istituzionalmente, l'importanza e il valore di esperienze di autogestione e costruzione dal basso di comunità, di servizi, di cultura, in modo indipendente ed autonomo. Anche a Santarcangelo le varie Amministrazioni che negli anni si sono succedute non hanno mai regolarizzato questa importante esperienza ne costruito un percorso formale nonostante fosse stato richiesto loro più e più volte. E là dove la politica lascia un vuoto, molto più facilmente si insinuano i verdetti prodotti dalla giustizia formale delle aule dei Tribunali che vorrebbero decretare chi è illegale e chi legittimo, chi ha più cittadinanza e chi meno insieme a vicini di casa che saranno sempre insicuri perché rinchiusi nei recinti delle loro proprietà e dei loro pregiudizi.

Sono passati più di 20 anni da quando la Compagnia si è stabilita su quei terreni demaniali..alle spalle c'è una storia fatta dalle tante persone che hanno attraversato quell'area, per una sola giornata o in modo più prolungato, decidendo di fermare i mezzi che li avevano portati dall'Inghilterra all'Italia su quei suoli. E la Compagnia ora inizia ad essere formata da una nuova generazione, che frequenta asili e scuole elementari, cresciuta in questa realtà e parte di essa.

Questa vicenda apre immediate riflessioni rispetto all'utilizzo dei terreni demaniali e della proprietà privata. Nel tempo battuto dai diktat della Bce e della finanza che stanno imponendo come via di uscita dalla crisi false soluzioni tra cui la svendita del patrimonio pubblico e l'attacco ai beni comuni, l'autogoverno dei territori e la gestione da parte delle comunità locali non può essere un modo per difenderli da speculazioni e rendite? A che uso vogliamo destinare le sempre maggiori proprietà private, ex aree produttive attraversate dalla crisi, presenti sul nostro territorio? Lasciarle nel degrado e nell'abbandono, lamentandoci poi se al loro interno prendono vita episodi di degrado, o prendercene cura, restituendole alla cittadinanza, andando ad ampliare il valore artistico di una città e la sua capacità di attrarre nuove visite, come successo per Mutonia, a cui è dedicata anche una pagina sul sito internet del Comune di Santarcangelo?

Una piccola esperienza eretica che ci parla di tanto e che tanto ci può insegnare in una fase in cui un cambiamento radicale dell'attuale modello economico, sociale, ambientale, di sviluppo è la sola soluzione ad un futuro di barbarie e miseria.

Il villaggio di Mutonia è una sacca di ossigeno per le nostre città! Guai a chi ci tocca!

Collettivo Lab. PazProject

Rassegna stampa

Corriere Romagna

La Repubblica Bologna

Il Fatto Quotidiano

Video Doc sul Campo Mutoid di Alberto Dentice e Cesare Noia (1996)