Padova - Liberi tutt@ Conferenza stampa

Prossimo appuntamento 10 gennaio ore 9.00 Tribunale di Padova

8 / 1 / 2013

Molto partecipata la conferenza stampa convocata questa mattina contro l'operazione giudiziaria che ha portato ieri 4 attivisti ad essere sottoposti a misure cautelari ed altri ad essere denunciati per la giornata di mobilitazione europea del 14 novembre. Il luogo non è stato casuale, proprio nel piazzale della stazione infatti il 14n la polizia aveva caricato il corteo.

Nella conferenza stampa è stato lanciato un prossimo momento di iniziativa per giovedì 10 gennaio dalle ore 9.00 davanti al Tribunale, in cui si svolgeranno gli interrogatori.

Ad aprire la conferenza stampa l'intervento del CSO Pedro che ha sottolineato la gravità del tentativo di criminalizzare il vasto movimento che si è espresso a partire dalla giornata europea contro l'austerity.

"I 5000 giovani, studenti, precari lavoratori che hanno dato vita con determinazione ad un  corteo libero di manifestare, volevano occupare la stazione e la polizia ha caricato immotivatamente. Questo è quello che è successo" ha dichiarato Sebastian, aggiungendo: " Se si crede di fermare la voglia di un futuro diverso ci si sbaglia. Ed è ora in città di dire basta a dei settantenni, capeggiati dal sindaco Zanonato, che continuano a rispolverare gli anni settanta per giustificare logiche puramente repressive. Così come sono inaccettabili le dichiarazioni sulla stessa lunghezza d'onda del PM Stuccilli. Noi continueramo a mobilitarci perchè Padova sia libera".

Alvise del Coordinamento Studenti Medi ha ricordato l'ampiezza delle mobilitazioni studentesche di questo periodo riaffermando che non sarà certo la repressione a poter far tacere le rivendicazioni degli studenti a Padova come in tutto il paese.

Gianni Boetto dell'ADL-Cobas ha ricordato che fin dalla mattina del 14n ci sono state iniziative di blocco e che è assurda l'accusa di interruzione di pubblico servizio mossa agli attivisti proprio in una giornata di sciopero generale. Ha continuato stigmatizzando l'arbitraria pratica di privare della libertà gli attivisti politici in particolari i giovani, che per fortuna, si ribellano ad un presente di precarietà.

Anche i Cobas della Scuola hanno voluto ricordare l'ampiezza delle mobilitazioni contro lo smantellamento della scuola pubblica, portare solidarietà agli attivisti privati della libertà e invitare tutti alle prossime mobilitazioni.

L'intervento del Reality Shock e DISC si è soffermato in particolare sulla campagna per l'introduzione del numero identificativo sulle divise dei poliziotti, come una delle misure richieste a gran voce proprio contro le troppe ed inaccettabili violenze delle forze dell'ordine.

Alla conclusione della conferenza stampa è stato rilaciato l'appuntamento per giovedì alle ore 9.00 davanti al Tribunale per continuare la mobilitazione fino alla liberazione di Zeno e Enrico e alla eliminazione di tutte le misure restrittive.

Raccolta comunicati di solidarietà