Padova - #cèchidiceNO! alla passerella propagandistica di Renzi

Contestazione alla kermesse organizzata dal PD padovano in onore del Premier

4 / 11 / 2016

La presenza del premier è stata duramente contestata ieri sera a Padova. Una piazza composita, determinata ad esprimere in un fermo NO! il rifiuto del ricatto che questo Governo sta imponendo al Paese tutto, un corteo in cui culmina una settimana di intensa presa di parola in città:  la prima visita di Renzi lo scorso 28 ottobre fu preceduta dalla contestazione degli universitari che calarono uno striscione dal colonnato di Palazzo del Bò, mentre ieri l'altro i facchini licenziati dalle finte cooperative occupavano il tetto dell'interporto.

Un NO! molteplice quello espresso ieri sera: alla riforma della costituzione, al tentativo di Renzi di trasformare il referendum del 4 dicembre in un plebiscito (che comunque non ci sarà), al divenire-azienda delle scuole superiori, al lavoro gratuito imposto dalla Buona Scuola con l'alternanza scuola-lavoro. Un NO! ai licenziamenti facili con il sotterfugio dell'esclusione da socio di cooperativa.
Ritrovo al Portello, cuore del quartiere universitario, da dove il corteo si snoda lungo il Piovego alla luce delle torce multicolori, poca la distanza per giungere di fronte ai padiglioni della fiera. Il passo è sbarrato da una barricata di transenne, dietro alle quali si muove come sulla scena di un teatro un imponente dispositivo di Polizia. Renzi non si contesta, il PD men che meno - figuriamoci a Padova, poi!

L'indignazione crescente si mescola con la rabbia delle notizie della giornata: l'annuncio della Leopolda del Terremoto, la conferenza stampa degli attivisti fiorentini impedita dalla Polizia proprio davanti all'ex-stazione stazione-simbolo del renzismo. Non resisterà a lungo la tripla schiera di transenne; all'assedio sonoro dove incessantemente si susseguono interventi che ribadiscono le ragioni di un'opposizione costruita socialmente, si accompagna un fitto lancio di uova, fumogeni, infine fuochi d'artificio.

Luci che sfavillano nella notte padovana, rappresentazioni simboliche dei tanti claim espressi dai manifestanti: il diritto all'abitare, scuola ed università gratuite ed un reddito garantito a tutti. A queste luci si oppone un desolato buio, un vuoto silenzio fa eco alle richieste della piazza: oltre a quello, materiale e visibile, del cordone di vuoto imposto attorno alla presenza del capo del Governo, si legge chiaramente il vuoto di una risposta politica, la chiusura in sè stesso di un sistema di potere incapace di instaurare una dialettica coi movimenti sociali.

Renzi attraversa Padova così, facendosi simboleggiare dall'apparato coercitivo dello Stato, mobilitato in pompa magna a difendere cento metri di strade desolatamente vuote. A poco servono le foto del padiglione riempito dalle truppe cammellate di partito: tutti son bravi a organizzare festicciole chiuse, altro è mettersi in gioco tra la gente, nel Paese reale.

L'appuntamento è rilanciato per il 26 e 27 novembre a Roma, Renzi ed il PD sanno benissimo che #cèchidiceNO!, Padova ieri l'ha ricordato ancora una volta.

Interventi dal corteo