Incontro/dibattito sui problemi abitativi della nostra città

Prendere casa a Parma

Interviene GIOVANNI CAUDO, docente di Urbanistica a Roma 3

5 / 2 / 2010

La parte Nord della città è da tempo interessata da numerosi cambiamenti, dove prima vedevamo fabbriche e officine adesso vediamo cantieri da cui un giorno usciranno case e nuove costruzioni. Ben tre STU (Società di Trasformazione Urbana) interessano quest'area, La STU Stazione, la STU Pasubio e più a Ovest la STU Authority.

Quali sono le reali esigenze che guidano queste trasformazioni?

A quanto sembra la risposta non ha niente a che vedere con la lotta al “degrado”, ma piuttosto con l'appetito dei palazzinari locali che stanno facendo affari d'oro sulla cosiddetta “riqualificazione”, con pochi o nulli benefici sulla qualità del vivere. Accade in pratica che interi pezzi di città vadano svenduti a grossi gruppi che poi speculano sulle aree, trasformando la città in maniera da far salire i prezzi delle case e degli affitti e negare gli spazi pubblici. Piazze e panchine spariscono per evitare ‘stazionamenti’, si è obbligati a passare senza fermarsi, facendo sosta solo in luoghi a pagamento, bar e negozi.

Diritto all’abitazione, ma a che prezzo?

A Parma, in dieci anni, i prezzi degli affitti sono saliti del 177% nelle zone semicentrali e del 200% in quelle centrali. Una situazione che riguarda il 20% della popolazione residente. Prezzi di questo tipo renderebbero preferibile contrarre un mutuo, cosa impossibile per chi si trova a lavorare con contratti atipici (la quasi totalità dei giovani ha un contratto di questo tipo). Gli appartamenti sfitti, che sono il 18% di tutte le abitazioni della Provincia di Parma, sono un altro tassello della speculazione, se fossero sul mercato infatti farebbero crollare gli affitti. Un altro punto debole è la mancanza di interventi pubblici che vadano efficacemente a calmierare questo mercato. Sempre in dieci anni non sono state costruite nuove case popolari, anzi ne sono state messe all’asta e vendute ben 74, mentre quest’anno il numero di domande per una casa popolare è arrivato a più di 1600!

Vi sono provvedimenti che garantirebbero un vero diritto alla casa:

- tassazione degli alloggi sfitti

- affitti che non superino il 10% del salario

- blocco degli sfratti

- estensione retroattiva della moratoria sui mutui a chi ha perso il lavoro

- abolizione della legge 431/98 sulla liberalizzazione degli affitti

- recupero degli stabili abbandonati per costruzione di nuove case popolari senza ulteriore consumo di suolo


Ne parliamo con:
GIOVANNI CAUDO, docente di Urbanistica a Roma 3


Sabato 6 FEBBRAIO alle ore 16,00

SALA CIVICA DEL QUARTIERE SAN LEONARDO

Via San Leonardo 46, ParmaSRU - Società di Riappropriazione Urbana
Rete diritti in casa
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