Pisa – #17N Autoriduzione al Pisa Book Festival!

Cultura e reddito per tutt*

17 / 11 / 2013

Stamattina una cinquantina tra studenti, lavoratori e precari sono entrati al Pisa Book Festival con un’azione di autoriduzione, contro la decisione degli organizzatori del Festival di imporre per la prima volta un biglietto d’ingresso.

La nostra azione ha riscosso piena solidarietà da parte delle piccole case editrici, anch’esse fortemente danneggiate dal biglietto d’ingresso che ha dimezzato il pubblico del festival. Pubblichiamo di seguito il comunicato dell’azione. A breve pubblicheremo anche i video, tra cui l’intervista alla casa editrice Ex Orma.

Pisa – #17N Autoriduzione al Pisa Book Festival! Cultura e reddito per tutt*

L’undicesima edizione del Pisa Book Festival si apre con una doccia fredda per i visitatori e per le piccole case editrici che vi partecipano. Per la prima volta, infatti, chi vorrà partecipare al festival dell’editoria indipendente sarà costretto a pagare un biglietto di 4 euro al giorno.

Questa decisione danneggia non soltanto chi, come noi, avrebbe voluto prendere parte al festival, ma anche i tanti piccoli editori che, in tempi di crisi, già stentano a trovare le risorse per proseguire il loro lavoro di produzione culturale. Le case editrici infatti, che già pagano come minimo 450 euro di affitto per avere uno stand al festival, non riceveranno nemmeno un soldo proveniente dai biglietti d’ingresso. Non è un caso, quindi, che alcune case editrici abbiano deciso di non prendere parte al festival come segno di protesta.

Le difficili condizioni delle piccole case editrici, inoltre, dipendono evidentemente anche dal controllo che grandi monopoli detengono sulla produzione culturale, attraverso il concentramento della proprietà di giornali, televisioni e mezzi di comunicazione. I tagli continui all’editoria indipendente e la sempre più frequente chiusura di alcune testate, fanno il paio con la mancata crescita del numero di lettori in Italia, testimoniata dagli ultimi dati ISTAT.

Che poi questa decisione venga assunta con il silenzio complice delle istituzioni locali è un elemento di ulteriore preoccupazione : la stessa politica culturale dell’Amministrazione comunale, del resto, è ormai unicamente basata su grandi eventi, su nomi roboanti da spendere sui giornali, mentre si chiudono gli spazi sociali, si criminalizzano le iniziative di recupero e di riutilizzo degli immobili abbandonati. Da un lato si chiudono gli spazi pubblici e dall’altro gli spazi culturali diventano sempre più inaccessibili a chi non rientri in quel piano di lottizzazione ormai diventato sistematico in questa città. Questo per altro è lo spirito con cui il nostro sindaco candida tronfiamente Pisa a capitale europea della cultura, al fine di ricevere i fondi per trasformare questa città in uno spazio vetrinizzato e appetibile per ogni forma di speculazione.

A tutto questo rispondiamo che il sapere e la cultura non sono in vendita!

Per queste ragioni oggi pretendiamo di entrare e poter partecipare al Pisa Book Festival, in maniera completamente gratuita, così come completamente gratuito dovrebbe sempre essere l’accesso alla cultura la cui produzione indipendente e dal basso dovrebbe essere, invece, incoraggiata e sostenuta in tutti i modi dagli enti pubblici che si presumono preposti a questo compito.

Intervista alle case editrici L'orma e Ex Orme

Comunicato degli editori

17N - Autoriduzione al Pisa Book Festival - Intervento