In centinaia in piazza per la mobilitazione nazionale studentesca

Reggio Emilia - Studenti uniti contro la Gelmini

Report del corteo

17 / 11 / 2010

Centinaia di studenti a Reggio Emilia hanno dato vita ad un corteo selvaggio che attraversando la città ha manifestato il proprio dissenso e la propria rabbia difronte al DDL Gelmini, i tagli previsti dalla finanziaria, la deculturizzazione delle strutture della formazione, gli emendamenti legislativi e disciplinari nei confronti di chi protesta, discute o mette in discussione le direttive governative.
Un corteo vivo e determinato che, in un'ottica di costruzione comune, intende porsi come componente critica all'interno del contesto sociale e culturale capace di rideterminarlo, ponendo quesiti e proposte, tracciando nuove ipotesi di pratica del sociale, tracciando un filo conduttore, all'interno del percorso Uniti contro la crasi che lega il mondo della formazione a quello del lavoro, le questioni ambientali alla crisi economica, i diritti di cittadinanza ai diritti di tutti i cittadini. 

Il corteo dopo un lungo percorso in cui ha espresso la propria criticità difronte a banche, uffici, scuole, piazze si è avventurato per la via principale del centro storico, deviando dal percorso stabilito e contravvenendo ai divieti imposti dalla questura, per poter assaltare simbolicamente il Provveditorato, diretta emanazione del ministero dell'istruzione in provincia, richiedendo le dimissioni del provveditore, attuatore delle direttive disciplinari previste dal ddl sulla riforma di scuole e università connubiato al piano Brunetta sugli esercizi pubblici. Questa azione tesa a manifestare il proprio diritto al dissenso, da parte in particolare di studenti e insegnanti, pone la problematicità e la necessità di praticare forme di contrapposizione alle logiche di comando imposte dagli apparati governativi, economici e istituzionali, legittimamente, libere da minacce e conseguenze che non siano un effettivo cambiamento del contesto socio-culturale, ipotizzando nel territorio una pratica e un terreno di sciopero generale che possa essere attraversato da più soggetti e contesti differenti.

Comunicato di Studenti Uniti Contro La Gelmini

Da oltre sessant'anni il 17 Novembre è una data di grande valore simbolico per gli studenti. Il 17 Novembre 1939, infatti, centinaia di studenti cecoslovacchi, che si opponevano alla guerra, furono arrestati e uccisi dai nazisti.
Nel 1941 alcuni gruppi di studenti decisero che il 17 Novembre sarebbe diventata la giornata internazionale di mobilitazione studentesca.
Nel 1973 gli studenti greci del Politecnico di Atene furono massacrati dai carri armati del regime dei Colonnelli.
Il 17 novembre del 1989, in Cecoslovacchia gli studenti vennero duramente repressi dai carri armati sovietici.
Opporsi oggi alla riforma Gelmini, ovvero alla demolizione di ciò che è rimasto della scuola pubblica, significa opporsi alla crisi globale che colpisce tutti gli ambiti della vita: dal lavoro all'ambiente, dall'università al mondo dell'arte e della cultura.La riforma scolastica e universitaria è infatti parte integrante e fondamentale del disegno di gestione della crisi da parte di chi l'ha creata, di chi sfrutta questa situazione per chiudere tutti gli spazi di democrazia e di dissenso, di chi ci vuole sempre più precari e ricattabili. Non è infatti un caso che sia stato impedito ai professori di manifestare apertamente dissenso nei confronti della riforma, pena la sospensione del servizio e dello stipendio.
Su scuola e università tagliano, privatizzano, ridefiniscono la governance in direzione sempre più autoritaria,
impoveriscono e revisionano la cultura, ripristinano vecchi ordinamenti e vecchi retaggi.
La scuola e l'università sono oggi il luogo dove veniamo educati all'obbedienza, alla precarietà, alla povertà culturale. E' il luogo che ci prepara al futuro; un futuro che non è altro che il presente di molti lavoratori, precari, disoccupati, migranti, vittime dei disatri ambientali.
Un futuro che non esite.
Opporsi alla riforma Gelmini e lottare per costruire dal basso una scuola diversa, libera, gratuita e aperta significa gettare le basi per la costruzione di un futuro diverso.
Significa liberare il sapere e le menti per essere in grado di immaginare nuovi modelli di società e di gestione dei beni comuni.

LA SCUOLA E' DISTRUTTA-IL FUTURO E' PRECARIO-IL DISSENSO E' VIETATO!
RIPRENDIAMOCI QUELLO CHE CI SPETTA!

STUDENTI UNITI CONTRO LA GELMINI!