Gli studenti dell'istituto alberghiero Savioli di Riccione da oggi sono in autogestione per protesta contro gli spazi inadeguati e le aule fatiscenti dei container. vedi notizia
La settimana scorsa, era stato il preside Ciampoli insieme ai dirigenti, famiglie e studenti a ribadire l'allarme alla luce della crescita dell'istituto cui non corrispondono adeguate strutture. La provincia aveva ribadito la disponibilità al confronto con scuola e famiglie dopo il 20 febbraio, chiusura delle iscrizioni, ricordando come il patto di stabilità stia congelando 50 milioni per interventi pubblici sul territorio.
Il messaggio del Comitato Studentesco:
Noi studenti dell’alberghiero Severo Savioli, preso atto della
situazione riguardo la carenza di locali per l’anno scolastico 2013/14,
abbiamo ritenuto opportuno entrare in autogestione a partire dalla
giornata odierna, 11 Febbraio 2013.
Facciamo seguito alle dichiarazioni del nostro preside in cui si diceva
che siamo molto attenti alle problematiche inerenti al nostro istituto e
che nei giorni precedenti siamo stati aperti alla discussione
rimandando più volte questa decisione.
Da sempre noi studenti veniamo ritenuti il futuro, ma sempre più spesso i
fatti non seguono le belle parole che vengono espresse. La situazione
del nostro istituto è chiara: scoppia!
Da anni si sa che bisogna fare interventi importanti per far si che la sede del Savioli sia veramente una scuola.
Una scuola, è quello a cui ambiamo e non ci sembra una richiesta fuori
dal normale. Il nostro istituto è divisi in 4 ambienti diversi: la sede
centrale, un container di vecchia data, il sottoscala del liceo
scientifico e un modulo abitativo. Troppi.
Il nostro istituto è in una situazione critica perché non abbiamo più la
possibilità di proseguire questa crescita costante che sta avendo negli
ultimi anni e che sentiamo come nostra. Il consiglio d’istituto è stato
obbligato ad approvare dei vincoli di iscrizione qualora non si
riuscisse ad accettare tutti i nuovi iscritti e questa la riteniamo una
situazione grottesca. Non è possibile che lo stato dia il diritto allo
studio a tutti e l’obbligo ai ragazzi fino ai 16 anni, ma che allo
stesso tempo non ci sia la possibilità di far valore questo diritti e
far si che gli alunni possano seguire il percorso che più li convince.
Ci mancano le aule, i laboratori e gli spogliatoi. Una situazione del
genere è figlia di un lasciar fare al prossimo che da anni va avanti e
che purtroppo va sempre e solo a discapito di noi studenti.
E’ per questo che abbiamo deciso di attivarci e farci sentire attraverso questa autogestione.
Gli alunni in questi giorni effettueranno attività a scopo civici con
assemblee, riunioni con letture di giornali ed approfondimento sulle
vicende che stanno accadendo a livello nazionale, ma soprattutto a
livello provinciale e comunale.
In questi giorni verranno tenute all’interno del nostro istituto anche
incontri con enti locali al fine di sensibilizzare gli alunni riguardo
il senso civico e sul senso della legalità su cui la nostra scuola punta
tantissimo.
Non puntiamo a fare un discorso politico, vogliamo solamente farci
sentire e far valere quale è la nostra volontà: dopo tante promesse e
anni passati a dire faremo in un modo o nell’altro, non ne possiamo più.
Vogliamo una scuola che possa essere chiamata tale!
Non vogliamo risalire a chi è la colpa di quanto è successo fino ad ora,
mettiamo da parte tutto e collaboriamo insieme per dare un futuro alla
nostra scuola che deve essere motivo di orgoglio delle istituzioni
locali e che invece sembra essere considerata nel modo opposto.