Pubblichiamo un report della mobilitazione che lo scorso 5 aprile ha portato tanta gente in piazza sotto la sede della Regione Basilicata, per chiedere l'immediata uscita dal sistema petrolifero, che da decenni sta devastando il territorio lucano.
“POTENZA, 6 arresti per traffico e
smaltimento di rifiuti, 60 indagati, sospensione della produzione di petrolio
Eni in Val D'Agri e dimissioni del Ministro dello sviluppo economico Federica
Guidi.”
Con la sospensione della produzione del Centro Oli di Viggiano, a seguito degli
arresti, si palesa da subito il ricatto a cui queste multinazionali vogliono
sottoporre la Basilicata., il diritto al lavoro degli operai di Viggiano
diventa merce di scambio per ottenere la disponibilità dei beni sequestrati
dalla Magistratura a seguito delle indagini.
La strategia utilizzata pretende di avere un intero territorio asservito ai
suoi bisogni produttivi e un’area franca da qualunque tipo di controllo
(ambientale, giudiziario, democratico). Questa strategia calpesta i diritti dei
cittadini e, come dimostra l’indagine di ieri, è disposta ad utilizzare anche metodi
non legali, grazie al tacito consenso del potere politico, pur di raggiungere i
suoi scopi.
La classe politica dominante si dimostra subordinata e dipendente dalle
multinazionali, burattino i cui fili vengono manovrati dalle lobby, la
commistione tra politica e interessi economici personali è quantomai palese.
Il nemico da contrastare è l’impero delle multinazionali, che ha messo in piedi
un sistema di sfruttamento globale, capace di corrompere e scavalcare diritti.
Abbattiamo questo modello economico imperiale estromettendo le multinazionali
dalla gestione delle energie e sostituendovi un modello autogestito, comunità
energetiche che agiscano dal basso.
Spinti da questo grave episodio giudiziario la mobilitazione si è mossa verso
la sede della Regione Basilicata, dove a seguito di alcuni interventi si è
tenuta una partecipata assemblea da cui è emersa l'intenzione di rivolgersi
verso l'acquisizione di dati specifici su ogni sostanza inquinante e sui luoghi
interessati, attraverso pressioni sull'Arpab e richiesta agli atti. Verrà
preparato un documento e messo a disposizione delle associazioni che vorranno
sottoscriverlo, trattando i seguenti punti:
Acqua - Zone sismiche - Piano delle aree - Ciclo alimentare degli allevamenti -
Reflui e smaltimenti
Comitato No Triv Potenza