Rimini - #15nov Assedio alla Provincia

Ancora risposte vane e insufficienti da parte dell'Assessore provinciale alla scuola Soldati, incontrata da una delegazione degli studenti durante l'assedio alla Provincia. Continueranno pertanto le mobilitazioni nei prossimi mesi.

15 / 11 / 2013

Anche a Rimini, nonostante la pioggia ininterrotta, un centinaio di studenti hanno attraversato e si sono riappropriati delle strade e della città di Rimini. Un corteo che ha saputo trasmettere la rabbia degna di chi vive con difficoltà ogni giorno la scuola e di chi vuole una scuola differente, aperta e accessibile a tutti. Un corteo che ha saputo trasmettere anche la voglia di cambiare questo modello di scuola imposto dall’alto, avulso da processi decisionali collettivi e partecipati, e che produce una didattica nozionistica e sterile.

Diverse le azioni e i blocchi del traffico che hanno segnato e caratterizzato tutto il percorso del corteo. Davanti alla stazione FS è stato realizzato un flash-mob sul tema del boicottaggio delle prove INVALSI in cui si è bruciato un facsimile del quiz per denunciare ancora una volta la pericolosità e la nocività di una prova come questa, responsabile di una svalutazione ed un annientamento dei percorsi formativi ed educativi senza precedenti.

Il corteo è poi proseguito con blocchi dei principali incroci veicolari e numerosi interventi sulla necessità da parte degli studenti di essere protagonisti di questo presente attraverso la riappropriazione degli spazi, da quelli scolastici a quelli cittadini, per provare a costruire un'alternativa ad un modello capitalistico che vuole tutti più poveri e sfruttati.

Dopo aver attraversato il quartiere meticcio di Borgo Marina, gli studenti sono arrivati davanti alla sede della Provincia, dove hanno dato vita ad un flash-mob sul tema dell'edilizia scolastica e ad un assedio in attesa che l'Assessore provinciale alla scuola Meris Soldati li incontrasse. Incontro che è avvenuto anche grazie all'attenzione prodotta sul tema dell'edilizia scolastica in città dopo l'azione dello scorso sabato presso il cantiere abbandonato al Centro Studi di Viserba dove dovrebbe sorgere il nuovo liceo linguistico e pedagogico Valgimigli. "Per l'ennesima volta abbiamo sentito risposte vuote e deboli, tante promesse e poche azioni concrete, sintomo di una mancata volontà politica di investire sul nostro futuro" ha riferito la delegazione che ha incontrato l'Assessore agli altri studenti che hanno proseguito l'assedio durante l'attesa. "Continueremo pertanto con le nostre mobilitazioni, convinti che un'altra scuola e un'altra città si possano costruire solo attraverso un cambiamento radicale dell'esistente". 

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