Occupy Degrado! Live your City!

Padova- Portello Wake Up!

In centinaia danno vita alla piazza con una giornata di socialità e cultura

30 / 4 / 2015

Per piazza in urbanistica si intende uno spazio pubblico racchiuso all'interno di un centro abitato, più largo delle strade che vi convergono, in maniera che si crei un spazio di raccolta. [...]Gli aspetti fondamentali di una piazza possono essere indicati in uno spazio aperto, prerogativo della città, circondato da edifici in genere di valenza pubblica, fornisce ritrovo fra le persone di una collettività urbana, in essa si svolgono funzioni che interessano le persone che vivono in quel momento la città.

Se questa è la definizione di "piazza" , allora ieri quella del Portello era proprio una Piazza!

Dal pomeriggio fino alla prima serata infatti lo spazio di fronte all'antica porta è stato animato da giochi per bambini, giocoleria, reading musicali, concerti ed esibizioni sportive. Alla costruzione di questa giornata, promossa da Palestra Popolare Galeano e La Tana Dello Studente hanno contribuito Cso Pedro, la scuola di italiano Liberalaparola, Cenaforum Psicoattivo, il progetto di ripetizioni a prezzi contenuti Rise up!, lo sportello ASC Padova , il Coordinamento Studenti Medi Padova, i produttori di "Campi Colti", Collettivo S.P.A.M., Sherwood foto, La Marionetta e la Polisportiva San Precario, presenti nella piazza con banchetti informativi.

Centinaia gli studenti, gli anziani e le famiglie del Portello che hanno approfittato di questo momento di socialità per fermarsi nella piazza durante tutta la giornata.

Piazza Portello è stata negli anni al centro di cambiamenti urbanistici operati sia dall'attuale giunta , che dalla precedente; modifiche che, non tenendo conto delle esigenze e dei desiderei dei residenti, l'hanno trasformata in uno spazio cementificato, privo di alberi e panchine. Un modello di piazza ordinata, pulita e silenziosa...in una parola VUOTA!

"Vivendo questo quartiere ogni giorno sentiamo necessario creare interazione tra studenti, abitanti, lavoratori, bambini.Non crediamo che una città vuota e silenziosa sia sicura e rifiutiamo il concetto di degrado associato alle persone. Il degrado è dove si chiudono gli spazi e si rendono inospitali le piazze!Per questo abbiamo pensato di concentrare in una grande giornata i tanti progetti culturali e di solidarietà che quotidianamente animano il Portello e la città. Crediamo che il primo passo della lotta al degrado, sia restituire ai suoi cittadini spazi urbani aperti alle relazioni nel quartiere" afferma soddisfatta Bianca del Collettivo Spam.
"La zona centrale di Piazza Portello è diventata uno spazio vuoto. Studenti, commercianti, residenti e migranti hanno convissuto negli anni rendendo vivo e dinamico il Portello, partecipato dal continuo scambio tra queste differenze. Dopo anni di crisi economica e di ordinanze per la cosiddetta sicurezza, tuttavia, abbiamo assistito ad uno svuotamento dei suoi luoghi pubblici.
In questi mesi abbiamo visto che una possibilità di interazione nel quartiere esiste: le realtà autogestite della Tana dello Studente e della Palestra Popolare hanno rappresentato dei punti di riferimentoper l'intera zona" continua Lavinia della Tana dello Studente e curatrice del progetto Pedrart-connection.

A conclusione della giornata sono state posizionate nella piazza tre panchine di legno , costruite dai rifugiati di Casa Don Gallo, mentre al microfono una voce decisa gridava "Come si può costruire una piazza senza panchine? Gli amministratori di questa città temono la socialità, temono che le persone si incontrino, parlino...vogliono cittadini isolati ai quali è più facile far nascere nuove paure da strumentalizzare!Doniamo al nostro quartiere queste panchine, perchè la città che vogliamo non è una città vuota, ma viva."OCCUPY DEGRADO"!"


Ieri in Piazza Portello si respirava una coinvolgente atmosfera, fatta di tanti volti, di tante anime e corpi e della tanta energia che i giovani impegnati nei diversi progetti trasmettevano. Anche passandovi per pochi istanti l'immagine era di un quartiere vivo, in armonia , realmente privo di degrado e ricco di quella relazionalità sana che va recuperata, tantopiù in questo tempo "di crisi".