Reggio Emilia - Occupare una casa non è reato!

Sentenza di assoluzione per l'occupazione di via Fenulli

10 / 7 / 2012

Si è concluso ieri il corso processuale per l'occupazione di un appartamento in via Fenulli di proprietà del comune, avvenuta nel 2008.
Il collettivo sottotetto decise di occupare pubblicamente l'appartamento promuovendo attività di autorecupero per l'abitabilità della casa che, vuota da sette anni, messa all'asta più volte e rimasta invenduta, versava in cattive condizioni. Il collettivo al momento stesso dell'iniziativa pubblica propose di abbandonare l'occupazione dell'appartamento nel caso in cui questo fosse stato assegnato ad una delle tante famiglie in lista d'attesa per l'ottenimento di una casa popolare.

Le istituzioni decidono di rispondere tramite lo sgombero dell'appartamento di via fenulli, una denuncia per invasione di edificio pubblico.

Reggio Emilia affronta già da diversi anni una forte emergenza abitativa, messa ancor più in difficoltà dalle politiche abitative del comune e nello specifico da ACER, gestore esterno del patrimonio abitativo pubblico. Nonostante la crescente necessità di un' abitazione per famiglie e individui vessati dalla crisi degli ultimi anni emergono forti criticità nelle soluzioni previste dall'amministrazione e da ACER, un caso emblematico è l'attuazione del piano di riqualificazione del quartiere Compagnoni che di 216 appartamenti pubblici al final dell'opera ne rimarranno solo 80.

Le pratiche di autorecupero e di autoassegnazione messe in atto dal collettivo sottotetto sottolineano la possibilità di costruire percorsi che dal basso possano far fronte alle problematiche scaturite della mercificazione di un bene comune come la casa, benchè non in termini definitivi, e di rispondere alle esigenze di quelle persone e famiglie defraudate dalla crisi dei loro diritti fondamentali.

In questo contesto la sentenza di assoluzione del tribunale definisce l'incapacità degli enti preposti, come ACER, di cogliere le opportunità presentate dalla cittadinanza stessa, cui risponde con denunce e provvedimenti, marcando la distanza che intercorre tra la gestione di mercato del patrimonio pubblico e la gestione collettiva e partecipata del bene comune di chi ritiene che la casa ed altri diritti fondamentali possano essere sottratti a processi di mercificazione e rendita finanziaria.

collettivo sottotetto