Rimini - Cancellieri vs Noi

Comunicato intorno alle misure repressive dopo contestazione alla Cancelleri

15 / 12 / 2012

In queste ore la divisione anticrimine della Questura di Rimini sta notificando alcuni avvisi di garanzia agli attivisti e attiviste del Laboratorio PazProject che il 17 novembre scorso hanno contestato il Ministro dell’Interno Cancellieri, invitata a Rimini in occasione della Giornata della Legalità. Contestazione scaturita dopo gli abusi dei plotoni di polizia avvenuti durante lo sciopero generale europeo del #14N in diverse città italiane. Gli attivisti sono indagati per reati quali resistenza a pubblico ufficiale, istigazione a delinquere e manifestazione non autorizzata, con l’aggravante per il numero di persone coinvolte.

Provvedimenti repressivi che hanno dell’improbabile, se si pensa alla violenza con cui durante quella mattinata sono stati messi in atto, da parte dei diversi funzionari di polizia presenti, dispositivi polizieschi che si sono tradotti in attacchi fisici ai diversi attivisti, contraddistinti da strattonate, spintoni, calci, mani al collo, botte in testa e tentativi di sottrazione di videocamere ad alcuni mediattivisti presenti per documentare quanto stava accadendo.

L’ennesima risposta spropositata e violenta da parte delle forze dell’ordine che riconferma l’importanza e l’impellenza di quanto si reclamava quella mattina presso il Palasport Flaminio con il supporto e il calore degli studenti presenti: numeri identificativi su caschi e divise, subito!

Subito, perché l’Italia è uno dei pochi Stati europei dove tutt’ora i reparti antisommossa di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, che vengono schierati nelle piazze non sono ancora dotati di dispositivi che ne rendano possibile il riconoscimento e l’identificazione in caso di abusi;

Subito, perché nella storia del nostro Paese, sono stati già molteplici, numerosi ed insopportabili gli episodi in cui la gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine durante le manifestazioni di piazza e non solo, non si è tradotta nel garantire l’incolumità dei partecipanti ma, al contrario, è stata la giustificazione per mettere in campo reazioni spropositate e violente, con l’unico e chiaro scopo di terrorizzare e ledere fisicamente e psicologicamente, chi si trova in quei momenti sotto i colpi dei loro manganelli;

Subito, perché non siamo più disposti ad accettare che chi rompe una vetrina venga privato della propria libertà per 10 anni e chi si è reso responsabile ed è stato giudicato tale della mattanza alla Diaz e delle torture presso la caserma di Bolzaneto, durante il G8 di Genova 2001, sia promosso, raggiungendo i vertici delle proprie carriere professionali e riuscendo a ricoprire ruoli rilevanti, come De Gennaro, che dopo la gestione da macelleria messicana dell’ordine pubblico a Genova è divenuto direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e successivamente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Monti;

Subito, perché in un periodo storico come quello attuale, in cui nei mesi a venire speriamo di vedere inasprirsi il conflitto sociale al pari della ferocia con cui la dittatura dello spread ci sta consegnando un presente e un futuro di precarietà e miseria, gli studenti, i precari, i lavoratori, i migranti, che decidono di non delegare più le scelte che li riguardano e scendono in piazza devono vedere rispettato e tutelato un diritto riconosciuto anche dalla Costituzione, quello di manifestare il proprio dissenso.

Dietro quello striscione che hanno tentato di strapparci e sottrarci c’erano e ci sono le migliaia di persone che ogni giorno subiscono la repressione violenta del controllo e della normazione per aver deciso da che parte stare, per aver scelto di battersi per una società più giusta, a misura delle persone e non dei profitti!

A testa alta, a volto scoperto e mani nude, com’è sempre stato e sempre sarà nelle pratiche che ci contraddistinguono!Non ci avrete mai come volete voi!

Lab. PazProject – Collettivo Studenti Rimini

L’iniziativa #TomalaFiesta che si svolgerà sabato 22 dicembre presso la Casa Pomposa sarà l’occasione anche per la raccolta fondi per le spese legali.

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