Una ventina di
attivisti del paz e del
collettivo studenti si sono recati presso la sede della Cisl di Rimini
per manifestare un dissenso e un'indignazione crescente verso chi ha
scelto di stare dalla
parte del capitale, delle rendita e speculazione finanziaria e non del
mondo del
lavoro, della formazione e del precariato. L'art. 8 della manovra
finanziaria con il tentativo di cancellare lo Statuto dei lavoratori e
dare libertà ai licenziamenti e al modello Marchionne, rappresentano un
attacco pesante che chiarisce ulteriormente chi secondo il Governo e chi li sostiene deve pagare i costi della crisi e delle politiche di austerità.
Ma questa è anche una manovra che non solo colpisce pesantemente le fasce più deboli
della popolazione, ma attacca anche i principi costituzionali
fondamentali, da quelli relativi al mondo del lavoro fino alla stessa
democrazia, esercitata a giugno dalle italiane e dagli italiani
attraverso l'importante strumento referendario e i comitati in difesa dei beni comuni. Il provvedimento ripropone
infatti, all'art. 4, la privatizzazione dei servizi pubblici locali,non riconoscendo di fatto i risultati referendari con cui, in modo netto e
chiaro, 27 milioni di italiani il 12 e 13 giugno scorso hanno detto no alla cessione al mercato dei
beni comuni e no ai profitti sull'acqua.
Per queste ragioni dopo aver partecipato al partecipato corteo di questa mattina, siamo andati a gridare la nostra indignazione alla sede Cisl, è arrivato il momento di costruire un'alternativa chiara a questo modello di società.
Lab.Paz Project - Collettivo studenti Rimini