Parma- Presidio: siamo tutti* cittadin*

Presidio in Piazza Garibaldi per reclamare diritti, dignità e futuro. Verso giovedì 20 dicembre, un’altra giornata di mobilitazione a Bologna sotto al palazzo della Regione Emilia Romagna. In que

19 / 12 / 2012

Diritti, dignità, futuro. Sono queste le parole d’ordine rivolte alle istituzione locali e nazionali da parte dei migranti ,fuggiti dalla guerra e dalle carceri in Libia nella primavera scorsa, dagli attivisti e operatori sociali che ieri sera in Piazza Garibaldi a Parma hanno dato vita ad un sit-in.
Un centinaio dietro allo striscione che recitava”Non più profughi ma cittadini. Diritti, dignità, futuro”. I partecipanti hanno denunciato la situazione drammatica che, da un anno e mezzo a questa parte, migliaia di persone arrivate come “profughi” in Italia dalla Libia, costrette a fuggire dai bombardamenti, dalle torture subite nelle carceri libiche e a rischiare la propria vita per attraversare un tratto di mare con la speranza di migliorare la propria situazione, si vedono negate da uno stato razzista e xenofobo il diritto a ricominciare una vita degna.
Di fronte alla minaccia sempre più concreta di rimanere senza un tetto dove poter dormire , i richiedenti asilo sono scesi in piazza per reclamare il diritto ad un futuro e ad un accoglienza degna che il 31 dicembre 2012 terminerà e denunciando il ritardo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari che arrivano solo adesso dopo quasi due anni di attesa e che sono inadeguati ai percorsi di autonomia ed inclusione visto che perderanno il proprio alloggio.
Inoltre, è stata lanciata, per giovedì 20 dicembre, un’altra giornata di mobilitazione a Bologna sotto al palazzo della Regione Emilia Romagna. In questa occasione assessori di Comuni, Province, Regione si incontreranno per discutere dell’”emergenza Nord Africa” che temiamo verrà risolta solo con sostegni al rimpatrio volontario assistito e approssimate misure di sostegno per i più deboli, legittimando meccanismi di espulsione tipici di una politica vecchia sempre ancorata ad un approccio post-colonialista alle migrazioni invece di investire su progetti veri che parlano di integrazione e inclusione sociale.
Per questo pretendiamo che Regione, Provincia e Comune si assumano la responsabilità di garantire una casa e la continuità dei percorsi di integrazione avviati, e rivendichiamo il diritto di queste persone ad essere cittadini e non più profughi, per un’Europa solidale e includente e per un Mediterraneo che sia luogo di pace e libero da frontiere.”

Parma - 18.12.12 - Non più profughi ma cittadini!