Padova - No all'eco mostro di Camin

Chiudiamo la prima e la seconda linea dell'inceneritore

12 / 4 / 2010

Il completamento della terza linea dell'inceneritore a Camin, svela fino in fondo le bugie dell'attuale Amministrazione comunale e le autentiche finalità dell'intera opera-zione: un grande bussiness per APS e per tutte quelle forze pubblico-private che traggono enormi profitti non solo dalla costruzione  e dal funzionamento degli ince-neritorio, ma , più in generale, dal lucroso mercato dei rifiuti legale o illegale che sia.

La portata del nuovo inceneritore dimostra che esso è concepito per un'area molto più vasta di quelle che dovrebbero essere le esigenze locali.

La potenzialità dell'impianto di Camin arriverebbe a bruciare 520 tonnellate di rifiuti al giorno, più del doppio rispetto alla fase precedente.

I costi sono enormi, 62 milioni di euro, 42 dei quali per la costruzione della terza linea, 20 per la sistemazione delle prime due (altro che chiusura!).

A ciò vanno aggiunti i costi di manutenzione anch'essi molto alti.

Noi contestiamo radicalmente la scelta di incenerire i rifiuti, in base alla legge fisica che in natura "nulla si crea e nulla si distrugge", tutto si trasforma. I rifiuti vanno infatti differenziati e riciclati, questo ci insegna il ciclo naturale!

Il loro incenerimento li trasforma in polveri sottili: nessun sistema, neanche il più sofisticato, è in grado di filtrarle completamente.

La plastica bruciata produce diossina tristemente famosa per la sua tossicità ... senza dimenticare la complessità e i costi del trattamento delle ceneri.

Alla fine del processo ci troviamo con più rifiuti di quanti ce ne erano all'inizio. Pagando una montagna di soldi pubblici. Si tratta di un incredibile paradosso.

Ma ci sono alternative?

Le alternative sono già presenti e praticate da molte realtà, anche nella nostra regione

Dei 518 comuni del Veneto, più di 400 adottano una raccolta differenziata che copre più del 50% dei rifiuti prodotti, 200 di questi ne differenziano dal 60 all'80%.

E' questo il terreno su cui battersi con forza e sul quale si misura la reale autonomia dei comuni e delle popolazioni locali.

Raccolta differenziata sempre più spinta, dunque, riciclaggio e riutilizzo, tendenza a rifiuti zero, applicazioni per i residui non riciclabili di tecnologie all'avanguardia.

Particolarmente importante l'esperienza del Centro di riciclaggio di Vedelago, dove oltre alla raccolta differenziata sono state introdotte forme produttive ecocompatibili che non solo riducono i costi dello smaltimento in termini sociali, ambientali, economici, ma aumentano i benefici per la collettività sul piano occupazionale e del reddito.

Non solo a Padova si è creata una struttura Faraonica, con il completamento della terza linea a Camin, ma l'Amministrazione Comunale di centro-

sinistra ha disatteso persino le promesse fatte in campagna elettorale, del tipo chiudere la prima e seconda linea, avviare sperimentalmente la raccolta differenziata porta a porta almeno nel territorio circostante.

Do you remember?

Niente di tutto ciò:  la prima e seconda linea funzionano tranquillamente con la terza di nuova costruzione e adirittura campeggia la proposta di un aumento delle bollette per i cittadini, in modo da ripagarla.

Nessun meccanismo di compensazione è previsto come fra l'altro vorrebbe l'Agenda 21 a cui il comune di Padova aderisce. Lo diciamo per dimostrare una contraddizione interna evidente, non perchè siamo d'accordo: niente può compensare o monetizzare la salute.

Evidentemente l'intreccio padovano (e non solo) di interessi tra pubblico e privato, tra APS e Amministrazione comunale è talmente alto da considerare il problema della salute dei cittadini, carne da macello per i nuovi ECOMOSTRI.

Comitato Lasciateci Respirare di Padova

Padova - Stop inceneritori