Padova - Another "breach" in the wall!

Abbattuto il muro davanti il cinema Altino e portati i cocci davanti al Comune

24 / 5 / 2012

Dopo la due giorni di #occupyaltino atto III conclusasi poco più di due settimane fa, giovani, studenti, precari e artisti padovani e non si sono ritrovati oggi, giovedì 24 maggio, a dover abbattere l'ennesimo muro. In questo caso però non si tratta di una figura retorica, ma il muro è stato costruito veramente, con mattoni e calce, in barba a tutte le norme in difesa dei beni culturali.

Da qualche giorno è comparso un telo bianco sulle porte di vetro che delineano la soglia dell'ex Cinema Altino e dietro il telo un muro. A detta degli attivisti, un muro che, come spesso si è visto in questa città, è utilizzato per togliere spazi a Padova.

Verso le ore 15:30 uno striscione è stato posto davanti all'ingresso principale del Cinema Altino e dietro ad esso qualche manifestante ha iniziato a togliere quel muro che impedisce l'entrata allo spazio.

Nel frattempo una cinquantina di attivisti si è impegnato a comunicare alla cittadinanza attraverso volantini e lo speakeraggio quanto stava accadendo.

Sullo sfondo la celebre canzone dei Pink Floyd "Another brick in the wall" e una serie di martelli di cartone simbolo dell'abbattimento del muro.

Dopo aver creato un varco nella catasta di mattoni, i cocci di questi ultimi sono stati raccolti e con un colorito corteo sono stati portati fino davanti le porte del Comune, dove è stato eretto un altro muro a simboleggiare, nel luogo dove vengono prese le decisioni più importanti per la città di Padova, come gli spazi di cultura debbano rimanere tali.

Il lungo speakeraggio fatto dagli attivisti racconta come, dopo aver notato la risposta positiva della cittadinanza alla riapertura del cinema, il proprietario dell'immobile, vedendosi sfumare la possibilità di accaparrarsi i consensi per la trasformazione di uno spazio di cultura nell'ennesimo centro commerciale, ha preferito utilizzare la strada più semplice per fare in modo che nessuno potesse più godere del cinema.

Sempre dalle voci di chi ha dato vita alla contestazione si può evincere come apparentemente le proteste delle centinaia di persone che si stanno mobilitando per la riapertura dell'Altino non servano a nulla, e come il silenzio dell'amministrazione comunale dimostri per l'ennesima volta che i profitti vengono prima di qualsiasi cosa, prima anche della cultura e dei beni comuni.

Di seguito il comunicato:

Dopo aver più volte riaperto il Cinema Altino per farlo attraversare e vivere dalla cittadinanza, dopo aver raccolto l'adesione ed il sostegno di tantissimi artisti, soggetti e organizzazioni per denunciare lo stato di abbandono di diversi luoghi storici (e non) della cultura in città, dopo aver visto centinaia di persone rientrare o vedere per la prima volta lo splendore di quel cinema abbandonato nel cuore del centro storico di Padova, dopo aver sollecitato più volte l'amministrazione a fare marcia indietro sulla costruzione di un nuovo Auditorium di fronte al fatto che la città è disseminata di luoghi dimenticati che possono realmente sostituire questo progetto sia per la capienza che per la valenza di riutilizzo e riqualificazione del territorio, ebbene dopo tutto questo, hanno MURATO le entrate del più bel Cinema che la storia di Padova abbia potuto vedere.

Stanno deturpando un Bene Comune della città e ne sono responsabili tutti. Il proprietario che piuttosto di rischiare che un'altra volta vengano fatte delle “pericolose” proiezioni di film o peggio ancora dei “pericolosissimi” spettacoli teatrali, preferisce chiudere per sempre il cinema. L'amministrazione che ha mantenuto un assordante silenzio sul futuro di quel luogo di fronte alle decine di sollecitazioni fatte dai cittadini, dalle realtà di movimento e a dalle ssociazioni.

Troppe volte ci hanno abituato, in questa città, a risolvere i problemi nascondendoli dietro ad un muro, fosse esso fisico o simbolico, ma come ogni volta noi non vogliamo rimanere in silenzio a vedere un altro pezzo del nostro territorio abbandonato al degrado ed al nulla. Siamo stanchi di vedere trasformare la nostra città e l'idea di essa in un grande buco nero. Perchè la nostra battaglia per la riapertura del Cinema Altino, come abbiamo sempre detto, non è la battaglia per un luogo fisico, ma per un idea di socialità e vita diversa, è una battaglia per provare a reimmaginare collettivamente un pensiero di città diverso, un idea di società e mondo diversa!

Murare il cinema Altino è la dimostrazione evidente del fatto che il Privato concepisce la cultura e la produzione di essa solo come possibilità di profitto dentro le attuali “leggi” del mercato dell'arte.
Essendo impossibilitato nel fare questo, in quanto non c'è alcun acquirente del cinema, preferisce chiudere ogni possibilità di riaprirlo. Il pubblico, invece, piuttosto che porsi come istituzione mediatrice o altrimenti acquirente dello spazio, è complice del privato preferendo investire tutte le politiche culturali dei prossimi anni solamente nella costruzione dell'auditorium, dando origine, come avviene sempre in Italia quando si avviano dei lavori di costruzione di grandi opere, a speculazioni edilizie e giri di interessi.

Ma noi siamo sicuri che la risposta stia da un'altra parte. Come ci dimostrano tantissime esperienze nate in Italia negli ultimi mesi, come quella del “Teatro Valle Occupato” e del “Cinema Palazzo” a Roma o la neo-esperienza di “MACAO” a Milano, la risposta sta nell'autorganizzazione dei soggetti e degli artisti, nell'autogestione degli spazi (storici o meno) per una produzione culturale libera da vincoli economici ma che allo stesso tempo si interroghi sulle problematiche degli operatori dello spettacolo che sono, appunto, quelle del reddito e del riconoscimento di diritti.

Siamo sicuri che la risposta non sta mai in un muro, ma piuttosto dietro ad esso e tutti insieme, oggi, quella risposta vogliamo andare a riprendercela!

...show must go on!

#occupyaltino

Padova - Le immagini dell'abbattimento del muro del Cinema Altino

Padova - Le immagini dell'abbattimento del muro del Cinema Altino part. 2

#occupyAltino - ATTO IV: Another "breach" in the wall