Ore 9.00 concentramento in P.zza Antenore

Padova - Verso il 17 Novembre - Il sapere è un Bene Comune. Riprendiamoci il futuro!

Respingiamo questa riforma. Manifestazione del mondo della formazione.

16 / 11 / 2010

Dopo essere stata rinviata per mesi, la Riforma Gelmini si appresta a fare il suo ingresso alla Camera dei Deputati. Fortemente voluta dal governo, in parte condivisa e in parte emendata (a volte anche in modo peggiorativo) dall’opposizione e dai Rettori, frutto di un progetto comune ai governi di centro destra e centro sinistra di smantellamento dell’università, sulla sua strada ha fin da subito trovato l’opposizione degli studenti di tutto il paese e più recentemente anche dei ricercatori e dei precari dell'intero mondo della formazione.

Un progetto di riforma che ha come obiettivo quello di ristrutturare la governace, ma che, in realtà, elimina definitivamente la possibilità degli studenti di essere decisionali nel proprio percorso formativo, che precarizza ulteriormente la figura del ricercatore e riduce la libertà di ricerca, che dequalifica il Senato Accademico e potenzia il Consiglio di Amministrazione introducendo i privati senza che quest’ultimi siano obbligati a finanziare.

Una riforma votata alla definanziarizzazione di un’Università che già da tempo gli studenti criticano per il sistema feudale su cui si regge e per la parcellizzazione e l’omologazione del sapere che riproduce, riforma che dà il colpo di grazia a quest'università non ancora del tutto collassata anche grazie al lavoro precario e spesso non retribuito di ricercatori, dottorandi, assegnisti e di tutte le figure che l'attraversano.

È per questo che fin da subito sfatiamo il mito del rifinanziamento Tremonti di 800 milioni di euro, consapevoli del fatto che questo, oltre ad essere un contentino ai Rettori, permetterebbe esclusivamente di sostenere ancora per poco le macerie dell’università, ma la nostra Pompei sarebbe comunque inevitabile.In aggiunta a questo è arrivato l'ennesimo attacco all'università pubblica: il ministro Tremonti ha annunciato il taglio del 90% del fondo per il diritto allo studio, da 246 milioni di euro nel 2007 a 26 milioni di euro per il 2011. Decisione che decreterebbe di fatto la fine del diritto allo studio, privando circa 200 mila studenti della borsa di studio, che il governo vorrebbe sostituire con i prestiti d'onore, forme di indebitamento a vita dello studente. 

Da ormai due mesi le varie soggettività che compongono l’intero mondo della formazione hanno trovato la via di una protesta unitaria e generalizzata contro la precarietà, che chiede a gran voce un rifinanziamento pieno e senza clausole della formazione, passaggio culturale di ogni giovane verso un futuro migliore. Mercoledì 17 cade la giornata internazionale delle studentesse e degli studenti; quest’anno è stata assunta come data di mobilitazione nazionale in vista del giorno seguente in cui la Camera inizierà la discussione del ddl, la cui votazione è fissata il 25.

Sarà una giornata in cui, con la consapevolezza cresciuta nelle ultime settimane che il DDL  è solo l'ultimo tassello dello smantellamento del mondo della formazione e più in generale di un sistema di garanzie e diritti che si stanno sgretolando in tutta la società, manifesteremo in modo non rituale mettendo in atto pratiche di blocco reale dei flussi produttivi delle nostre città.

Questo è quindi il momento in cui mettere in campo tutte le nostre forze per riuscire ad affondare questo governo in crisi, questa politica di disinvestimento sulla formazione e questa idea di società della precarietà e dell’insicurezza.

No excuse!

Studenti Indisponibili Padova