9 aprile, giornata contro la precarietà

Parma 09.04 - “Precarity circus”: funamboli sulla corda della precarietà

Miniparade verso lo sciopero generale.

10 / 4 / 2011

A Parma, alle 16:00 di ieri, 9 aprile, scende per le strade il circo della precarietà: studenti, lavoratori della cultura, lavoratori dello spettacolo, cassier*, pony express, artist* di strada, insomma i precari, accompagnati da alcune rappresentanze della CGIL. Al ritmo di strumenti autoprodotti, la manifestazione, attraversando alcune vie cittadine, è entrata in supermercati ed agenzie interinali  porgendo un fiore e parlando agli stessi precari che stavano lavorando. Per tutta la durata della manifestazione, si è denunciata la condizione di precarietà lavorativa ed esistenziale, di ricattabilità, di sfruttamento e di mercificazione, cui i precari, più di altri, sono sottoposti e in cui non sono più disposti a stare.

In un Paese dove la disoccupazione giovanile raggiunge il 30%, dove 2 milioni di giovani nè lavorano, nè studiano, dove la stessa società poggia le proprie basi sul precariato, impossibilitato ad alzare la testa e a farsi sentire per definizione, reclamiamo a gran voce il reddito di esistenza, per poter progettare liberamente, al di fuori delle dinamiche di sfruttamento e di ricatto, il nostro futuro; chiediamo che come in tutti gli altri paesi europei (esclusa la Grecia) lo stato ci aiuti con un sussidio reale economico, chiediamo un welfare diverso, diretto ed indiretto, riforme reali che ci aiutino ad uscire da questa situazione di instabilità esistenziale che caratterizza ormai tutti i lati della nostra esistenza: siamo stanchi di aspettare!

I funamboli della cultura si ribellano da una condizione di instabilità tra ricatto e mercificazione. Se la società poggia le proprie basi sullo sfruttamento di chi non può far sentire la propria voce, facciamo tremare questa struttura gerarchica e facciamolo dal basso, dalle fondamenta. La precarietà è erosione dei diritti, è ricatto, è  la nostra vita ed è sporca di cose che non ci rappresentano: siamo scesi in piazza per rivendicare la nostra esistenza in quanto precari in ogni declinazione del bios con l’obiettivo di tornare ad essere protagonisti della nostra vita.

Abbiamo attraversato le  strade della nostra città per aprire uno squarcio nel muro dell’indifferenza e dare ossigeno a tutt* i non garantit*, prima tappa di un percorso che ci porti tutti uniti verso la grande giornata dello sciopero generale del 6 Maggio.

Studenti autonomi in movimento - UniCommon Parma

Parma - Precarity Circus verso lo sciopero generale