Pisa - Piazza delle vettovaglie: politiche sociali o del controllo?

27 / 3 / 2010

Venerdì 19 marzo, nella sala del consiglio comunale, gli assessori Forte, Serfogli e Gay hanno illustrato, durante un incontro pubblico, gli "Interventi per la riqualificazione e la sicurezza di Piazza delle vettovaglie e delle vie limitrofe" da realizzare all'interno del piano PIUSS (Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile).

Come progetto Tijuana stiamo seguendo l'evoluzione delle politiche urbanistiche e securitarie che da diversi mesi il comune ha messo in campo nella zona del centro storico ed abbiamo partecipato all'incontro ed al successivo dibattito insieme a residenti e commercianti. La realtà di piazza delle Vettovaglie è, come tutti sanno, critica ed è evidente che da parte dell'amministrazione c'è un tentativo di escludere dalla partecipazione al dibatto e alle decisioni tutti quei soggetti che possono esprimere dissenso, come dimostra la tempistica dell'incontro: i progetti illustrati sono stati già approvati e il fatto che sia stato reso pubblico è solo una mossa propagandistica ex post. Nonostante la superficialità con cui si condannano le azioni di studenti e precari contro i provvedimenti comunali come la presenza del presidio fisso dei carabinieri, questa amministrazione deve capire che non ci sarà spazio per nessun reale intervento se non ci si confronta anche con la componente giovanile e studentesca, che arricchisce pisa economicamente e culturalmente, e che vuole avere voce in capitolo nelle decisioni che la riguardano. Entrando nel merito dei progetti, è curioso notare come parte delle spese (più di un milione di euro) siano state coperte dal fondo per la sicurezza del ministro Maroni. Quello che più preoccupa in tal senso è che ancora una volta il “problema Vettovaglie” viene affrontato confondendo la riqualificazione con le politiche securitarie che accomunano le maggiori forze politiche istituzionali. Oltre che per gli abbellimenti architettonici, un grosso investimento è infatti fatto sulla videosorveglianza, sfruttando in maniera strumentale la richiesta di vivibilità da parte dei residenti, anche se non si è investito nemmeno un centesimo sui bagni pubblici! (Provvedimento semplice ed efficace per la soluzione di tanti problemi.) Come al solito però alle soluzioni sociali non viene dato spazio: in questi mesi, col progetto Tijuana, abbiamo tante volte riempito la piazza con iniziative culturali partecipatissime, dimostrando nei fatti che una piazza viva e partecipata sia più sicura e meno invasiva di qualsiasi controllo poliziesco o da “grande fratello”. Ma è utopistico sperare che un'amministrazione che taglia ovunque le spese sul sociale, possa rendersi conto di ciò. Dopo l'incontro di Venerdì non ci resta che un dubbio: il piano sulle vettovaglie vuole realmente rendere la piazza sicura o vuole solo integrarla in un progetto di “città vetrina”?