Parma - "Generazioni Precarie" non si fa intimidire dalle minacce della Questura di Parma.

Comunicato stampa di "Generazioni Precarie" in merito all'azione di disobbedienza civile svolta mercoledì 16 giugno.

18 / 6 / 2010

Il dibattito impazza dai palazzi di potere alla rete per la recente ordinanza che vieta il consumo di alcool dalle 17 in poi in piazzale Inzani e Matteotti.

Noi mercoledí 16 giugno con l’iniziativa organizzata, abbiamo voluto dare un contributo a questo dibattito con la creativitá e la chiarezza che contraddistingue  le “Generazioni Precarie”. Creativitá perché abbiamo reso le nostre idee e le nostre obiezioni attraverso una rappresentazione teatrale fatta di  musica, multe false, adesivi e colori; chiarezza perché da almeno una settimana era stato reso pubblico attraverso giornali e volantinaggi che avremmo contestato questa ordinanza “disobbedendo civilmente”, cioé inscenando ciò che altri nella stessa serata stavano già facendo nella limitrofa via D’Azeglio: bere una birra in compagnia.

 Abbiamo cosí voluto portare alla luce una voce diversa di quanti non ci stanno al disciplinamento senza se e senza ma di ogni aspetto della propria socialitá e della propria vita.

Proprio lì affianco, in via d’Azeglio, si consumava la consueta serata estiva della  Movida parmigiana, dove il Comune promuove, per un mercoledì a settimana, la socialitá portando i bar in strada e con essi l’alcool ed il suo consumo.

Basta però attraversare un confine non molto chiaro (dove finisce p.zzle Inzani e inizia via d’Azeglio, in altre parole dove é il confine netto e chiaro tra legale ed illegale?) che un’ordinanza  vieta il consumo di alcolici.

Abbiamo voluto mettere a nudo l’inadeguatezza di questa ordinanza bevendo “simbolicamente”, infatti crediamo che l’alcol sia un problema sociale di portata enorme che vada combattutto con l’informazione e l’educazione svolta da chi (operatori sociali, strutture ospedaliere, scuole) con questo disagio combatte tutti i giorni e non da miopi boutade mediatiche fatte dai politici in cerca di consensi.

In molti hanno partecipato all’iniziativa, tra giovani e  famiglie residenti, e non un solo vigile urbano si é presentato a far rispettare l’ordinanza.

Perchè  la polizia municipale può multare un ragazzo somalo, da solo, che beve una birra e non invece i cento di mercoledì che facevano lo stesso?

Come mai una persona che beve è punibile con una  multa da 500 euro perchè trasgredisce l’ordinanza e cento che fanno lo stesso vengono invece segnalati in procura con l’accusa di aver dato luogo ad una manifestazione non autorizzata?

In piazzale Inzani non si stava svolgendo nessun corteo cittadino, nessuna contestazione a membri di partito o rappresentanti istituzionali: studenti e precari si sono trovati coscientemente in piazzale ed hanno trasgredito ad una ordinanza, non alla legge. Sta proprio qui la contraddizione: la legge è tale perchè tutti dovrebbero essere uguali dinanzi ad essa, l’ordinanza invece è qualcosa di eccezionale che supera l’uguaglianza di tutti davanti all’istituto della giustizia e pone dei distinguo, tra persone, luoghi di provenienza e  stili di vita.

Per questo siamo scesi in piazza mercoledì, e continueremo a ribadire: ADESSO MULTATECI TUTTI!

E adesso multateci tutti Movie