Parma - Fine dell’emergenza: non più profughi ma cittadini! Diritti per tutt*!

Comunicato di lancio delle iniziative, verso le mobilitazioni del 18 dicembre a Parma e del 20 dicembre a Bologna

14 / 12 / 2012

Da un anno e mezzo a questa parte migliaia di persone arrivate come “profughi” in Italia dalla Libia, costrette a fuggire dai bombardamenti, dalle torture subite nelle carceri libiche e a rischiare la propria vita per attraversare un tratto di mare con la speranza di migliorare la propria situazione, si vedono negate da uno stato razzista e xenofobo il diritto a ricominciare una vita degna.
Con mesi di ritardo e solo in vista dell’imminente scadenza del piano di accoglienza prevista per il 31 dicembre, il governo sta malamente cercando una via di uscita dell’ultimo minuto, che non permetterà una soluzione definitiva a questa situazione, creata e volutamente declinata in forma emergenziale (“Emergenza Nord Africa”), solo per finanziare l’ennesima speculazione sui corpi di migranti.
Ad oggi non c’è ancora nessuna certezza su quello che sarà il futuro di queste persone dal primo gennaio in poi: gli esiti delle commissioni tardano ad arrivare e dopo la scadenza del 31 dicembre non sarà garantito un alloggio ai richiedenti asilo.
È inaccettabile che migliaia di migranti, molto spesso giovanissimi, siano stati “parcheggiati” per 18 mesi in strutture molto spesso inadeguate, senza che venissero garantite loro le opportunità minime per costruirsi una vita dignitosa e autonoma: non vi è stato accesso ai corsi di lingua, a stage e tirocini formativi né ai servizi sanitari, per non parlare dei permessi di soggiorno senza i quali si è solo invisibili.
Chiediamo una risposta immediata al governo e il rilascio dei documenti per sbloccare una situazione in stallo da troppo tempo e un ampliamento significativo dello SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) perché l’accoglienza sia veramente un diritto per tutti e tutte.
Anche a Parma quasi 200 richiedenti asilo sono alloggiati in varie strutture in questa eterna attesa e per molti di loro, dal primo gennaio in poi, non ci sarà più un posto dove stare.
Per questo pretendiamo che Regione, Provincia e Comune si assumano la responsabilità di garantire una casa e la continuità dei percorsi di integrazione avviati.
A tutto ciò si aggiunge la situazione di estrema precarietà degli operatori che si sono fino ad ora occupati di seguire queste persone nel loro iter: costretti ad essere solo “guardiani” di individui perfettamente in grado di provvedere a se stessi, laddove sono invece riusciti ad intraprendere dei percorsi di reale accoglienza e formativi per gli stessi operatori, vedranno tutto questo sfumare il 31 dicembre insieme ai loro contratti di lavoro.
Intorno alla Giornata Internazionale dei Migranti in tutta la regione ci saranno iniziative e mobilitazioni per rivendicare il diritto ad essere cittadini e non più profughi, per un’Europa solidale e includente e per un Mediterraneo che sia luogo di pace e libero da frontiere.

Venerdi 14 dicembre h 19 -  Assemblea pubblica ad ART Lab (borgo Tanzi 24) con la partecipazione di enti, cooperative e associazioni

Domenica 16 dicembre: h 13 -  Festa della scuola di italiano “A voce alta” ad ArtLab occupato.  / h 19 -  proiezione di “La vita che non cie”(3 cortometraggi di A. D’Onofrio) e “Mare chiuso”(A.Segre)

Martedi 18 dicembre h 17 presidio in piazza Garibaldi

Giovedi 20 dicembre h 14 presidio a Bologna sotto al palazzo della Regione

ART Lab Occupato, Casa Cantoniera Autogestita, La Paz! antirazzista, Scuola “A voce alta”, CIAC, Rete diritti in casa, ass. Perché no?