Reggio Emilia - In centinaia in corteo per il diritto all'abitare

Report conclusivo della giornata

21 / 9 / 2013

Il corteo, partito dalla casa occupata di via Gorizia 12, ha coinvolto moltissime persone che hanno sfilato per il centro storico di Reggio Emilia con l'obbiettivo di portare nelle strade - le stesse in cui moltissimi tra migranti e disoccupati sono costretti a dormire - quella che è una realtà di invisibilità e clandestinità sociale destinata a cementificarsi in diverse città e territori. 
La mobilitazione si è articolata attraverso alcune  delle arterie più importanti della città, bloccando per diversi minuti i viali esterni al centro storico, stanziandosi di fronte al palazzo della Provincia, insinuandosi nel corso principale delle attività commerciali, delle banche e delle grandi firme della città: la via Emilia.
Gli interventi che si sono susseguiti nel corso della manifestazione tracciano un sentimento diverso dalla mera indignazione, parlano di possibilità politica di rivendicazione e riappropriazione dei beni e dei diritti che subiscono il calpestamento perpetrato dalle istituzioni parlamentari e amministrative, cominciando proprio dall'occupazione delle case lasciate all'abbandono per il profitto dovuto alla rendita. 
L'alba di una campagna elettorale segnata dallo stile delle larghe intese promosso dal governo, si affaccia su una città in cui nonostante il crescente numero di senzatetto e di case sfitte e la mancanza di servizi d'accoglienza su lungo periodo, si preferisce investire in piccole grandi opere come la Stazione AV Medio Padana o il Parcheggio sotterraneo, ancora in programma, di P.zza della Vittoria, la piazza dei Teatri.
Reggio Emilia necessita - affermano le tante voci del corteo - di percorsi concreti che valorizzino la dignità delle persone, piuttosto che il profitto di banche e palazzinari. Uno dei nodi affrontati nel corso della mobilitazione è infatti quello della residenza, senza la quale è impossibile ottenere un permesso di soggiorno, l'accesso ai servizi o un lavoro che non sia vincolato da condizioni di sfruttamento e irregolarità. 
Reggio Emilia ha visto affermarsi oggi una parte di sé che vuole uscire dall'oscurità della clandestinità e delle dimenticanze sociali, insieme a tante altre voci che, affrontando i problemi dal basso, cercano di costituire nel quotidiano nuove forme di cittadinanza e abitabilità del contesto urbano, partendo simbolicamente dalla casa di via Gorizia 12, scelta come esempio di riappropriazione del diritto all'abitare, per tracciare la percorribilità di altre forme di esercizio della democrazia.

Reggio Emilia - Corteo "La strada non è una casa"