Parma - Quando il fascismo non è di casa!

CasaPound Parma resta fuori dalla propria sede

Utente: luics
27 / 9 / 2009

Di solito il sabato pomeriggio Parma è una città tranquilla che vive tra le lunghe passeggiate dei giovanissimi nel centro cittadino e le affollate compagnie che si riversano nei locali dell’Oltretorrente a sorseggiare interminabili aperitivi.

Anche questo sabato doveva andare così.

Ma la notizia della presentazione del libro “Euroschiavi” con la presenza dell’autore Antonio Miclavez (candidato alle europee per Fiamma Tricolore) nel quartiere Montanara, in via Jacchia 33, nella sede dell’associazione neofascista CasaPound, ha allarmato immediatamente tutti quelli che proprio non ce la fanno a sopportare la presenza di questi inquietanti personaggi in città.

Il Montanara è un quartiere che più di ogni altro ha una composizione sociale molteplice, un luogo nel quale si sono stabiliti migliaia di operai del sud negli anni ’70 e oggi moltissimi migranti.

Una zona che parla un unico linguaggio: quello dell’antifascismo e della multiculturalità.

E’ strano camminare per le strade del Montanara e sentire lingue e dialetti provenienti da ogni parte del mondo, come se quella magia, che è la storia di quel quartiere, non si fosse mai esaurita.

E’ in questo quartiere che ieri mattina  i telefoni di moltissimi abitanti si riempivano di chiamate per organizzare un’assemblea antifascista nella piazza vicina alla sede di Casapound.

Alle 15 più di cinquanta persone, tra anziani e bambini, giovani del quartiere e ragazzi dei collettivi cittadini, si sono ritrovate all’appuntamento lanciato dal tam tam telefonico. La rabbia e la determinazione di così tanta gente accorsa ha fatto sì che l’assemblea si trasformasse in un corteo che ha poi raggiunto la sede di CasaPound (ancora chiusa).

Quando una quindicina di neofascisti sono arrivati per aprire la sede, il presidio antifascista, che di minuto in minuto andava crescendo, ha impedito loro l’accesso.

Divertente è stato osservare questi loschi figuri, armati di caschi, paradenti e costumini carnevaleschi, molti purtroppo giovanissimi, che si guardavano sgomenti, come per chiedersi cosa c’era da fare: l’accesso alla loro sede bloccato dalle signore antifasciste del quartiere ha rappresentato uno smacco inverosimile per chi predica continuamente la superiorità della propria virilità.

Solo alle 19, il solito intervento delle forze dell’ordine che continuano a proteggere questi personaggi, ha permesso ai poundini di avvicinarsi alla saracinesca chiusa della loro sede.

E sì chiusa! Non solo a causa del presidio ma anche perché qualcuno nella notte precedente ha voluto dir la sua per chiederne l’immediata chiusura.

Le serrature infatti erano state siliconate e i neofascisti hanno impiegato oltre un’ora per riuscire ad entrare. Questo è un chiaro segnale di quanto la presenza dei fascisti nel quartiere sia osteggiata dalla maggioranza dei cittadini.

Impossibilitati a svolgere l’iniziativa e scortati da una ventina di poliziotti, Casapound si è vista negare, per l’ennesima volta, quell’agibilità politica che fatica a trovare.

Il messaggio del quartiere e della città antifascista è chiaro: immediata chiusura della sede di Casapound nel Montanara ed altrove, e una seria presa di posizione dei politici locali affinché si riconosca la pericolosità di questa associazione neofascista.

E’ buio quando apprendiamo dai giornali locali che Iannone, responsabile nazionale di CasaPound, e il senatore PDL Gramazio, si appellano al ministro dell’Interno Maroni per chiedere come sia potuto accadere che un convegno di CasaPound Italia sia stato impedito dagli antifascisti.

Potremmo rispondere noi dicendo che Parma rifiuta CasaPound e ciò è dimostrato da innumerevoli iniziative antifasciste sviluppate sul territorio, dalla presa di posizione del presidente e dell’intero consiglio di quartiere contro il loro arrivo nel Montanara, dal fatto che la rabbia dei cittadini ostacola sistematicamente tutte le iniziative dell’associazione di estrema destra da quando si è insediata in via Jacchia. Non basta questo per capire che CasaPound e neofascisti non sono i benvenuti?

Presidio NO Casapound Parma