Respinto dai lavoratori dei magazzini Aspiag di Noventa di Piave e Padova l’accordo truffa sottoscritto dalla Filt-Cgil

2 / 2 / 2021

Le assemblee dei lavoratori dei magazzini Aspiag di Noventa di Piave e Padova hanno respinto accordo firmato da FILT CGIL, Mag Servizi SRL e Aspiag Service Srl, per il trasferimento nel polo “Agrologic”. Ieri iniziative all’ interporto di Padova, all'Interspar del centro commerciale Le Brentelle e di fronte ad Agrologic a Monselice. Riprendiamo un testo uscito sul sito di Adl Cobas che descrive bene la situazione.

Il vergognoso accordo firmato da FILT CGIL, Mag Servizi SRL e Aspiag Service Srl, per il trasferimento nel polo “Agrologic” è stato respinto in toto dalle assemblee dei lavoratori di Padova e Noventa di Piave che hanno pertanto deciso di proseguire lo sciopero nei due magazzini e di organizzare nella prossima settimana delle iniziative a carattere regionale e nazionale, con il coinvolgimento di altri lavoratori, di fronte ai punti vendita di Despar, Eurospar e Interspar e di fronte al polo logistico “Agrologic” di Monselice.

Le motivazioni sono legate sicuramente alle proposte economiche che continuano ad essere irrisorie, dato che parliamo di una società in continua crescita, che con la pandemia ha aumentato i propri profitti, che continua ad aprire punti vendita devastando i nostri territori e che si vanta di donare milioni di euro a enti territoriali e che quindi non può pensare di liquidare persone che hanno dato salute e vita nei magazzini con cifre ridicole.

La cosa ancor più grave di questo accordo è che si vuol far prevalere le esigenze aziendali ai bisogni di vita dei lavoratori: in nome di qualche prodotto in più da mettere sugli scaffali (che una volta scaduto verrà buttato) non si esita a sacrificare la vita dei magazzinieri, andando a modificare la turnazione oraria e giornaliera e riducendo le pause: nel nuovo polo Agrologic, fiore all’occhiello dell’innovazione tecnologica, le macchine non servono quindi a migliorare le condizioni di lavoro del personale, ma devono essere gli operai ad essere al servizio della macchina. Assecondare questa scelta significa sacrificare le persone e le loro famiglie, in nome del profitto di Aspiag Despar.

Sconcerta il fatto che un sindacato come la CGIL, che dovrebbe tutelare i diritti dei lavoratori, si metta a disposizione di aziende milionarie rendendosi complice di un atteggiamento intimidatorio e che mira ad annullare lo spazio di lotta sindacale, individualizzando le trattative per l’ottenimento di condizioni migliori. Eliminare il carattere collettivo della lotta sindacale vuol dire agevolare le aziende, che in un rapporto uno ad uno con i dipendenti sono sempre la parte privilegiata. Non a caso Aspiag ha ringraziato ufficialmente la CGIL per il contributo che la Cgil ha portato alla causa della multinazionale.

Vergognoso infine è il tentativo di ledere il diritto allo sciopero equiparando il lavoro di un magazzino della logistica con un servizio essenziale: le nostre città sono diventate degli enormi centri commerciali, e nel sistema del libero mercato è ridicolo pensare che il fatto che i supermercati Despar possano essere vuoti a causa degli scioperi possa portare ad un problema di approvvigionamento di cibo. Oggi i magazzini sono ancora in sciopero, e a questo punto ci viene spontaneo domandarci su quale mandato la CGIL abbia firmato l’accordo di venerdì sera: di sicuro non su mandato dei lavoratori, che altrimenti oggi avrebbero lavorato normalmente. A fronte di un atteggiamento privo di qualsiasi considerazione della volontà dei lavoratori da parte della CGIL, nella giornata di venerdì 29 gennaio a Noventa i funzionari della Cgil, recatisi davanti al magazzino per convincere i lavoratori sulla bontà dell’accordo firmato,  hanno trovato una netta opposizione e   sono stati costretti ad  allontanarsi  come  un corpo estraneo agli interessi dei lavoratori. 

Per tutti questi motivi verrà mantenuto lo stato di agitazione e lo sciopero, sia nel magazzino di Padova che in quello di Noventa di Piave, sempre pronti ad una riapertura immediata del tavolo di trattativa, che tenga in considerazione le rivendicazioni legittime dei lavoratori.