Continua l’occupazione del giardino dell’ex scuola Gabelli, a Padova,
il centro di accoglienza chiuso dal Comune che i rifugiati provenienti
dalla Libia chiedono di riaprire temporaneamente.
Oggi è stata una giornata dedicata al quartiere San Lazzaro con oltre 50
tra rifugiati ed attivisti delle associazioni impegnati nella pulizia
delle strade e nello sfalcio delle aiuole. Un messaggio ulteriore alla
città di Padova: vogliamo essere parte attiva di questo territorio,
chiediamo solo un’opportunità.
Intanto c’è forte attesa per la giornata di martedì, quando si potrà verificare quanto siano concrete le ipotesi paventate dall’Assessore Verlato per la soluzione della grave emergenza che riguarda circa 50 persone.
Secondo l’amministrazione circa 20 borse lavoro potrebbero essere attivate per i "profughi" ma in ongi caso si tratta di progetti che potranno partire tra un mese.
Per questo continua il presidio nel centro di accoglienza con l’intenzione di attendere che le ipotesi si trasformino in realtà.
Intanto una richiesta su tutte sembra aver bisogno di trovare risposte immediate: far fronte alla situazione di grave emergenza abitativa di almeno 25 tra i rifugiati in mobilitazione, che prima dell’eventuale attivazione delle borse lavoro rimarrebbe preoccupante, aprendo l’ex scuola Gabelli fino a quando i progetti di inserimento ipotizzati non diventeranno realtà.