Parler, come l'estrema destra sta costruendo i suoi social network

15 / 6 / 2021

Questa è la storia di Parler, una piattaforma social di origine americana e frequentata dall’alt-right, del ruolo che avuto nell'organizzazione dell’assalto a Capitol Hill e nella diffusione della teoria complottista di QAnon. Una piattaforma nata come alternativa a Facebook e Twitter, sulla scia delle accuse di censura mosse ai colossi del web dalla fasciosfera.

Ma facciamo un passo indietro, cos'è l’alt-right?

Alt-right è l’abbreviazione di alternative right, un movimento politico di destra che promuove ideologie alternative alla tradizionale destra conservatrice. L’alt-right nasce negli Stati Uniti e cresce online, si alimenta nei gruppi di discussione su 4chan, 8chan, Reddit e Twitter.

Sebbene Twitter sia stata a lungo uno spazio di confronto dell’alt-right, negli ultimi anni la piattaforma ha cercato di adottare politiche di moderazione per limitare i messaggi di odio e violenza, arrivando a sospendere account di personaggi influenti nell’estrema destra e seguitissimi dall’alt-right. Il caso più eclatante è stato quello dell’account di Donald Trump, al quale prima sono stati apposti degli avvisi sui suoi Tweet per segnalare che contenevano falsità, poi, è stato definitivamente chiuso dopo i fatti di Capitol HIll.
Non solo Twitter ha preso provvedimenti in questa direzione, ma anche Facebook e Youtube hanno preso decisioni simili, anche se non sono riusciti ad escludere del tutto questa tipologia di contenuti dalle proprie piattaforme. Perfino Reddit, il social che più di tutti è stato il riferimento dell’alt-right ha adottato politiche più rigide, andando a chiudere il forum “The Donald” che era molto popolato e popolare. 

Ma torniamo a Parler.

Parler un social network che nasce nel 2018, fondato da John Matze e Jared Thomson in Nevada e ha una struttura molto simile a quella di Twitter - tanto che è stata definita come il Twitter nudo - con la differenza però che il feed è organizzato secondo l’ordine cronologico dei post e non sulla base di un algoritmo. 

Seppur organizzato come Twitter, Parler in realtà si propone come “alternativo” e come una piattaforma che tutela “la libertà di parola”, infatti non applica tutte le politiche di moderazione contro l’hate speech delle altre piattaforme. Le linee guida sui contenuti sono molto vaghe, non si rimuovono le bufale preferendo che siano gli utenti a smentirle e non si limitano i messaggi di odio perché secondo il fondatore John Matze «non possono essere definiti».

Stando a quanto dichiarato dalla società a Novembre del 2020 la piattaforma contava circa 10 milioni di utenti totali di cui 4 milioni attivi, ed ha raggiunto il suo picco di attività durante le presidenziali del 2020 negli Stati Uniti. Rimangono numeri molto bassi se messi a paragone con Twitter (200 milioni di utenti giornalieri) o con Facebook (1,5 miliardi). Nonostante i numeri Parler è osservato e ci si chiede se sia, o no, destinato ad essere la nicchia dell’alt right oppure ci sia la possibilità che abbia successo. Al momento sembrerebbe una echo chamber (camera dell’eco) dell’alt-right, anche se su questo social accadono cose “particolari” come l’arrivo di 200.000 utenti dall’Arabia Saudita, i quali, una volta approdati sulla piattaforma, hanno iniziato a scrivere messaggi di sostegno a Trump. 

Complessivamente la base di utenti di Parler è composta da persone che sono state bannate dalle principali piattaforme social, parliamo di persone antisemite, razziste, omofobe, conservatrici, cospirazioniste, estremiste di destra e sostenitori di Donald Trump, insomma la crème de la crème. Come avrete intuito i contenuti caricati sulla piattaforma rispecchiano i pensieri di questi utenti e, in particolare, seguono teorie del complotto come quella di QAnon.

Cos’è QAnon? 

È una teoria complottista di estrema destra e la sua origine sembrerebbe legata a un utente anonimo - noto come Q. - che a partire dall’Ottobre del 2017, sulla piattaforma 4chan avrebbe iniziato a rilasciare delle informazioni riservate su un complotto in corso.

Il nome della teoria deriverebbe dalla Q., che si riferisce alla Q clearance ossia il livello massimo di autorizzazione per l’accesso a fonti top secret del governo americano (anche se in realtà è un’autorizzazione usata solo al dipartimento dell’energia) e da Anon, che sarebbe l’abbreviazione di anonimo.

Secondo questa teoria il cd. Deep state, ossia i poteri forti impersonati in HIllary Clinton, Barack Obama e George Soros, ma anche star liberal di Hollywood, stavano, e stanno tuttora, agendo contro l’ex presidente Donald Trump e i suoi sostenitori. Il motivo di questo complotto si fonderebbe sul fatto che Trump abbia preso il potere per scardinare il Nuovo Ordine Mondiale, colluso con reti di pedofili satanisti e con chi compie pratiche ebraiche oscure, e più in generale avrebbe come obiettivo il dominio mondiale.

QAnon si sarebbe trasformato in un gruppo di seguaci, nonostante non siano mai state fornite delle prove sulla veridicità di questa teoria, che è molto più articolata di come l’ho descritta, vi invito a documentarvi sul Pizzagate, se non ne avete sentito parlare.

Ma torniamo a Parler.

Il 6 Gennaio del 2021 c’è stato l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti d’America, una rivolta organizzata - proprio su Parler - dai sostenitori del presidente Trump per contestare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020. Iniziata come una manifestazione, molte persone si sono unite proprio in seguito ad alcuni post pubblicati su questa piattaforma, ma anche su Gab (un'altra piattaforma social usata dall’alt-right), in cui si inneggiava al compimento di azioni violente nei confronti del Congresso. Diversi gruppi di estrema destra hanno preso parte alla rivolta, in particolare i complottisti QAnon e i Proud Boys.

Sicuramente ricorderete lo sciamano di QAnon, simbolo della rivolta e attualmente in carcere. 

Dopo la rivolta a Capitol Hill, l’8 Gennaio del 2021 Apple ha informato i dirigenti di Parler che l’app mobile sarebbe stata rimossa dall’app store se non fosse cambiata la politica di moderazione, quello stesso giorno Parler è stato rimosso da Google Play e da Amazon andando offline.

Ma è veramente finita per Parler? 

A metà Febbraio Parler è tornato online grazie a Epik, il provider che attualmente lo ospita, ma sia Apple che Google continuano a non ripristinare la app nei loro store online.
Parler è tornato con un nuovo Ceo, tale Mark Meckler, fondatore del gruppo politico di destra Tea Party Patriots, il quale, appena insiediato, ha dichiarato «Parler è stato creato per offrire una piattaforma che protegge la libertà di parola e valorizza la privacy e il discorso civile. La rete è determinata a tornare nonostante sia stata messa offline da coloro che desiderano mettere a tacere decine di milioni di americani».

Nonostante Parler sia tornata online, dopo la vicenda dell’assalto al Campidoglio, i giganti di internet hanno chiuso i rapporti con i gruppi di estrema destra sui social media, tant’è che lo stesso Trump è stato bandito da Facebook e Twitter. Nonostante questo però, stando a quanto scritto da Mattia Caniglia, Direttore del World Terror Watch Service and Database allo European Strategic Intelligence and Security Center di Bruxelles, all’interno del “Rapporto sul terrorismo e il radicalismo in Europa” l’estremismo violento di destra starebbe aumentando non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa.
È un fenomeno che, seppur tradizionalmente legato alla dimensione locale, sta acquisendo nel tempo un carattere transnazionale, in particolare - citando Caniglia - «sembra aver sviluppato un rapporto simbiotico e una stretta interdipendenza con l’estremismo di matrice islamista. La relazione tra i due fenomeni, che si rafforzano vicendevolmente, rappresenta una nuova minaccia per la sicurezza Europea. [...] Se questi processi di radicalizzazione e polarizzazione diventeranno mainstream, potranno avere la forza d’urto per mettere alla prova la stabilità politica di molti paesi europei minando la loro coesione interna».