Reggio E. - Appello alla Reggio Emilia solidale, al fianco della Val Susa

Comunicato del laboratorio aq16 per una mobilitazione cittadina

6 / 3 / 2012

Da più di venti anni c’è una valle che resiste a qualcosa di più di un opera mostruosa e altamente impattante sul territorio(la linea tav Torino-Lione), resiste all’arroganza di vuole imporre a migliaia di persone/abitanti ciò che proprio queste persone/abitanti non vogliono.

Se questa opposizione dura da più di venti anni, e in questi anni al posto di diminuire si è moltiplicata, un motivo c’è anzi ci sono più motivi. Il primo, e sicuramente il più importante, è che in questi anni di studi accurati sul tema è stata dimostrata ampiamente l’inutilità dell’opera, niente benefici per la valle sia a livello economico che e soprattutto a livello ambientale, decine di esperti del settore hanno ribadito più volte questi concetti. Un secondo motivo che cogliamo è il fatto che questo movimento si è costruito su basi partecipative, attraverso centinaia di assemblee e mobilitazioni orizzontali e trasversali riuscendo a lasciarsi alle spalle qualsiasi ideologia preconfezionata e quindi riuscendo a catalizzare intorno a se ogni singolo abitante della valle e delle zone limitrofe, a coinvolgerlo nelle operazioni di opposizione e di difesa del proprio territorio e anche della propria integrità morale. Questo secondo punto spaventa parecchio chi, come i governanti cerca l’appiglio giusto per screditare il movimento. Venuto meno l’appiglio ideologico le cose si complicano, gridare “al lupo al lupo” in questo caso non funziona, non regge il confronto con la realtà dei fatti, non serve a spaventare le persone e allontanarle dalla partecipazione alle mobilitazioni. Un terzo motivo che riteniamo importante portare alla luce è la capacità di questo movimento di essere precursore per battaglie divenute poi vincenti, il movimento Notav nel tempo è riuscito/ha voluto allargare l’orizzonte della lotta e delle rivendicazioni, non solo la valle è investita dalla mostruosità dell’opera e della poca trasparenza del suo indotto ma è lo specchio di un paese marcio, inghiottito dal cemento e dagli sprechi, governato da affaristi e dato in pasto a chi oggi lucra sulla crisi devastante che attraversa l’Europa.

In questo contesto non è più possibile tornare indietro, la consapevolezza cresciuta in questi venti anni non lascia spazio a possibili scappatoie o a ritirate indolori, questo è il momento di essere presenti e coscienti che la lotta di una valle è la lotta di chi non più addomesticato, non è più disponibile a essere preso in giro dal governo di turno. Da questo punto di vista è emblematico ciò che stiamo affrontando in merito alla difesa dell’acqua pubblica, dopo la vittoria referendaria di giugno ne il governo ne i comuni si stanno muovendo per mettere in pratica il volere(sancito proprio da un referendum costituzionale) della maggioranza della popolazione italiana, anzi il voto di quel referendum non viene minimamente preso in considerazione. Dove sta ora la famosa democrazia tanto cara a chi oggi denigra il movimento Notav? Perché non si indignano questi personaggi di fronte alla presa in giro di ventisette milioni di italiani?

La valle di Susa è da mesi ormai sotto occupazione militare, dai giorni dell’occupazione del cantiere-non cantiere di Chiomonte migliaia di forze dell’ordine presidiano la zona, pattugliano i boschi con enorme spreco di denaro pubblico. Tutto ciò viene dipinto dal governo e dai media mainstream come normale in un paese normale, anzi la anormalità sta nella resistenza attiva delle popolazioni della valle, il problema principale diviene la determinazione di chi resiste con ogni mezzo ai soprusi perpetrati quotidianamente in quei territori e oggi dopo che la lotta ha esondato dalle valli e si è spinta nelle città esce dal cilindro magico il solito spettro delle infiltrazioni e del terrorismo, il tutto condito con la preparazione di leggi speciali e di nuove norme giuridiche per regolare e reprimere a mezzo di legge la giusta e determinata opposizione.

Oggi, grazie alla straordinaria determinazione dei valligiani e agli studi prodotti sul tema, ci sentiamo in dovere di appoggiare senza se e senza ma la lotta Notav coscienti della giustezza delle rivendicazioni e dei perché di quella lotta. Invitiamo tutti ad approfondire i temi sui quali si basa lo scontro in atto in Valsusa, sia dei favorevoli all’opera che dei contrari così che ognuno possa essere moralmente integro in un paese devastato da anni di malapolitica e malaffare, così che ognuno sia in grado di argomentare efficacemente il proprio favore o la propria contrarietà all’opera. Diciamo questo perché è in atto una vera e propria battaglia dell’informazione. I media nazionali parlano poco o nulla delle ragioni della resistenza della Valsusa, al contrario si soffermano con decine e decine di articoli sulla cronaca dello “scontro”, si soffermano più su un sasso o su una barricata più che andare a descrivere le ragioni del sasso o della barricata, alimentano e ingigantiscono un caso su una parola come “pecorella” tagliando sapientemente la frase finale in cui lo stesso manifestante chiude con: “alla fine vi vogliamo bene”…

La questione della valsusa è oggi di più di un semplice si o no ad un opera, è in gioco la dignità di tutti, la possibilità di difendere una valle da un sopruso attraverso argomentazioni valide, riconosciute e soprattutto ascoltate, la possibilità di avere un informazione realmente indipendente e in grado di descrivere nei dettagli i pro e i contro, la capacità di tutti e tutte di essere in grado di scegliere avendo tutti gli elementi a disposizione.

Ancora nessuno, nel “governo dei tecnici” ha voluto mettere pubblicamente a confronto le ragioni dei pro e dei contro, anzi, alle richieste del movimento di sedersi a tavolo per discuterne sono arrivate solo dichiarazioni inappellabili che l’opera si deve fare, a tutti i costi. Il governo italiano non vuole ascoltare le ragioni ma preferisce appellarsi alla solita retorica della violenza, nonostante quel grande sabato 25 febbraio, quando eravamo settantamila a sfilare per le valli.

Ci appelliamo quindi a tutta quella parte di città solidale e intelligente che crede che la situazione della Valsusa sia da affrontare attraverso il dialogo e la conoscenza dei fatti e delle ragioni, che la mano militare del governo è inutile rispetto alle rivendicazioni di una valle intera. Per questo saremo per le vie della città per incontrare i cittadini e raccontare i nostri perché(che sono quelli della valle in lotta), per confrontarci anche con chi è a favore dell’opera o che ritiene che il movimento Notav sia un movimento ideologico e violento. Invitiamo tutti i Notav reggiani, quelli che insieme a noi sono scesi in strada la settimana scorsa e anche quelli che per vari motivi non sono riusciti ad essere presenti, ad unirsi a noi in queste prime tre giornate di volantinaggio e incontro con la città.

DALLA VALLE ALLA CITTA’, ORA E SEMPRE NOTAV!

Laboratorio aq16

GLI APPUNTAMENTI:

-Mercoledì 7 marzo, appuntamento h.17:00 al Labaq16 per volantinare per le vie della città;

-Venerdì 9 marzo, volantinaggio davanti alle scuole superiori di Reggio Emilia;

 -Venerdì 9 marzo, volantinaggio al mercato cittadino;

Per informazioni e per partecipare ai volantinaggi: [email protected]  tel:3487458148