Presidio in solidarietà con i migranti in lotta del CARA di Bari

Comunicato della Rete antirazzista Bari

Utente: Dinozer
1 / 8 / 2011


Stamattina eravamo con i migranti che hanno manifestato la loro rabbia fuori dal CARA di Bari. Eravamo con loro già da quando sono arrivati a Manduria, scappando da una guerra a cui noi italiani diamo ancora il nostro "apprezzato" contributo, eravamo con loro quando, una volta al CARA di Bari, hanno deciso di fare domanda d'asilo.


Abbiamo sentito le loro lacrime, le loro grida di rabbia quando hanno ricevuto un diniego in quanto non riconosciuti degni di asilo politico. Proprio così; perché per il Ministero dell'Interno non ha importanza se sei in fuga da una guerra, se la Libia è sotto i bombardamenti della Nato o di Gheddafi o dei ribelli e se lì magari un tempo lavoravi da anni, avevi una vita, non importa se in Libia ti danno la caccia sia gli uomini di Gheddafi sia i rivoltosi. Non importa insomma da dove vieni: non sei cittadino libico quindi non hai diritto d'asilo. E mentre chi ha fatto domanda ormai da mesi attende risposta in una situazione di degrado terribile, senza doccia, con un solo pasto al giorno, isolato dalla città, senza possibilità di vita all'interno di una struttura militarizzata come il CARA di Bari (all'interno appunto di una base dell'Areonautica...), chi ha ricevuto il diniego attende disperato la condanna definitiva di un ritorno nell'inferno da cui è scappato.

Dopo aver chiesto alla Presidenza della Regione, agli Enti Locali, a esponenti politici, dopo aver manifestato in tanti sotto la Prefettura di Bari senza aver alcuna risposta se non un "si vedrà" stamattina è esplosa la rabbia. Non si può giocare con la vita delle persone, non si può giocare per equilibri politici con una vicenda umanitaria che quotidianamente assume i tratti della tragedia (mentre stamattina a Bari i migranti manifestavano il Mediterraneo ha fatto arrivare a Lampedusa un altro barcone con altri 25 morti a bordo).

Non si può dire come ha fatto il Sottosegretario Mantovano semplicemente che "la violenza è intollerabile", per noi è ancora meno tollerabile attraversare il mediterraneo scappando da una guerra, vedendo morire i tuoi compagni di viaggio, essere rinchiuso in una tendopoli senza sapere cosa ne sarà della tua sorte, essere poi mandato in una base militare e lì venire a sapere che quello che ti aspetta tra stenti, insulti, sporcizia è un rapido ritorno al di là del Mediterraneo.Mantovano dovrebbe tacere, e come lui tutti gli sciacalli della politica nazionale che da un lato scatenano guerre e dall'altro chiudono le porte a chi da quelle guerre scappa.


Appuntamenti:
Assemblea antirazzista presso parrocchia S. Sabino, Martedì 2 Agosto ore 20
Presidio di solidarietà presso la prefettura di Bari, Mercoledì 3 Agosto h. 13