Iniziato fin dalle 8.30 il sit-in in occasione della presenza del Ministro Clini a Padova ad un Convegno dedicato alla green-economy. Una mobilitazione promossa dal Comitato Due Sì per l'acqua bene comune per ricordare che “i referendum vanno rispettati” e dai Comitati Lasciateci Respirare di Padova e Monselice per dire che “non vogliamo bruciare il futuro del nostro territorio”, con la partecipazioni di associazioni ambientaliste. Ai manifestanti si è aggiunta anche la voce della Fiom per denunciare l'attacco alle produzioni di energie alternative con la chiusura di numerose aziende del settore e molti lavoratori lasciati a casa.
Un momento comune per dire che lavoro, difesa dei beni comuni e dell'ambiente vanno coniugate insieme.
Tema unificante dell'iniziativa il rispetto del risultato dei referendum di un anno fa sull'acqua e sull'energia che hanno affermato, con la volontà di 27 milioni di italiani, la scelta di un modello in cui acqua, servizi, ambiente ed energia devono essere liberi dalla morsa del profitto.
Cartelli e striscioni per dire i molti motivi della protesta contro un governo che difende gli interessi finanziari continuando ad imporre logiche di mercato sui beni comuni.
Via la quota di remunerazione del 7 % dalle tariffe, come sancito dal referendum, no alle intimidazioni dei gestori, come Agegas Aps e Cvs contro gli utenti organizzati nella Campagna d'obbedienza civile, no alla gestione del servizio idrico attraverso SPA, no alla Multiutility del nord. No alla scelta nociva di bruciare i rifiuti, come con l'inceneritore di Agegas Aps in città, e no all'avvio della possibilità di bruciare i rifiuti nei cementifici, come si vorrebbe fare con il Rewamping. Scelte a cui da tempo i comitati si oppongono.
La protesta si è fatta molto vivace all'arrivo del Ministro che è stato subito circondato con slogan come “Ministro Clini non lo dimenticare c'è un referendum da rispettare”. Durante la contestazione è stato ricordato al Ministro l'impegno preso a febbraio per l'eliminazione del 7% dalle tariffe. Un impegno non mantenuto.
La rumorosa protesta ha accompagnato la conferenza stampa fatta al Caffè Pedrocchi e l'entrata in Comune del Ministro accompagnato da Sindaco e esponenti della giunta, anche loro responsabili di disattendere il risultato referendario.
La determinata presenza dei comitati ha portato al fatto che una delegazione si è incontrata con il Ministro per ribadire i motivi della protesta. E' stato fatto presente nell'incontro che è inaccettabile il mantenimento del 7% di remunerazione ed anche che si vada verso una formulazione delle tariffe che sotto altre voci lasci inalterati i profitti sull'acqua. Inoltre è stata consegnata l'inaccettabile risposta del gestore Agegas Aps che ventila la sospensione del servizio se si procederà all'autoriduzione delle tariffe illeggittime dell'acqua. Si è poi ribadita la contrarietà all'incenerimento dei rifiuti in tutte le varie forme e la richiesta di una politica diversa in materia di produzione energetica.
All'uscita la delegazione ha raccontato come le risposte del Ministro sulle varie questioni sono apparse a tutti elusive e vaghe.
L'iniziativa si è sciolta dopo un breve corteo in Piazza delle Erbe, alla fontana punto di riferimento delle iniziative sui referendum in città. La mobilitazione continuerà con i prossimi appuntamenti.
In particolare il Comitato Due Sì per l'acqua bene comune invita tutti a partecipare alle prossime iniziative della Campagna di Obbedienza civile trovandosi per condividere proposte ed idee mercoledì 9 maggio alle ore 21.00 in Vicolo Pontecorvo 1 a Padova.
I MATERIALI DELLA GIORNATA
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Volantino del Comitato Prov. Due Sì per l'acqua bene comune
Vieni
con noi a ricordare al Ministro
Clini che
il voto referendario va rispettato!
Quasi
un anno fa 27 milioni di italiani si sono pronunciati attraverso i
referendum in maniera chiara per dire che sulla gestione dell'acqua
non si possono fare profitti e non si possono imporre logiche di
privatizzazione.
In questo anno la volontà popolare non è stata
applicata: nelle bollette continuiamo a pagare illegittimamente la
quota del 7% di remunerazione del capitale investito e non si è dato
avvio, a parte rare eccezioni, ad un ripensamento della gestione del
servizio idrico che vada oltre le forme delle società per
azioni.
Per questi motivi la mobilitazione del Forum Italiano dei
movimenti per l'acqua sta continuando sia attraverso la Campagna
d'obbedienza civile volta a togliere la quota illegittima dalle
bollette sia con le iniziative per la ripubblicizzazione del servizio
idrico.
Con
l'occasione della presenza a Padova del Ministro Clini,
che parteciperà al Convegno dedicato alla Green Economy, pensiamo
sia importare ricordare al governo che non si può continuare a
disattendere le indicazioni referendarie,
tanto più che lo stesso Ministro si era pronunciato, dopo
l'occupazione del Ministero dell'Ambiente, segnalando la necessità
di togliere la quota del 7% dalle bollette. La questione è poi
passata all'Authority per l'energia elettrica e il gas che pare più
orientata a definire, cambiando solo la forma, un meccanismo
tariffario che mantenga i profitti sull'acqua!
E' in corso una
sorta di scaricabarile di responsabilità tra Governo, Ato e gestori
ed intanto dalle bollette degli utenti, peraltro sempre più care, si
continua a mantenere una quota illegittima.
Nella nostra
provincia ci sono state centinaia di adesioni alla Campagna
d'obbedienza civile e si sta continuando a raccogliere le
lettere/reclamo da inviare ai gestori e all'Ato.
I gestori
AcegasAps e Cvs di fronte alle legittime proteste e alla volontà di
arrivare anche alla eliminazione diretta, tramite l'autoriduzione
delle bollette, delle quote illegittime, hanno risposto con arroganza
ventilando addirittura la sospensione dell'erogazione.
Inoltre
per quanto riguarda Acegas Aps, stanno circolando voci di un suo
interessamento a partecipare ad una grande multiutility
del Nord e
cioè un progetto volto a centralizzare la gestione di molteplici
servizi attraverso la fusione di aziende locali piene di debiti sì
da creare, ignorando la volontà referendaria, un mega colosso
affidato ai privati per gestire energia, rifiuti, trasporti e
acqua.
Parlare di acqua significa proporre un'idea diversa di
gestione dei servizi e dei beni comuni per questo invitiamo
cittadini, associazioni, comitati ad essere con noi sabato mattina
per ricordare al Ministro Clini che i referendum vanno rispettati.
La
nostra mobilitazione come in tutta Italia continuerà perchè si
scrive acqua e si legge democrazia e invitiamo tutt@ a partecipare
alle prossime iniziative della Campagna di Obbedienza civile
trovandoci
per condividere proposte ed idee mercoledì
9 maggio ore 21.00 presso Vicolo Pontecorvo 1 Padova
Comitato
Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune Padova
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VOLANTINO COMITATI "LASCIATECI RESPIRARE" di PADOVA E MONSELICE
AL MINISTRO DELL’AMBIENTE CORRADO CLINI VOGLIAMO RIBADIRE CHE “NON VOGLIAMO BRUCIARE IL FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO”
Mentre il Parlamento europeo proprio in questi giorni ha approvato un rapporto sulle linee guida del prossimo programma ambientale UE, dove si prevede il divieto d’incenerimento dei rifiuti a vantaggio del riciclaggio, in Italia SI PREPARA IL DECRETO PER FAVORIRE L'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI.
In un Convegno svolto lo scorso Aprile e proposto da Aitec-Confindustria (Associazione italiana tecnico economica cemento), sono stati illustrati i dati sulle potenzialità dei CSS “combustibili solidi secondari” derivati dai rifiuti urbani, da utilizzare in parziale sostituzione dei combustibili “tradizionali”, quali carbone e pet-coke. Nell’occasione, il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha annunciato l’emanazione di un decreto che farà uscire i CSS dalla gestione dei rifiuti, ne stabilirà l'impiego nei processi industriali e in particolare nel settore del cemento.
Per i cementieri la possibilità di bruciare rifiuti diventa il nuovo business, capace di far risparmiare nell’acquisto dei combustibili tradizionali e aggiungere guadagno per lo smaltimento dei rifiuti. Erano anni che cercavano di creare quest’opportunità, e solo così si spiegano i consistenti investimenti stanziati per il rinnovamento degli impianti esistenti.
ESTE-MONSELICE DA AREA DEI CEMENTIFICI A “ZONA DEGLI INCENERITORI”
Nella zona di Este-Monselice, dove si produce il 60% del cemento veneto, questo provvedimento rischia di generare una sciagura epocale. Ecco serviti i fautori del revamping di Italcementi. L'incubo dei cementifici (che già utilizzano migliaia di tonnellate di rifiuti nel processo produttivo), trasformati in veri e propri inceneritori ormai è sempre più vicino alla realtà, con una differenza sostanziale: i cementifici che bruciano i rifiuti hanno limiti di emissione maggiori di quelli degli inceneritori. SE POI, COME NEL NOSTRO CASO I CEMENTIFICI SONO 3 NEL RAGGIO DI QUALCHE KM, SI FA PRESTO A FARE IL CONTO SULLE POSSIBILI CONSEGUENZE PER LA SALUTE DEI CITTADINI.
A Padova abbiamo già l’ inceneritore di Acegas-Aps , società per azioni quotata in borsa, composta per il 62,8% da capitale pubblico appartenente ai comuni di Padova e Trieste; con l’entrata in funzione della terza linea nel 2010 l’ inceneritore brucia 520 tonnellate di rifiuti al giorno, 172000 tonnellate all’ anno; il costo per la costruzione della terza linea e per l’adeguamento delle due vecchie linee si aggira sui 100 milioni. L’ incenerimento non risolve il problema dei rifiuti, sia perché lo sposta nell’ aria e in discarica dove vengono conferiti i residui tossici della combustione e della depurazione dei fumi, sia soprattutto perché è in conflitto con la riduzione dei rifiuti ed il riciclo di materiali, in quanto questi impianti molto costosi necessitano di una fonte continua di rifiuti per alimentarli.
Come ampiamente dimostrato, il ciclo virtuoso del recupero e del riutilizzo dei rifiuti potrebbe creare molti più posti di lavoro, minor spreco di risorse, ma soprattutto minori danni alla salute.
COMITATI “LASCIATECI RESPIRARE” DI PADOVA E MONSELICE
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