Era iniziata a circolare con il tam tam dei social network all'aba di questa mattina la notizia della riapertura dell'ex-colorificio per continuare le attività del Municipio dei Beni Comuni.
Una bella notizia per uno spazio che potrebbe aver ben altro uso sociale che non restare abbandonato.
In tarda mattinata all'improvviso arrivano le prime camionette e inizia con una velocità inaudita la sgombero.
Chi è dentro viene trascinato fuori. All'esterno iniziano ad arrivare altri compagni per portare solidarietà.
Appena riaperto l'ex-colorificio questa mattina una delegazione si era recata in Prefettura per aprire una trattativa ma il Prefetto non ha voluto riceverla, dando il via allo sgombero
Ancora una volta lo sgombero, l'uso delle "forze dell'ordine" come risposta alle mille ragioni che hanno riportato ad aprire uno spazio chiuso dall'arroganza proprietaria.
Dal presidio si riparte in corteo verso il centro e nel pomeriggio ci si ritrova in piazza sotto il comune.
SGOMBERIAMO LA SPECULAZIONE DALLA CITTA'. L'EX COLORIFICIO E' PROPRIETA' COLLETTIVA
Di seguito il comunicato di questa mattina per la liberazione dell'ex-colorificio.
"Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso"
Nelson Mandela
Oggi 7 dicembre 2013 più di un centinaio di cittadine e cittadini appartenenti al Municipio dei Beni Comuni hanno riaperto nuovamente l'ex Colorificio Liberato, sequestrato e sgomberato il 26 ottobre al seguito di una sentenza legale ma ingiusta che aveva riconsegnato al degrado e all'abbandono uno spazio vitale, necessario per la città. "Una riapertura attesa - affermano dal Municipio dei Beni Comuni - già ampiamente annunciata da quella piazza che il 16 novembre scorso aveva lanciato il proprio assedio allo stabile di via Montelungo, e che ha finalmente praticato il proprio 'atto di cittadinanza' riaprendo ufficialmente nella giornata odierna le attività praticate all'ex Colorificio Liberato".
"Oggi
facciamo nostre le parole di Ugo Mattei
- spiegano dal Municipio dei Beni Comuni - quando
definisce a chiare lettere cosa significhi ricorrere al 'diritto
di resistenza'.
Con l'azione odierna il nostro movimento tenta di superare quel vuoto
delle istituzioni,
così come della politica, che
ha consentito di sgomberare energie sociali, pratiche virtuose e
cittadinanza attiva da un luogo condannato a restare preda del
pubblico oblio.
Al contrario noi non abbiamo dimenticato, nemmeno per un attimo,
quale fosse la nostra destinazione".
"Vasto e trasversale è l'appoggio sul quale possiamo contare - assicurano dal Municipio dei Beni comuni - lo stesso che ci ha indicato l'unica strada percorribile, ovvero spalancare nuovamente l'ex Colorificio Liberato al passaggio di quella cittadinanza che ne ha fatto un simbolo, ma soprattutto un modello fattivo prima nella difesa dei Beni Comuni e poi nel radicamento di questi nella vita quotidiana di ciascuno. Un consenso che ancora una volta ha la forza di spazzare via le manovre grigie di chi vorrebbe ridurre ogni cosa a mero problema di ordine pubblico. Com'è nella nostra filosofia, noi continuiamo ad avere fiducia che anche oggi si possano evitare scenari esasperati, repressivi e per questo profondamente tristi. Anzi, rilanciamo: fissiamo sin da ora alle 17 di oggi l'appuntamento imprescindibile della prima assemblea cittadina presso l'ex colorificio nuovamente Liberato".
"Un'assemblea
- chiariscono dal Municipio - aperta
a tutti e tutte, perché i progetti e le idee che hanno connotato un
anno di attività all'interno dell'ex Colorificio possano continuare,
ripartire, e altri se ne possano aggiungere, costruendo nuove
relazioni; perché l'ex
Colorificio sia un luogo dove i cittadini possano trovare spazio per
lo sviluppo pieno e libero della persona; perché il diritto di una
comunità a decidere sul territorio venga riaffermato".
"Al
nostro fianco quest'oggi
- affermano dal Municipio - vi
sono lavoratori, studenti, espressioni le più disparate del vasto
tessuto sociale che connota una città come Pisa. Parlamentari,
giuristi, intellettuali, sacerdoti di strada, sono qui con noi per
sostenere
e difendere uno spazio divenuto crocevia di solidarietà e di ripresa
civile, di lotta alle diseguaglianze e costruzione di una città, di
un mondo più giusto.
Il nostro dovere è quindi resistere fino a quando il diritto
all'esistenza non sarà ristabilito secondo canoni più equi.
Riapriamo
l'ex Colorificio Liberato, ristabiliamo un principio di eguaglianza,
ristabiliamo l'allegria, riportiamo il colore nella nostra città".
MUNICIPIO DEI BENI COMUNI