Padova - Davanti ad ATER per dire "No alla vendita del patrimonio immobiliare pubblico"

15 / 12 / 2022

Il tema del diritto all’abitare è attuale oggi come non mai, a livello nazionale e regionale. A Padova, in cui si rileva un problema abitativo che coinvolge studenti universitari, precari e migranti, Ater ha deciso di svendere 250 stabili. Giovedì 15 dicembre si è tenuta una delle aste pubbliche di alcune delle case popolari del lotto

All’interno di un percorso comune tra le varie realtà cittadine sul diritto all'abitare, nato dallo sgombero di quattro abitazioni in via delle Melette, si è tenuta davanti alla sede di Ater, in via Raggio di Sole, una conferenza pubblica. Il percorso, iniziato circa un mese fa, si pone l’obiettivo di analizzare il territorio nel suo complesso con strumenti di inchiesta e mappatura, ed è cominciato con un’assemblea pubblica e dei tavoli di lavoro per la costruzione di un manifesto per il diritto all’abitare.

padova ATER conferenza stampa

Durante la conferenza si è ribadito a gran voce che la vendita del patrimonio pubblico è vergognosa e inaccettabile per la cittadinanza tutta e dovrebbe esserlo anche per coloro che amministrano questa città. La richiesta forte emersa durante la conferenza è che le forze politiche e sociali padovane prendano posizione su questi temi, e che l'amministrazione segua l'esempio dell’ordinanza del sindaco di Roma di andare in deroga all'articolo 5 del decreto Lupi. 

Francesco, del CSO Pedro, dice: “Non è la prima volta che ci presentiamo davanti alla sede di Ater, e non sarà nemmeno l’ultima. Abbiamo portato all’azienda un assegno gigante, con la cifra simbolica di 581 000 euro, ovvero la somma delle base d’asta per queste case. Rappresenta quello che dovrebbe succedere, ovvero la restituzione pubblica alla popolazione di questi alloggi, che invece vengono svenduti. La vendita del patrimonio pubblico è un danno alla città e al suo tessuto sociale, ed è violenta anche nei modi, come abbiamo visto durante gli sgomberi militarizzati di via delle Melette, ma non solo. Quest’asta pubblica è una vergogna, e non deve passare sotto silenzio. La conferenza di oggi è solo una tappa di un percorso”.

Mattia Boscaro, del Quadrato Meticcio continua: “ Queste aste sono legittimate dalla presunta mancanza dei fondi necessari per ristrutturare il patrimonio edilizio pubblico. In questo momento, invece, è fondamentale investire su questo patrimonio, attingendo dai fondi del PNRR per rilanciarlo. La rendita immobiliare in questa città, come in gran parte del Paese, è fuori controllo, e bisogna regolare questo mercato. Non intervenire significa privare molte persone al diritto alla città. Quasi il 50% delle persone che vivono oggi in affitto sono persone povere, questo è sicuramente segno delle drammaticità della situazione”.

Dino di ADL Cobas: “Ater sta smantellando il diritto alla casa e il diritto all’abitare, in un contesto di continuo aumento dei canoni d’affitto. Le vittime di Ater non sono solo le case lasciate vuote, ma tutte le persone che in questo momento non riescono a pagare un affitto, le bollette, che non hanno accesso ad un’abitazione e a cui l’azienda non riuscirà a garantire un alloggio. Ma Ater non è l’unico protagonista della crisi abitativa: chiediamo infatti, tra le altre cose, che gli alloggi Erp vengano restituiti alla gestione del Comune". 

La campagna per il diritto all'abitare viene rilanciata attraverso gli sportelli ma anche attraverso la scrittura di un manifesto cittadino che punti a tutelare il diritto di tuttə ad una casa.

Di seguito un elenco degli orari e dei luoghi degli sportelli a cui rivolgersi se si ha un problema abitativo. Sportello Meticcio: ogni martedì ore 10-12 piazzetta Caduti della Resistenza 7, rione Palestro Adl Cobas: ogni giovedì ore 15.30-18.30 via E. Toti 23 Polisportiva San Precario: ogni venerdì ore 17.30-19 via Pinali 24 CSO Pedro: ogni sabato ore 10-12 via Ticino 5.