Padova - I lavoratori Artoni tornano a bloccare i cancelli

L' assemblea dei lavoratori e Adl Cobas decidono di riprendere i blocchi dopo il mancato rispetto da parte di Artoni degli impegni

3 / 2 / 2014

Da questa mattina, i lavoratori Artoni che ormai dal 30 dicembre 2013 sono in presidio davanti ai cancelli del magazzino di via Inghilterra, sono tornati a bloccare i cancelli e impedire gli spostamenti delle merci sia in entrata che in uscita.

La decisione è maturata ieri sera, dopo che l' assemblea ha deciso all' unanimità, viste le risposte di Artoni, di riprendere con forza la lotta, a seguito del fatto - dicono - che Artoni sin adesso non ha affatto mantenuto gli impegni presi in queste settimane e non ha alcuna intenzione di reintegrare i lavoratori in presidio e mettere i soldi per le eventuali buoni uscite.

Seguiranno aggiornamenti..

Di seguito il comunicato di Adl Cobas:

In data 30 gennaio è stato firmato un verbale di incontro, tra l'Ass.to al Lavoro della Provincia di Padova, Emmegierre Soc. Coop., ADL Cobas e CGIL, nel quale vengono meglio precisati  i punti che erano emersi dall'incontro del 17/01/2014 in Prefettura relativamente alle modalità di selezione tra  tutto il  personale ex Emmegierre, da inserire nell'organico Artoni senza alcun periodo di prova e con l'inquadramento professionale acquisito, all'entità dell'incentivo all'esodo e all'impegno di Emmegierre ad inserire 5 lavoratori in altri cantieri. In sostanza, il verbale siglato in Provincia stava a significare, per i lavoratori che ne hanno discusso il contenuto, che, in assenza di garanzie su tutti questi punti, non potevano darsi le condizioni per una riapertura del magazzino.

Il suddetto verbale veniva immediatamente inoltrato ad Artoni, con la speranza che ci fosse una immediata presa di posizione per confermare o smentire il contenuto dello stesso.

Diversamente da quanto ci si aspettava, da parte di Artoni, non solo non vi è stata alcuna comunicazione, ma nella giornata di venerdì 18/01 una decina di lavoratori venivano chiamati da una Agenzia di Lavoro Interinale, per firmare dei contratti, senza alcuna garanzia di essere poi assunti da Artoni e, tanto meno, con il livello e l'anzianità, preesistenti, mentre non veniva data alcuna conferma neppure per l'entità degli incentivi all'esodo. Tutto ciò, evidentemente, a conferma che Artoni ha intenzione di fare quello che vuole senza neppure rispettare quel minimo di punti concordati con la Prefettura.

A QUESTO PUNTO, A FRONTE DI UNA PRECISA VOLONTA' DI RAGGIUNGERE IL RISULTATO DA SEMPRE PERSEGUITO CONSISTENTE NEL VOLER ASSUMERE IL PERSONALE IN FORMA DISCRIMINATORIA E SENZA ALCUNA GARANZIA, E DI VOLER DARE A CHI RIMANE FUORI SOLO L'ELEMOSINA, L'ASSEMBLEA DEL PRESIDIO HA DECISO, DOPO AVERE DATO AMPIA DISPONIBILITA' A VOLER TROVARE UNA SOLUZIONE CONCORDATA, LEVANDO IL BLOCCO DEI CANCELLI DAL 17 GENNAIO, DI RIPRISTINARE IL BLOCCO DEI CNACELLI  AL FINE DI SCONGIURARE IL PERICOLO CHE POSSA RIPRENDERE L'ATTIVITA' ALLE CONDIZIONI VOLUTE DA ARTONI,  RILANCIANDO CON MAGGIOR DETERMINAZIONE I SEGUENTI PUNTI:

  1. PRIORITA' ASSOLUTA NELLA SCELTA DEI LAVORATORI DA INSERIRE GRADUALMENTE IN ARTONI DEI LAVORATORI EX EMMEGIERRE, ECCETTO QUELLI CHE HANNO GIA' DATO LA LORO DISPONIBILITA' AD AVERE UN INCENTIVO PER L'ESODO ED EVENTUALMENTE QUELLI CHE POTREBBERO ESSERE INSERITI DA EMMEGIERRE;
  2. GARANZIE DI ESSERE ASSUNTI, IMMEDIATAMENTE DOPO IL PERIODO DI ASSUNZIONE TRAMITE L'AGENZIA INTERINALE, CON LA DEFINIZIONE DI UN TERMINE PRECISO, CON ARTONI SENZA ALCUN PERIODO DI PROVA REALE O CAMUFFATO  E ALLE STESSE CONDIZIONI CONTRATTUALI E PROFESSIONALI IN ESSERE CON EMMEGIERRE;
  3. GARANZIA DELL'INCENTIVO ALL'ESODO NEI TERMINI INDICATI NEL VERBALE DI INCONTRO IN PROVINCIA;
  4. GARANZIE DA PARTE DI EMMEGIERRE DI ASSOLVERE AL SUO IMPEGNO ANCHE FAVORENDO EVENTUALI TRASFERIMENTI CON RIMBORSI SPESE ADEGUATI

Sull'insieme di  questi punti, fino a che non avremo un verbale di accordo firmato direttamente da Artoni, manterremo in piedi il livello di mobilitazione con la modalità del blocco del magazzino e con una precisa volontà di estendere la lotta ad eventuali altri magazzini.

 E'  in gioco, oltre che il lavoro, anche la dignità e non possiamo perderla.