Pisa - Non è una Regione per tutt*

Dopo gli avvenimenti del 13 Dicembre, tutt* a Firenze sabato 17. Concentramento alle 13.00 alla Stazione di Pisa

14 / 12 / 2011

 Dopo il corteo della comunità senegalese di oggi (14.12), tutt* a Firenze sabato 17.

Siamo abituati ad essere collocati all'interno della cosiddetta “ Regione Rossa”, dove la Pd vige e impera su tutto il territorio diffondendo l'uguaglianza sociale, l'integrazione , un'equa distribuzione della ricchezza e dove il welfare funziona ed è inclusivo. Siamo abituati a sentirci dire che da noi funziona tutto perché siamo un baluardo della socialdemocrazia, da prendere come esempio per la riforma di tutto il paese.

Ma per chi vive realmente i nostri territori, sa benissimo che non è così semplice e logica l'implicazione. A Pisa, così come a Firenze, abbiamo visto sindaci-sceriffo abbracciare in toto il pacchetto sicurezza di Maroni e portare avanti politiche di discriminazione etnico-culturale, dagli episodi di intolleranza a Colle di Val d'Elsa rispetto alla costruzione del centro islamico con tanto di "banchetto" a base di maiale sul terreno che lo avrebbe ospitato alle ordinanze anti-borsone, dalla caccia all'uomo nero presso Piazza dei Miracoli fino agli attacchi smisurati contro i lavavetri, gli ambulanti, le prostitute e i commercianti di Kebab. Tutto in nome del cosiddetto “decoro urbano” o della “ sicurezza” di facciata, quando in realtà si è sempre trattato di dispositivi di discriminazione, di divieti e di sanzioni per favorire lo sfruttamento migrante, le lobbies economiche e gli equilibri elettorali.

Certo, un lavoro diverso rispetto a quello che la Lega e le sue Regioni e lo Stato hanno sempre fatto: respingimenti dei barconi della speranza o internamento dei clandestini in prigioni sovraffollate come i Cie ; fomentazione dell'odio verso i migranti e incitamento ai pogrom, e allo stesso tempo connivente con le condizioni schiavistiche del lavoro irregolare migrante. Ma questo non ha evitato in alcune città toscane lo strumento di governo della discriminazione.

In queste settimane abbiamo visto l'escalation della xenofobia diradarsi in tutta la sua brutale violenza. Dalla barbarie dell'incendio premeditato di un campo rom a Torino, giustificato come risposta allo stupro di una ragazza che poi si è scoperto inventato, passando poi per il pestaggio di un ragazzo francese a napoli perché additato come "sporco negro". Arrivando infine a quello che è successo a Firenze martedì, dove l'odio razzista è a tal punto esploso da uccidere Samb Modou e Diop Mour, due senegalesi che lavoravano al mercato, e ferire altre tre  persone.

E' necessario capire che non bisogna additare la strage come effetto della depressione o follia, perché si rischia di giustificare in un certo senso l'atto. L'assassino di Samb e Diop ha colpito perché vicino a Casapound, ha colpito perché vicino ai “neofascisti” e perché razzista: è stato tutto lucidamente pensato e fatto.

Sicuramente il gesto, nella sua brutalità, ha sconvolto Firenze stessa ma anche tutte le città vicine. Quelle città che hanno dimostrato per la grande maggior parte dei suoi abitanti di fondarsi, nonostante le ordinanze, sulle relazioni tra tant* e divers*, sugli spazi aperti, sul diritto alla città come bene comune per tutt*, per una nuova idea di cittadinanza.

In questo momento, proprio perché in Toscana, dobbiamo ricordarcelo bene in ogni cosa che facciamo, soprattutto in una situazione di crisi economica: perché quando rivendichiamo welfare, socialità, cultura includiamo anche i migranti, affermiamo un altro modo di relazione e di vita stessa. Non lasciamo spazio a nessun episodio di razzismo che la crisi produce e che alcuni fomentano. Del resto, fu proprio dopo la crisi del '29 che si diffusero le ideologie del nazismo in Germania e che ottennero consenso iniziale...

Sabato 17 ci sarà un corteo a Firenze. E noi saremo lì contro ogni razzismo e fascismo, contro ogni odio per il diverso, per l'idea di città realmente aperte e meticce.

Con Samb e Diop nel cuore...

Chiudere le sedi di CasaPound ORA!

STAZIONE DI PISA, ORE 13.00 CONCENTRAMENTO

Tijuana Project

Assemblee di Scienze, Lettere ed Economia in agitazione

EigenLab.