PIGS against Troika - Invito per una primavera di movimento

Napoli 4, 5, 6 aprile THEY WANT CAPITALISM WITHOUT DEMOCRACY - WE PURSUE DEMOCRACY WITHOUT CAPITALISM.

19 / 3 / 2014

Nel mezzo dell'ennesimo cambio di governo, dell'ennesima ristrutturazione decisionista ed antidemocratica del nostro paese, siamo convinti della necessità di costruire occasioni di confronto approfondito nonché di condivisione di una prospettiva di cambiamento radicale, necessari e propedeutici all' apertura di spazi pubblici politici  di movimento dentro ed immediatamente oltre i confini nazionali.

L'Europa della crisi impone ai conflitti ed alle soggettività uno sforzo di costante ricomposizione e coalizione transnazionale ed un lavoro sinergico e complice con i movimenti in Europa ed oltre l'Europa.  

L'angustia e l'inefficacia delle proposte neosovraniste sono confermate dalla cronaca politica quotidiana: basti pensare alla visita tempestiva del neo premier Renzi a Berlino e dal confronto immediato del nuovo governo con quei poteri pastorali  interrelati che efficacemente  definiamo  "troika".

Il meeting che annunciamo ha l'obbiettivo di costruire la primavera di movimento, ricca di confronti e di sperimentazioni aperte per la costruzione di piazze moltitudinarie e ribelli.

Il 4, 5 e 6 aprile in tante e in tanti saremo a Napoli per discutere proprio di europa, frontiere,  cittadinanza, migrazioni, interne ed esterne, reddito, commons, all'incrocio tra azioni destituenti e prospettiva costituente, individuando nello spazio europeo e mediterraneo  un’occasione di lotta all'europa delle governance, che da cinque anni – nel frame della crisi – moltiplica povertà e sfruttamento, svendita dei territori e dismissione del welfare a vantaggio della rendita.

Ci interessa produrre dal basso quel comune politico che può esistere tra i tanti e diversi che – nelle metropoli, nelle periferie, nelle comunità resistenti – lottano contro l'attacco predatorio del capitale e alle sue ondate di accumulazione. un comune politico che sappia valorizzare - dentro un orizzonte discorsivo, ma anche nell’ambizione di un’agenda condivisa - i differenti linguaggi, le differenti pratiche, le diverse temporalità che costituiscono quest’opposizione allo sfruttamento della cooperazione sociale e delle risorse collettive.

La nostra sfida è sperimentare un piano di confronto, di scambio e di condivisione tra coloro che oggi, in Europa, si propongono la trasformazione radicale dell’esistente.

La crisi – lungi dall’essere un fenomeno astratto, neutrale, quasi meteorologico! – è la  dimensione ordinativa ed estrattiva del comando di capitale sulla produzione e riproduzione sociale, che accelera la sottrazione delle risorse comuni – dai beni naturali, al patrimonio culturale, dai beni materiali a quelli immateriali – e, nel contempo, configura nuovi rapporti di sfruttamento dentro i processi produttivi.

Tutto ciò ha bisogno di un confronto che non si attesti più sul livello dello slogan o dell’evocazione delle parole d’ordine o che si chiuda nel recinto dell'evento: questo rischia di creare dei tic interpretativi pavloviani per cui non si riesce a capire quali siano le forme più efficaci di controcondotta e di risposta, che facciano male alla controparte, producano accumuli di esperienza e d'organizzazione, ipotesi di redistribuzione e pratiche di riappropriazione della ricchezza sociale.

Con questo spirito discuteremo, a napoli, di sud, intendendo con questo nome comune non un dato  geografico, bensì una categoria politica.

Sud non come essenza quasi mitica che caratterizzerebbe questo o quel paese, bensi sud inteso come un rapporto di potere in essere, una modalità di governo del ricco sul povero, una matrice espressiva della disuguaglianza sociale.

Il sud è anche la capacità che la governance europea ha avuto di utilizzare interi territori come laboratori di nuovo sfruttamento: pensiamo alla devastazione ambientale, alle tante terre di biocidio disseminate sullo spazio europeo sebbene meno tristemente note della terra dei fuochi (che oggi provano a raccontare come una sorta di esagerazione, se non di invenzione, dei comitati territoriali, nella fretta di chiudere il discorso) così come pensiamo alle grandi opere inutili e ai grandi eventi che si abbattono sui territori sfruttandone le risorse, mettendo a lavoro migliaia di donne e uomini, sfruttandone le relazioni, le intelligenze, i saperi, fino all'introduzione di nuovi dispositivi legali ad hoc, come il lavoro gratuito per expo 2015.

I nostri sud sono anche al nord: ricchezza e povertà sono i nostri meridiani, non le coordinate gerografiche!

Nelle capitali del nord vi sono enormi slums di precarieta e sfruttamento – ma anche straordinarie esperienza di lotte per il diritto alla citta, ad esempio-, cosi come negli estremi sud d'europa vi sono enormi patrimoni accumulati dalla rendita a mezzo rendita.

Per noi il sud è lo jus soli delle lotte sociali.

Vogliamo costruire agenda politica per questa primavera.

Da Napoli, infatti,  guarderemo immediatamente al 12 aprile – data nazionale di mobilitazione a Roma, contro la troika e contro il governo Renzi -  come ad una data nella quale applicare quanto svilupperemo nel meeting: vogliamo cooperare per costruire un ordine del discorso sul reddito che irrompa contro quello mainstream – nel quale reddito significa workfare e odiosa moltiplicazione delle forme di precarietà – che, invece, indichi la possibilità concreta, per tutti e tutte, di riappropriarsi della ricchezza socialmente prodotta.

 Il 12 aprile può essere un cross point per connettere le lotte e moltiplicare i conflitti nei territori. Ma non ci fermeremo al 12: attraverseremo il primo maggio europeo, segnando sui territori un immaginario condiviso di rottura con l'autorappresentazione formale del lavoro sociale, mai cosi precario ed intermittente ed utilizzeremo il meeting per costruire coalizioni di scopo in vista della settimana europea di mobilitazione di maggio, cartografando un nuovo spazio politico europeo che sogniamo colmo di insorgenze diffuse e claims sui commons, il reddito, la lotta contro il debito ed i diritti e la dignità delle migrazioni in Europa ed all'interno dell'Europa.

 Questi mesi ribelli si chiuderanno a Roma a luglio, quando i ministri del lavoro  e del welfare di tutta Europa si incontreranno in un vertice per discutere di disoccupazione giovanile: quale occasione migliore per costruire giornate in cui irrompa la voce di chi vive ogni giorno gli effetti della precarietà e dello sfruttamento?
VI ASPETTIAMO A NAPOLI.

 #TUTTIISUD CONTRO LA TROIKA PERCHE' IL FUTURO NON SOLO NON E’ SCRITTO MA E’ COMPLETAMENTE APERTO.

INFO CONTATTI

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Pigs against troika - invitation for a spring in movement

During the umpteenth change of government, the umpteenth policy maker and antidemocratic  reorganization of our country, we are sure about the necessity to build occasion of in-depth confrontation, as well as sharing a prospective of radical change, preparatory to open new political public spaces of movement inside and immediately beyond the National borders.The Europe of crises imposes to the conflict and the subjectivity a constant effort to recompose and form coalition between them, and a synergic and complicit work with foreign movement.The angst and vanity of the neo-sovereignty’s proposition are confirm by the daily political chronicle: you just have to think about the prompt visit of the neo first minister Renzi in Berlin and to the confront of this new government with the pastoral power we call “troika”.The meeting we announce has as main objective the building of a spring of movement, rich of confronts and open experiences, to build big and rebel streets.On April the 4, 5 and 6, in many we will be on Naples to discuss Europe, borders, citizenship, intern and extern migrations, incomes, commons, between actions and prospective, characterizing in the European and Mediterranean space a occasion to fight against the governance’s Europe, which for five years multiplicities poverty and exploitation, clearance sale of territory and scrap the welfare.We are interested to produce from the underneath this mutual politics which can exist between the many who – in the metropolis, in the suburbs, in the resistant community - are fighting against the predatory attack of the capital and its wave of accumulation. A mutual politics which knows how to valorize –inside a discussing horizon but also building a shared agenda- the different languages, the different practice, the different temporality which build this opposition to exploitation of social cooperation and collectives resources.Our challenge is to try a level of confront, of change and share between who are proposing to radically transform the existing.The crisis is not an abstract, neutral phenomenon; it’s the dimension used by capital control to order and exploit social production and reproduction, pushing through the misappropriation of common resources – nature, cultural heritage, material and immaterial goods – and setting up new forms of exploitation inside productive processes.This situation requires a debate that goes beyond slogans, operative words and the meeting itself: the most effective forms of response and counter-practice must be identified to damage the counterpart, producing new experiences and organization, redistribution options and practices of repossession of social wealth.In this spirit, in Napoli we will discuss about South, which is not a geographical point but a political category.“South” is not a mythical essence characteristic of this or that specific country, but a power balance in being, a way for the rich to govern over the poor, a matrix that expresses social inequality.“South” is indeed the ability of the European governance to use some countries as laboratories for new exploitations: we are talking about environmental ravage, about biocide territories all around Europe, like the “Land of fire” (now presented by media – to hide the problem – as an exaggeration, or an invention, of local committees), about useless large-scale infrastructure projects as well as major events that come the way of a place exploiting its resources, making thousands women and men work, exploiting their relationships, their intelligence, their knowledge, up to the making up of new ad hoc legal devices, like the unpaid work for the expo 2015.Our Souths are in the north, too: wealth and poverty, not geographic coordinates, are our meridians!The north capitals have huge slums of insecurity and exploitation – but also extraordinary experiences of fights for the right to the city –, just like the extreme South of Europe has great holdings made by revenues with revenues.For us, the South is the jus soli of social fights.We want to contrive a political agenda for this spring.From Napoli, we will immediately move towards April 12 – national day of mobilization in Rome against the troika and against Renzi’s government – as a date to implement what we will develop during the meeting. We wish to cooperate to elaborate a discussion on income to oppose the mainstream narrative – where income means workfare and hideous multiplication of forms of insecurity –; a discussion that points to the concrete possibility, for all, to take socially made wealth back.April 12 can be a crossing point to join the fights and multiply local conflicts. But we will not stop: we will go through the European 1st of May, building an imagination that can break with the formal self representation of social work. We will thus use the meeting to create coalitions with a view to May’s European mobilization week, designing a new European political space which we wish full of widespread uprisings and claims on commons, income, fight against debt and right and dignity of migrations to Europe and inside Europe.These rebel months will get us to Rome in July, when the European Ministers for Labour and Welfare will meet in a summit to discuss about youth unemployment: can you think of a better opportunity to plan ways to make the voices of the ones who experience the effects of insecurity and exploitation heard?

We are waiting for you in Napoli.
#tuttiisud against troika, because the future is not written, is completely open.

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