tratto dal blog: associazionerumorisi-nistri.blogspot.it/

Rimini - Forti con i deboli... sulle proposte della Rinaldis (presidente Ass.Albergatori) di tassare le prostitute

comunicato Ass. Rumori sinistri

20 / 4 / 2013


L'intervento di Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione Albergatori, sulla prostituzione non ci lascia esterrefatti anzi. Esso nasce da un'idea ben precisa: quella di puntare i riflettori sull'illegalità del soggetto debole (prostitute, immigrati, venditori ambulanti) che ben ha caratterizzato e caratterizza la governance sicuritaria territoriale.
Ma questo intervento nasce inoltre dal bisogno, a nostro avviso, di riscattare soprattutto l'immagine dell'Associazione Albergatori di Rimini per spostare l'attenzione dal Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo (fenomeno endemico sancito dall'Odg approvato in consiglio comunale lo scorso 14 marzo) attraverso l'individuazione di un altro tipo di sfruttamento, quello del sesso e del corpo della donna.
Un'argomentazione di facile presa nell'opinione pubblica, in un territorio in cui i poteri forti, celando i propri intenti ed interessi dietro il velo della legittimità della propria azione, da anni compiono a scapito del territorio e della cittadinanza tutta, scelte che mantengono i privilegi di alcune classi a discapito delle altre. Meccanismi figli della produzione massmediatica riminese e della governance economica che, soggiogandosi al mero conto economico e definendo in base alle logiche di mercato cosa è giusto e cosa no, cosa è illegale e cosa no lo è, colpiscono in maniera indiscriminata ed indifferenziata attivisti di movimento, venditori ambulanti, parrucchiere ed estetiste cinesi e le sex workers.
Per questo non ci stupisce l'intervento di Patrizia Rinaldis, soprattutto dopo che il fenomeno del Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo ha avuto una grande rilevanza sui media nazionali grazie alla pluriennale azione della nostra associazione e di altre realtà autorganizzate del territorio.
Noi pensiamo che la questione della prostituzione, nelle sue molteplici sfaccettature e nella sua complessità, dovrebbe essere trattata con più competenza e serietà, non certo con slogan e militarizzazione delle strade.
Cosi come non accettiamo in alcun modo che proprio l'Associazione Albergatori di Rimini si faccia paladina di principi etici e di legalità', quando è la prima a non agire il rispetto né delle regole, nel senso stretto di legittimità', né degli esseri umani. Nello specifico riteniamo che sia più' indecoroso per l'immagine di questo territorio e produca maggiore povertà ed illegalità, un turismo che ogni estate si regge su forme di iper sfruttamento e paraschiavismo lavorativo, piuttosto che l'indecorosità di “signorine poco vestite”.
Va ricordato, infatti, che la prostituzione in strada è una realtà e che, fino ad ora, gli unici strumenti messi in campo nel territorio sono stati strumenti repressivi e politiche moraliste che generalizzando in maniera spicciola l'immagine per cui, sono tutte schiave e al contempo indecorose, non hanno risposto in alcun modo alla necessità di ripensare ad un intervento complessivo sul tema che proponga soluzioni ambizione e innovative.
Un intervento che per noi deve assolutamente tenere conto di tutti gli aspetti collegati alla prostituzione. In primis i diritti delle sex workers (ricordiamo infatti i tanti gravi episodi di soppruso e violenza subita dalle stesse, non ultimo l'aggressione di due trans italiane per mano di alcuni turisti che prima le hanno insultate e poi colpite con tre colpi di fucile softair), e al contempo a quelli delle tante donne che sono invece schiave del sesso e vittime di tratta.
E', pertanto, un'operazione troppo facile e scontata oltre che disgustosa e di basso profilo umano quella della Rinaldis, ovvero spostare il problema dell'evasione fiscale e dell'illegalità sui soggetti sociali più deboli e vulnerabili, come le sex workers, le schiave del sesso e i venditori ambulanti. Questi ultimi, infatti, oltre ad avere un peso specifico sull'economia sommersa assolutamente irrilevante rispetto all'illegalità prodotta altrove dagli imprenditori del settore turistico non hanno neppure accesso ai diritti di cittadinanza.
Ass. Rumori sinistri - Rimini