Pisa 06.05 - Corteo selvaggio blocca il centro cittadino

Generale l'attacco, generale la risposta!

8 / 5 / 2011

Dalla mattina, fino al primo pomeriggio, a Pisa si è data una giornata di mobilitazione. Dai picchetti mattutini alla manifestazione, il centro storico pisano è stato completamente invaso dal corteo selvaggio composto da student* e precar* che fin da ieri hanno contribuito ad occupare tre facoltà. Il corteo non autorizzato ha saputo esprimere la volontà di eccedere la piattaforma dello sciopero, generalizzandolo ai soggetti non garantiti e mettendo in campo le pratiche di blocco della produzione sociale e urbana grazie alla paralisi della città.

I ponti e i lungarni non sono però stati gli unici obiettivi del corteo selvaggio. Anche il Rettorato è divenuto un punto sensibile, sia per le scelte politiche inerenti la Commissione Statuto che per la gestione rispetto all'occupazione di Palazzo Mastiani del Tijuana Project, visto che il Rettore non vuole assumersi la responsabilità dello sgombero demandando tutto ad un problema di pubblica sicurezza. Gli attivisti del Laboratorio occupato hanno quindi calato uno striscione dal tetto dell'edificio con su scritto " Uno sgombero ha sempre un mandante, Augello giù la mschera. Tijuana resiste!", mentre di sotto veniva chiuso con le catene il portone, richiamandosi così ai blocchi dei poli universitari, sopra cui è stata inchiodata una Dichiarazione di Guerra verso il governo dell'ateneo. Una grande faccia del Magnifico con il naso da clown è stata attacchinata sull'edifico, per rimarcare la sua incapacità di governo, così come sono stati gettati sacchi pieni di guano sulle scale, quello stesso guano che regnava all'interno di palazzo Mastiani prima che fosse fatto rivivere. Augello deve capire che attacando Tijuana, attacca la generazione precaria che vuole riprendersi i suoi spazi comuni e il suo futuro.

Dopo aver attraversato il corteo dei lavoratori della CGIL, gli studenti ed i precari hanno proseguito nel blocco della circolazione per i ponti dei lungarni; una parte del corteo ha poi raggiunto la sede di Confindustria, appendendovi uno striscione.

La giornata di blocco è poi finita con un'assemblea sul Ponte di Mezzo, che dai diversi interventi ha fatto intendere la volontà di proseguire con percorsi di mobilitazione.