Parigi - Marcia per la Giustizia e la Dignità

Appello delle Famiglie delle vittime degli abusi di Polizia per una manifestazione il 19 marzo

13 / 3 / 2017

Uno al mese.

È questo, in media, il numero di padri, fratelli, figli che perdiamo a causa della brutalità delle forze dell'ordine. Una brutalità che assume diverse forme: tecniche di palccaggio che comportano l'asfissia delle vittime, pugni e pallottole o ancora il Teaser che, nel peggiore dei casi, si rivelano mortali. Regolarmente da più di 40 anni i nostri sono uccisi così dallo Stato Francese, dalle mani di coloro che vengono ironicamente chiamati "I guardiani della pace".

Regolarmente da più di 40 anni sono la più disgustosa impunità assieme alle campagne di criminalizzazione a rispondere alle mobilitazioni di chi reclama verità e giustizia per suoi morti. L'accanimento giudiziario, poliziesco e politico contro la famiglia Traoré, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà, ne è la prova. Ogni volta è la stessa storia.

La repressione cui ci troviamo innanzi, noi famiglie delle vittime, si è inasprita a causa dello stato d'emergenza. Ogni abuso è divenuto possibile, con tutto il seguito di tragiche conseguenze. Non è più la polizia ad adattarsi alla legge, ma la legge alla polizia... E non siamo solo noi ad essere colpiti dal rafforzamento dei dispositivi securitari e dalle violenze di Stato. Nel 2015 il governo ha dichiarato una vera guerra interna: ha braccato i migranti e chi li difende, proseguito la tradizionale repressione dei "neri" e degli "arabi", dei "rom" e più in generale dei quartieri popolari, individuando i "Musulmani" come obiettivo di operazioni completamente arbitrarie come perquisizioni, obblighi di dimora e chiusura di moschee... A tutto questo si aggiunga la guerra sociale condotta da Valls [1] e compagnia bella specialmente nel quadro delle mobilitazioni contro la loi travail. Di fronte alle resistenze dei quartieri popolari e del movimento sociale, si è vista scaternarsi la violenza travolgendo categorie fin qui protette.

I terribili attentati che abbiamo subito nel 2015 e 2016 hanno rafforzato l'arsenale securitario essendo la diretta conseguenza della politica di belligeranza condotta all'estero dalla Francia e dai suoi alleati. Lo Stato Francese, che scarica tutti i giorni il proprio peso sui popoli che domina come in Africa, prolunga questa politica al Vicino Oriente approvando l'occupazione della Palestina. La sua "lotta contro il Terrorismo" assomiglia più che altro ad una aggressione permanente contro popoli innocenti. Questo, tra gli altri, è ciò che nutre la crisi umanitaria dei rifugiati, cinicamente trattati come una minaccia di stampo potenzialmente "terrorista". Ecco il serpente che si morde la coda: il clima di guerra civile permette di giustificare il controllo sempre più brutale della popolazione e fornisce un salvacondotto all'uso della violenza da parte delle forze dell'ordine che reprimono tutte le voci che non vanno loro a genio e tutti coloro che osano organizzarsi contro lo Stato, dalle famiglie delle vittime ai manifestanti contro la loi Travail passando per i militanti dei quartieri popolari e delle ZAD, per reclamare giustizia ed affermare la propria Dignità.

Siamo tutti coinvolti!

La campagna presidenziale non cambierà nulla. Al contrario. Pressoché ogni nuova dichiarazione è un insulto alle nostre lotte, alle nostre preoccupazioni e necessità.

  • Perché noi non ci sottometteremo all'esercizio arbitrario del potere;
  • Perché per noi le parole "giustizia" e "dignità" hanno ancora un senso;
  • Perché noi pensiamo che sia naturale orgnizzarci assieme per lottare contro la guerra ai poveri, ai migranti ai discendenti dei colonizzati

Facciamo appello a tutte e tutti coloro che si sentono coinvolti da questi elementi a raggiungerci in tutte le iniziative che saranno organizzate ed a partecipare alla Marcia per la Giustizia e la Dignità che si terrà domenica 19 marzo 2017 a Parigi.

Contro la hogra [2], contro l'umiliazione, contro il razzismo e le violenze poliziesche, contro le guerre vigliacche fatte nel nostro nome contro popoli che non ci hanno fatto nulla.

Ritroviamo speranza, forza ed unità per formare insieme un blocco nel nome della Giustizia e della Dignità.

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[1] Manuel Valls, PS, ottiene la cittadinanza francese nel 1982. È primo ministro dal 2014 al 2016, nel suo Governo indica come Ministro del Lavoro Emmanuel Macron, padre della loi travail. Si dimette per concorrere alle primarie del PS in vista delle Presidenziali che si terranno in primavera.

[2] Il termine hogra significa "disprezzo" in arabo algerino.

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