Questa mattina una decina di attivisti ha fatto irruzione all'Università per Stranieri.
E' stato occupato l'atrio con lo striscione "Gezi Park is Everywhere".
Gli attivisti hanno chiesto a gran voce che questa importante istituzione culturale prendesse pubblicamente posizione su quanto sta accadendo in Turchia ed in particolare rispetto alla brutale repressione attuata dal governo Erdogan in questi giorni.
Dopo una breve trattativa il rettore dell'Università Giovanni Paciullo ha incontrato i manifestanti, sottolineando l'importanza della loro protesta ed esprimendo chiaramente la propria vicinanza a chi si sta mobilitando in Turchia.
Oggi pomeriggio, a partire dalle 18,30, è stato lanciato un appuntamento in piazza IV novembre. Sullo stimolo di quanto accade a Gezi Park anche a Perugia e nelle altre città italiane è importante che gli spazi pubblici diventino luoghi di presa di parola, di confronto aperto, di iniziativa politica e di riappropriazione del comune.
Questo il comunicato del Csoa Ex Mattatoio che lancia il presidio:
Da oltre quindici giorni
migliaia di persone stanno riempendo le piazze e le strade di tutta la
Turchia per protestare contro il governo Erdogan. La "linea dura" scelta
dal governo per tentare di arginare le mobilitazioni ha già provocato
al momento diversi morti, numerosi feriti e centinaia di arresti in
tutto il Paese.
La brutale repressione della polizia si è palesata
in particolare nello sgombero di Gezi Park, polmone verde di Istanbul
che il governo vuole trasformare in una grande area commerciale, luogo da cui hanno avuto genesi tutte le proteste e simbolo di questa ondata di rivolte.
Dopo il primo sgombero avvenuto martedì 11 giugno, con conseguenti
violenze e torture nei confronti dei fermati e, più in generale, una
spirale repressiva che ha visto l’affermarsi della censura di Stato e
l’arresto di chiunque sostenesse la protesta, tra cui avvocati e medici,
i manifestanti hanno riconquistato con determinazione Gezi Park e
piazza Taksim. Al momento stanno ancora resistendo ai durissimi attacchi
della polizia, mentre gli scontri dilagano in tutta l'area
metropolitana.
A partire dalla giornata di sabato il "tallone di
ferro" imposto da Erdogan è diventato sempre più pesante. Le forze
dell'ordine hanno colpito con gas lacrimogemi ogni assembramento in
prossimità di piazza Taksim, distrutto alcune postazioni sanitarie e
caricato con idranti riempiti di gas urticante la folla giunta in massa
per sostenere la resistenza di Gezi Park. Una vera e propria guerra di
bassa intensità, così come l'abbiamo conosciuta, da Genova in poi, in
Italia e nel resto del mondo.
In Turchia si sta determinando
una vera e propria fase di rivolta sociale contro il governo Edogan e
quella governance islamica che, emersa come baluardo della salvaguardia
degli interessi imperiali dopo l'11 settembre, si è consolidata dentro
la crisi sistemica come elemento di piena funzionalità all'interno dei
nuovi assetti neoliberisti dettati dalla finanza mondiale.
La
situazione turca si mette in piena continuità con le rivoluzioni del
mondo arabo, ma anche con i movimenti sociali che negli ultimi anni
hanno scosso il sud dell'Europa, all'interno di quel grande laboratorio
politico che definiamo Euro-Mediterraneo e che rappresenta
un'alternativa reale all'Europa finanziaria. Migliaia di persone in
lotta per la democrazia, per la libertà, per trasformare radicalmente
una gestione della crisi, fatta di austerity, di sostegno pubblico alle
banche e conseguente socializzazione del debito, di concentrazione della
ricchezza, che impatta sempre di più le nostre vite, rendendole più
povere e ricattabili.
In questo quadro a Perugia, come accaduto
in altre città italiane ed europee, scendiamo in piazza non solo per
esprimere solidarietà alla primavera turca, ma perchè
ci sentiamo pienamente dentro il tumulto che sta attraversando la
Turchia.
Gezi Park è un bene comune per tutte le lotte sociali.
Gezi Park is everywhere.
Appuntamento Piazza IV Novembre
LUNEDI' 17 giugno ore 18,30
CSOA EX MATTATOIO