Padova - Licenziamento illegittimo: MAG servizi deve reintegrare il delegato ADL cobas

Un altro passo in avanti nel baraccio di ferro con i Big Boss della logistica.

12 / 3 / 2014

Abbiamo seguito con grande interesse gli sviluppi della vertenza logistica nel polo padovano: dopo il combattivo corteo di sabato 1 marzo, quando sotto una pioggia battente hanno sfilato un migliaio di lavoratori del Veneto che lottano nei posti di lavoro e nei territori sotto le bandiere dell'ADL cobas, ci sono stati degli sviluppi importanti.

La scorsa settimana, davanti al Prefetto, è stato stilato un protocollo di intesa con cui si gira pagina nella vicenda dei 24 licenziamenti dei magazzini Artoni: gran parte dei lavoratori rientrano al lavoro, una parte accetta una somma risarcitoria per le dismissioni coatte.

E' di oggi la notizia che il giudice del lavoro ha dichiarato illegittimo il licenziamento di un delegato ADL cobas, così un altro varco si è aperto nel duro confronto con la catena di supermercati Despar e con tutta la cricca che governa l'Iterporto modale di Padova, un sistema di potere fortemente legato al comando politico della città e, quindi, con implicazioni e ricadute ad ampio spettro

Riportiamo qui di seguito il comunicato emesso da ADL cobas nel merito della vicenda.

MAGAZZINO DESPAR . SENTENZA DEL TRIBUNALE DI PADOVA ILLEGITTIMO IL LICENZIAMENTO DI JAWAD ZOUAK. CONDANNATA MAG SERVIZI  A REINTEGRARE IL DELEGATO ADL COBAS , MA IL LAVORATORE NON PUO’ RIENTRARE PERCHE’ E’ STATO GIA’ LICENZIATO PREVENTIVAMENTE.

In data 10 marzo u.s. il Giudice del lavoro Umberto Orsi ha emesso la sentenza relativa al ricorso presentato dal lavoratore Jawad Zaouak, già delegato ADL Cobas presso il magazzino Aspiag di Padova, dipendente della Società Mag Servizi, con la quale viene condannata Mag Servizi a reintegrare nel posto di lavoro il ricorrente, a corrispondergli una indennità pari all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello della effettiva reintegra, oltre che  a rifondere le spese lagali.

Si tratta di una importante sentenza, soprattutto andando a leggere le motivazioni, perchè dimostrano, oltre le nostre aspettative, che il licenziamento di Jawad, così come quello degli altri tre lavoratori licenziati,  è stato orchestrato dalla “cricca della logistica” (Inteerporto, Servizi Logistici, Mag Servizi, Lega Coop) per eliminare una presenza sindacale scomoda.  In sostanza il giudice, per quanto concerne le prime due contestazioni mosse al lavoratore (asserito abbandono del posto di lavoro e comportamento pericoloso alla guida di un muletto) dichiara che nel primo caso, non essendoci una recidiva, non ci sono le condizioni per una sanzione, mentre nel secondo caso, la contestazione risulta essere  generica ed, in ogni caso, la sanzione prevista, nel caso in cui la contestazione fosse più circostanziata, non Potrebbe comunque superare le tre ore di multa, mentre al lavoratore, erano stato sanzionato, rispettivamente, con 4 ore di multa e una giornata di sospensione. Per quanto riguarda la terza contestazione, quella relativa alle presunte minacce, e che ha comportato come provvedimento il licenziamento, il Giudice stabilisce che, addirittura, il fatto non sussiste.

ABBIAMO PARLATO DI PLOTONE DI ESECUZIONE NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI ISCRITTI  A  ADL COBAS E QUESTA SENTENZA CONFERMA  IN TOTO QUELLO CHE ABBIAMO SEMPRE DENUNCIATO: LA CRICCA DELLA LOGISTICA VOLEVA ELIMINARE LA PRESENZA DI ADL COBAS DAL MAGAZZINO ASPIAG.

Ma oggi siamo al paradosso, siamo arrivati ad una forma di accanimento persecutorio nei confronti di Jawad e dei lavoratori iscritti ad ADL che porta al fatto che Jawad non potrà rientrare al lavoro perchè, nel frattempo, mentre era già licenziato, veniva nuovamente licenziato preventivamente perchè sarebbe stato visto entrare all’interno di Interporto durante una manifestazione fatta  proprio contro i licenziamenti politici. La vicenda è particolarmente odiosa in quanto, nel frattempo, uno dei capi, nonché delegato CGIL all’interno del magazzino, per il quale abbiamo fornito prove certe di pesanti minacce profferite nei confronti di un iscritto ad ADL Cobas, continua a lavorare tranquillamente, senza aver subito alcuna sanzione disciplinare. Lo diciamo a chiare lettere che Jawad deve rientrare al lavoro e non aspettare i tempi di un nuovo assurdo giudizio. Se non verrà ritirato questo nuovo ridicolo licenziamento e  ripristinato il posto per Jawad, vuol dire che c’è tutta l’intenzione di voler continuare ad alimentare un clima di tensione. Tosetto & C. devono essere consapevoli che tutti i lavoratori della logistica non sono più disposti a tollerare ulteriori provocazioni e rivendicano il ripristino immediato del rapporto di lavoro per Jawad e degli altri tre lavoratori.

NON SIAMO SOLO INDIGNATI PER  QUELLO CHE E’ SUCCESSO E STA SUCCEDENDO ALL’INTERNO DEL MAGAZZINO ASPIAG , CREDIAMO  SIA GIUNTO IL MOMENTO PER INDICARE NOMI E COGNOMI DI CHI SI STA RENDENDO RESPONSABILE DI GRAVI ATTI INTIMIDATORI ED ANTISINDACALI  E CHIEDERNE A GRAN VOCE LE DIMISSIONI  PERCHE’ NON POSSONO PIU’ RICOPRIRE CARICHE  DI RESPONSABILITA IN STRUTTURE CHE DOVREBBERO ESSERE A CONTROLLO PUBBLICO. PRIMO DI TUTTI TOSETTO, IL DIRETTORE DI INTERPORTO: E’ LUI L’ARTEFICE DI QUESTA CAMPAGNA DI RAPPRESAGLIA CONTRO I COBAS

CI RIVOLGIAMO INOLTRE A LEGACCOP CHE, A SUA VOLTA, E’ ALTRETTANTO RESPONSABILE DI TUTTO QUELLO CHE E’ SUCCESSO, PERCHE’ CI SIA UN RAVVEDIMENTO CONCRETO , COSI’ COME HANNO FATTO ALLA GRANAROLO A BOLOGNA, E SI CONVINCANO CHE LA VIA DELLO SCONTRO FRONTALE NON PORTA DA NESSUNA PARTE E SI ATTIVI IMMEDIATAMENTE PER EVITARE ULTERIORI CONFLITTI.